home page   podistica   triathlon   trail   ciclismo   criterium   società   notizie   solidarietà   fototeca   videoteca   fidal   links   area riservata   contatti 
Podistica Solidarietà su FacebookPodistica Solidarietà su TwitterPodistica Solidarietà su InstagramPodistica Solidarietà su YouTube

notizie di solidarietà


archivio notizie

Questo e’ il nostro essere uniti e non isole.
di Alessandro Moscetta, 26/07/2023

Domani notte sarò in partenza per l’isola di Cipro dove avvieremo 5 settimane di solidarietà con i profughi.

Daremo inizio al ristorante dell'amicizia al campo di Pournara, visiteremo il campo di Kofinou, inizieremo la scuola e le attività con i bambini, ecc.
E poi tornando sarò ad Atene dove i nostri giovani vivranno un mese insieme a tanti profughi minori svolgendo tante attività, gite, iniziative ecc.

#NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA Ep.1
Siamo a Cipro arrivati con Sant’Egidio per un’estate di solidarietà di 40 giorni con oltre 100 volontari da tutta Europa per aiutare al campo di Pournara vicino Nicosia, la capitale di questo paese. Nazione che e’ nell’Unione Europea ma che è divisa tra la parte greco-cipriota e la parte nord turco-cipriota non riconosciuta.
Un paese diviso e Nicosia, la capitale, divisa da un muro dove per andare da una parte all’altra devi superare i check point.
Dopo la visita di Papa Francesco nel dicembre 2021, ci siamo mobilitati e dall’estate scorsa ci siamo messi a servizio dei profughi di questa isola.
Ora riapriamo la tenda dell’amicizia per dar da mangiare a oltre 500 persone al giorno; visitiamo il campo, facciamo la scuola della pace, la scuola di inglese, distribuzioni di alimenti in un altro campo di famiglie, visitiamo e portiamo a fare le gite tanti minori non accompagnati.
Insomma se si mette del filo spinato per non far entrare il rifugiato, colui che viene a chiedere libertà, pane, aiuto, fratellanza, gioia, che fugge dall’odio e si trova di fronte a un odio che si chiama filo spinato.
NOI rispondiamo creando questo luogo con tanti servizi che vi ho sopra descritto proprio all’interno del campo.
E’ il nostro modo di portare speranza, di aiutare dal primo incontro e con l’aiuto per le domande di accoglienza in Europa. Questo e’ il nostro essere uniti e non isole.

#NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA Ep.2

Avviare tutto e’ sempre bello, divertente, creativo ma molto faticoso. Arrivare in quel campo terroso, isolato da tutto, senza alberi, a 40 gradi e dover muovere tende, tavoli, sedie, striscioni, pulire ecc.
Ma esistono due segreti in quello che facciamo e che racconto con grande entusiasmo.
La prima: il lavorare insieme soprattutto quando tutti noi siamo partiti a spese proprie ti da un’energia e una forza che può tutto…. Cosi in 4 ore approntiamo la zona della tenda dell’amicizia dove accoglieremo, ospiteremo, rifocilleremo 500 migranti al giorno.
La seconda: l’amicizia è senza confini e senza distinzione. E così degli amici che l’anno scorso venivano aiutati da noi e ora hanno i documenti e vivono nell’isola sono venuti ad aiutarci faticando non poco. E poi ci sono alcuni amici africani del campo che vedendoci dall’altra parte della recinzione ci hanno chiesto cosa fare. E noi abbiamo chiesto loro di aiutarci a pulire intorno le reti.
Questo campo ha una tripla recinzione; filo spinato; telecamere ovunque. E’ un campo di trattenimento cosi dicono, ma e’ una vera e propria prigione a cielo aperto. Hanno commesso reati? NO. Hanno la colpa di attendere l’esito della loro domanda di status di rifugiato o il ricorso al diniego.
Questo è oggi il mondo qui a Cipro nessuna e dico nessuna ONG opera. Uomini, donne e bambini rinchiusi in dei container tra le recinzioni a non fare nulla. Quale futuro? Quale prospettiva se nessuno non fa niente per loro?
Quale colpa hanno? Scappare da una guerra, dalla miseria, dalle violenze o persecuzioni e’ una colpa?
Non credo e non lo crediamo. La risposta e’ nell’incontrare, nel prendere sul serio la vita di tutte le persone, dare fiducia e speranza.
Questi amici che hanno aiutato oggi ne sono la dimostrazione e guarda cosa abbiamo creato…..
Le spese per questi 40 giorni di missione, sono moltissimi. Decine di migliaia di euro. Per questo chiedo sempre aiuto, perché c’e’ bisogno di tanto tanto aiuto.

