La (non) gara più bella! di Paola Gaito, 03/08/2015 Qualcuno si chiederà perché ho deciso di svegliarmi alle 05:30 di mattina per prendere il treno che da Latina parte alle 06.24 e ti porta a destinazione fino a Roma: per la mia seconda donazione di sangue con la Podistica Solidarietà! E non potevi donare il sangue a LATINA? Ebbene no, non potevo.
Perché donare con gli amici orange è diverso, è una gara che non segna tempi e non designa vincitori assoluti
perché questa è la gara per eccellenza che ti fa sentire veramente parte del gruppo
perché siamo tutti egualamente campioni, il top runner come il podista solidale alle prime armi che ancora non riesce a terminare tutta di corsa una competizione
perché la competizione affiora solo nella voglia di battere il record precedente (anche un solo donatore in più dell’ultima volta è una vittoria)
perché donare una parte di te è diverso
perché le parole di quell’articolo ti hanno colpito (l’estate si verifica un calo delle donazioni mentre cresce il numero delle emergenze)
perché il Presidente chiama e tu sai che questa per lui è la gara più importante
Il centro trasfusionale che ci accoglie è quello dell’Umberto I, in viale Regina Elena 328, facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione Termini di Roma. L’organizzazione è impeccabile, tutti sono cortesi, dal ragazzo dell’accettazione ai medici della previsita, dalle infermiere alla signora che al termine della donazione ti chiede con dolcezza che cosa desideri mangiare per riprendere le forze e a modo suo ti fa sentire speciale. Non ci sono lunghe attese, perché le postazioni per le donazioni sono numerose, circa 14 e il ricambio è continuo.
E poi scopri che il Comune di Roma è troppo avanti, per incentivare le donazioni ad ogni donatore regala due ingressi gratis per visitare alcuni tra i più bei musei della capitale. Quasi quasi copio l’idea e la propongo anche per la mia città.
Un ringraziamento al sempre presente Davide Ferrari e una menzione speciale ad Alessandra Pellegrino che ha donato il sangue dopo aver corso la 5.30 di Roma (quindi per lei levataccia ancor peggiore).
Adesso per me purtroppo è prevista una lunga pausa, non potrò donare fino ad aprile 2016, però sono convinta che altri prenderanno il mio posto. Siamo talmente tanti iscritti che in teoria ad ogni donazione dovremmo raggiungere numeri vertiginosi eppure in pratica le adesioni non solo numerosissime.
Confidiamo nel prossimo appuntamento, in autunno, quando le temperature, più miti, sicuramente faranno salire il numero di donatori.
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Paola Gaito |