Un Pozzo per Tommaso di Marco De Pasqualis, 21/10/2010
Ciao amici della Podistica Solidarietà,
Gigliola ed io abbiamo intrapreso un’iniziativa in ricordo di nostro figlio Tommaso recentemente scopmparso.
Attraverso un’ associazione, la Tecla Onlus, stiamo raccogliendo dei fondi per la costruzione di un pozzo in un villaggio della Sierra Leone.
Nel sito che abbiamo creato, www.unpozzopertommaso.it , ci sono tutti i dettagli di questo progetto, che ci farebbe piacere condividere con voi.
Con grande piacere ho ricevuto la risposta del Presidente relativa ad una donazione di 500 euro per la costruzione del pozzo a conferma, ancora una volta, della generosità di tutti gli amici della Podistica Solidarietà che rappresenta.
L’iniziativa è nata grazie ad un’idea del mio direttore generale persona di cui ho grande stima, ed amica personale del vice presidente di questa associazione, devo dire che quello che mi ha raccontato mi fa fatto un’ottima impressione dell’associazione, confermata successivamente.
Il 3 novembre avrò modo, nell’ambito di un’iniziativa dell’associazione (di cui ti allego la locandina) non solo di incontrare personalmente i responsabili della Tecla Onlus, ma anche Peter Bayuku Konteh che è il governatore del distretto di Koinadugu in Sierra Leone dove c’è il villaggio di Bambukura dove contiamo di riuscire a costruire il pozzo, e che è la persona che curerà materialmente tutte le fasi del progetto.
Vi abbraccio e Vi ringrazio fortemente.
Gigliola Conti e Marco De Pasqualis
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dal sito www.unpozzopertommaso.it
Tommaso aveva diciotto anni, era pieno di vita, di progetti, di amici. Tommaso era sveglio, con degli occhi profondi e irrequieti.
Tommaso aveva dei capelli impossibili, sempre diversi, rossi, gialli, verdi, aveva i piercing, i pantaloni calati, le scarpe enormi.
Tommaso ti riempiva la vita, non potevi mai stare tranquillo con lui, ma ti faceva anche crescere, ti faceva star bene.
Tommaso ti amava, ti toccava, ti baciava, ti abbracciava senza vergognarsene così come quando era bambino.
Tommaso era generoso accoglieva tutti, non aveva pregiudizi, sulla sua scrivania qualcuno ha lasciato scritto "Casa di Depa, casa di tutti".
Tommaso amava Camilla, sua sorella più piccola, la proteggeva, la consigliava, la incoraggiava, con lei si apriva, non aveva segreti per lei.
Tommaso adorava cucinare, mischiando tutto quello che trovava, creando dei piatti all’apparenza improponibili ma che ti meravigliavano per la loro armonia e il loro sapore.
Tommaso detestava la scuola, troppo stretta per lui, troppe regole che non capiva, ma quest'anno avrebbe finalmente finito e sarebbe potuto partire per quel lungo viaggio che progettava da sempre.
Tommaso era questo e tanto altro e improvvisamente se ne è andato senza nemmeno darti il tempo di capire, spezzandoti l'anima e la voglia di vivere.
Da quel giorno tutto è cambiato, la sua assenza è e sarà sempre incomprensibile e fortissima, non ci si può rassegnare di averlo perso, non ci si può rassegnare per una vita chiusa a diciotto anni, troppe cose ancora da fare, troppo cose ancora da dirsi.
Abbiamo a lungo pensato a come far sì che continuasse in qualche modo a vivere, non solo nei cuori di chi lo ha conosciuto e amato, a come lasciare un segno della sua giovane vita.
Grazie ed insieme ad un gruppo di persone care che, come tantissime altre, ci sono state e continuano ad esserci vicine, siamo venuti in contatto con un'associazione la Tecla Onlus, fatta di gente normale, professionisti della città di Arezzo, con la vita piena di impegni come tutti, eppure pronti a dedicare uno dei beni più rari e preziosi che oggi abbiamo, il tempo, agli altri, a chi ha più bisogno. In particolare rivolgono il loro impegno verso quelle comunità più povere dei paesi in via di sviluppo stabilendo contatti diretti con gli individui ed i popoli beneficiati dalla solidarietà.
Tramite loro abbiamo conosciuto le iniziative e le idee di Peter Bayuku Konteh, che incontreremo personalmente il 3 novembre, governatore di una regione della Sierra Leone (la Regione di Koinadugu, ) una persona la cui storia ci ha affascinato ed emozionato e che invitiamo anche voi a conoscere visitando il suo sito Microcammino.
Ci hanno raccontato di quante cose mancano in quei posti, cose per noi sempre disponibili della cui importanza a volte non ci rendiamo più conto. In molti villaggi non c’è l'acqua, fonte primaria di vita, e le donne in quei villaggi sono costrette a fare chilometri alzandosi all'alba per trovarne un po' da riportare indietro.
Con poche migliaia di euro, 5.000 circa, si può costruire un pozzo e migliorare così sensibilmente le loro condizioni di vita. Evitando di percorrere lunghe distanze alla ricerca dell'acqua, le donne avranno più tempo da dedicare alla famiglia ed ad attività che consentono di aiutare il bilancio familiare, senza considerare che proprio la mancanza d’acqua e il consumo di acqua non potabile sono fra le prime cause della piaga della mortalità infantile.
Ecco, l’idea di un pozzo, l’idea dell'acqua simbolo della vita stessa, ci è sembrata la maniera migliore per ricordare sempre Tommaso, costruire un pozzo che porti il suo nome e che assicuri un’esistenza migliore a tanta gente è un po' farlo continuare a vivere.
A noi piace pensare che un giorno, in un villaggio lontano dell’Africa, ci sia un posto legato a Tommaso che dia vita, e che questo possa dare un minimo senso al dolore di non averlo più con noi.
Ci piace molto questo progetto e ci crediamo, ed è per questo che vogliamo fin da adesso ringraziare tutti quelli che vorranno aiutarci a realizzarlo, ognuno secondo quello che crede e può, basta veramente poco e chissà che non sia solo il primo....
Locandina Manifestazione 3 novembre 2010
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Marco De Pasqualis |