I più, e forse anche qualche meno, si stavano chiedendo dove sono stato tutto questo tempo.

Ebbene, sono stato a prendrermi una pausa di riflessione. Alla fine di un anno di corse avevo bisogno di staccare un po' la spina e ritrovare me stesso.
Per prima cosa sono andato al bar sotto casa ma sia il barista che la cassiera hanno giurato di non avermi visto. Sono andato al lavoro e neanche c’ero.

Allora sono ritornato a casa e ho guardato sotto il letto.. è lì che mi nascondo quando non voglio essere picchiato da mia moglie (la moglie non ce l’ho, ma faccio finta di averla per non sentirmi solo).

Dopo aver girato tutta la casa alla fine ho aperto, anzi ho scassinato la porta del bagno con un porco di piede (il mio), ed ero lì, seduto davanti ad uno specchio comprato all’ Ikea a forma di ruota di bicicletta, a prendermi questa famosa pausa di riflessione. Il mio specchio però si stancava, così, dopo tre giorni l’ho lasciato e sono andato via.

Scherzi a parte, durante le feste sono stato un po' Qui, un po' Qua e anche (per un piccolo periodo), Quo.

Mi sono talmente immmedesimato nei tre ruoli che è venuto zio Paperino che mi ha fatto 3 regali: ha detto “ti ho ammazzato i tre porcellini, tu usali come salvadanaio”. E così ho fatto.

Invece a zio Paperone ho regalato un salvadanaio de coccio come la sua testa già pieno di euri. Lui, elegantemente, l’ha rotto davanti a me e ha contato i soldi. Poi come regalo di Natale mi ha regalato 10 euro di quelli che erano all’ interno per comprare un altro salvadanaio e mi ha detto che l’anno prossimo ci scambiamo lo stesso regalo. “Va bene”ho risposto io.

Ancora durante le feste sono stato a trovare un mio zio che sta in pensione. No, non è che non lavora più, è che si è bisticciato con la moglie che lo ha buttato fuori di casa e ha preso una piccola pensioncina per dormire. Paga 10 euro al giorno, lui ne guadagna 10 e così può dormire. Per mangiare aspetta che va in pensione (se ci arriva) perché mi ha detto che quando ci andrà guadagnerà 15 euro al giorno.

Io gli ho detto: ma non puoi andare adesso in pensione? Lui mi ha risposto: “ma allora sei scemo? Ci sono già!”

Cambiamo argomento:
A Natale ho mangiato un'insalata di “rinforzo”, una cosa che si mangia solo a Napoli e che contiene baccalà, alici, olive, capperi, cavolfiori etc.. A me sinceramente non piace ma dicono che ti rimette in sesto.
Ne ho mangiata talmente tanta che dal sesto sono arrivato al settimo bis.

A Capodanno ho mangiato il “capitone”, un allegrissimo pesce che a Natale cade in depressione e lo devi andare a comprare dallo psicoterapeuta perché sui banchi del pescivendolo non lo trovi.

Alla Befana avevo intenzione di pulire tutta la casa ma non c’era una scopa in giro, se le erano prese tutte ste vecchiette con cui volavano per i cieli di Roma. Solo mia moglie ne aveva una e l’ha usata per menarmi dopo che gli ho regalato i dieci euro regalatomi da zio Paperone (vedi sopra). Poi, come tutte le altre befane, è volata via (meno male!).

Dopo tutte queste vicissitudini è arrivato quasi Carnevale e io mi sono travestito da pesce di mare.
Mi son messo a cucinare così travestito; ho preso un vitello e l’ho messo in padella. Sto vitello improvvisamente ha cacciato gli occhietti fuori e mi ha detto: “Ben tonnato”, vieni con me anche tu? Facciamo il vitello tonnato! Sono di nuovo scappato.

Una super nota lieta adesso: dopo tutte queste pere-pe-zie finalmente mi sono riaggregato a voi, ho rivisto il grande Pino e gli ho raccontato tutto.

Lui mi ha subito messo a lavorare in sede ed è stato bello: ho dimenticato in un batti-balena tutta questa storia e mi sono messo a lavorare insieme a Giulia Mocchegiani Carpano, che con i suoi grandi occhioni azzurri mi ha chiesto dove sono stato tutto questo periodo. Allora ho ricominciato daccapo: “i più, e forse anche qualche meno etc etc etc etc……..

Ciao a tutti. Attilio.