Partecipazione al Campo Podistica Solidarietà di Finale Emila di Raffaele Buonfiglio, 01/07/2012Eccoci ritornati da Finale Emilia,
esperienza unica per la quale non trovo parole per descriverla. Avevo deciso di partecipare per fare qualcosa di diverso dalla solita routine quotidiana, ed invece mi sono ritrovato in una realtà che neanche minimamente potevo immaginare.
Seguendo tutti i consigli e le indicazioni di Pino e Lino, siamo partiti, io Giovanni e Alessandro, martedì 26 Giugno da Roma alla volta di Finale Emilia. Dall'uscita dell'autostrada a Bologna, ci aggiornava l'itinerario da seguire Ottavio, il nostro referente a Finale, nonchè affiliato alla Podistica Finalese.
Siamo arrivati a Finale alle 21,30 c.a. e subito ci siamo incontrati con Ottavio, impatto indescrivibile, sembrava di rivedere un carissimo amico di vecchia data. Subito ci ha condotto al Campo 1 dove ci siamo sistemati in tenda con altri quattro Geologi che eseguivano perizie alle case. Dopo ci ha condotti alla postazione della CRI e li si sono messi a disposizione per offrirci qualcosa da mangiare (erano le 22,30).
La mattina Ottavio ci ha fatto conoscere il responsabile del coordinamento dei volontari, al quale abbiamo lasciato il nostro recapito telefonico per qualsiasi emergenza, poi ci ha condotto al campo estivo per bambini di Finale e lì abbiamo fatto la conoscenza di Alice, capo campo, di Isabella e delle varie maestre che aiutavano. Siamo rimasti lì per tutti e tre i giorni.
Per noi era la prima esperienza con tanti bimbi di materne ed elementari e dopo un inizio fatto di studio (da parte dei bambini verso di noi) è subentrata la curiosità dei bambini nei nostri confronti e gradualmente hanno iniziato a parlare e poi a condividere i loro giochi con noi (che soddisfazione!). In questi tre giorni è nato un affiatamento che all'inizio sembrava impossibile realizzare. Non stò qui a descrivervi quel po' che noi abbiamo dato in cambio di tantissimo ricevuto, anche perché le parole non sostituirebbero le emozioni realmente provate.
Personalmente ho fatto un giro nell'area delimitata del centro storico e una cosa che mi ha colpito più di tutto e stato il Castello con la torre, immagini che mi rimarranno impresse per sempre!
Al campo dove alloggiavamo noi c'erano anche molti abitanti sfollati dalle lore abitazioni e, vedere il disorientamento e lo sconforto specialmente negli occhi delle persone anziane è stata un'altra emozione fortissima. La sera i Geologi in tenda stilavano il loro rapportino quotidiano e davano le loro, a volte sofferte, valutazioni sull'agibilità delle abitazioni visitate durante il giorno.
Una maestra che aiutava al centro estivo una mattina ha iniziato a parlarmi e descrivermi i vari momenti vissuti, ad un certo punto si è appogiata alla mia spalla ed ha iniziato a piangere... in quel momento mi sono sentito impotente, non sapevo che dirle, quale parole trovare per alleviare quel suo disagio e Lei mi ha detto che se anche avrebbere ricostruito le case e poi il resto, il "suo" centro storico non lo avrebbe mai più rivisto.
La serata di Giovedì siamo stati invitati a cena a casa di Ottavio (una pizza veramente buona, da intenditore qual sono) per assistere alla partita di calcio Italia-Germania. Lì abbiamo conosciuto la sua splendida famiglia, Antonella (la moglie), le sue figlie con i rispettivi partner e Luca il nipotino dai grandi occhioni, c'erano anche i genitori di Ottavio. Siamo stati benissimo, "in famiglia". Sembrava una delle tante serate tra amici: molti podisti, un pilota d'auto e un paio... pantofolai!
Le cose che porteremo sempre con noi sono tantissime, in particolare per quanto riguarda il centro estivo sono le parole di Jacopo (4 anni): ad un certo punto mentre si giocava insieme non convinto delle scelte mie e di Alessandro su un gioco, prima ci ha guardato e poi ci ha detto: " Io vi licenzio" ed è andato da Giovanni.
Venerdi, giorno della partenza, è stato un susseguirsi di fortissime emozioni, l'andare via dal centro estivo, salutare Alice ed Isabella e incamminarsi verso l'uscita senza più voltarsi indietro e trattenere lo sfogo di tante lacrime ma... arrestarsi all'improvviso perché tanti bimbi mi erano venuti dietro gridando: "Raffaele" e non più "Signore" come i primi giorni, si sono poi buttati addosso e mi hanno abbracciato e baciato... queste sono emozioni che solo chi le vive può realmente capirne il valore.
È venuto a salutarci anche Ottavio e Giovanna con il loro nipotino Luca e... giudicate voi una persona conosciuta tre giorni prima frequentata poco e che nel salutarti si commuove e trattiene anche Lui le lacrime... ! non ci sono parole"!
Concludo con un episodio sempre al centro estivo e sempre con Jacopo (4 anni): viene da me e Giovanni per descriverci cosa gli era successo e nel pronunciare la parola "scansare" si mangia delle lettere, allora Giovanni (il "maestro" per i bimbi) gli scandisce bene la parola, Jacopo lo guarda e poi arrabbiato gli dice: "Ma me mi mancano le lettere". Ebbene per descrivervi quello che abbiamo provato in questi (pochi) tre giorni, anche a me... "mi mancano le parole"!
P.S. Un grandissimo grazie ai miei amici Alessandro e Giovanni che hanno condiviso con me questa splendida esperienza.
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Raffaele Buonfiglio |