Per concludere una poesia cipriota
ESPATRIO

Sei partito e l’alba si è fermata nel crepuscolo
Come hai potuto fare questo viaggio senza ritorno?
Quali paesi stranieri ti hanno stregato? Quali bellezze ti hanno preso?
I battelli arrivano incessantemente ma nessuno ti riporta indietro
Chi ti ha offerto dei baci più dolci dei miei?
Chi ti ha addormentato più dolcemente della mia ninnananna?
Sei partito e l’alba si è fermata nel crepuscolo
Come hai potuto fare questo viaggio senza ritorno?

#NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA Ep 3

Essere dentro al campo rifugiati e’ sempre una sensazione molto molto strana. Riconoscimenti, guardie, autorizzazioni, security, controlli, recinzioni, portoni che si aprano.
Entrare e andare a invitare settore per settore fino a 500 persone e vedere quasi tutto il campo e’ un’avventura pazzesca.
Il primo sentimento e’ quello di chiedere perdono perché delle persone - qui son quasi tutti giovani- e molti bambini debbano vivere cosi.
Poi vergogna perché ci sia una tale ingiustizia.
Poi gratitudine per quello - ed e’ tanto - che abbiamo nella nostra vita e nel nostro paese: libertà, pace, lavoro, diritto allo studio e aggiungo l’attenzione per gli altri.
Girare nella sezione dei nuovi arrivati - persone sbarcate ieri notte - o dove stanno le ragazze minori oppure la zona dei malati. E’ tutto incredibile. E’ tutto senza senso.
Nel frattempo terminiamo i primi 500 inviti e andiamo a ultimare la zona della nostra grande tenda dell’amicizia che sarà il centro di questo periodo…
Zona cucina. Area registrazioni. I frigoriferi con acqua fresca per tutti. La zona per mangiare ben protetta dal sole e ventilata. La parte per la scuola di inglese e l’area giochi…
E’ avere una visione diversa per questa povera gente: siriani, iracheni, curdi, afghani, dal Bangladesh, ragazze dal Camerun e dal Congo; tante donne somale.

#NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA Ep.4
Alla Tenda dell’Amicizia



Dopo 48 ore di lavoro, organizzazione, spese, accordi con fornitori, installazione e compiti vari siamo pronti a partire con il Ristorante della Tenda dell’Amicizia.
Facendo alcune premesse:
- i ciprioti sono tolleranti
- la direzione del campo e’ molto collaborativa e felice della nostra presenza, anche perché siamo l’unica ONG che opera qui (e qualche domanda va fatta)
- la security del campo ci accompagna e collabora con noi
- tutto quello che facciamo ha un grande costo.
Detto questo si parte….. sotto 40 gradi inizia la fila di ospiti, prepariamo la cucina tra forni bollenti e carrelli con bibite fresche.
Si arriva con l’invito al “Meal” della data. Ci si siede all’ombra ad attendere il proprio turno di registrazione e nel frattempo ci si conosce. Poi si arriva alla tenda e si puo’ finalmente gustare un piatto delizioso (come dicono i nostri amici) con frutta e acqua freschissima. Nel frattempo in cucina si sforna, si sporziona, si impiatta e si chiama il servizio che porta tutto ai tavoli.
Ognuno va a conoscere gli ospiti. Ci sono amici dell’anno scorso rimasti a Cipro che servono con noi. Altri chiedono di aiutarci per i prossimi giorni (commovente) e nel frattempo partono le iscrizioni per la scuola di inglese.
E poi avviamo la cassa con la musica con una bella compilation di musica dal mondo: dal waka waka di Shakira a Khaled passando ai cantanti nigeriani che piacciono a tutti.
Insomma Amicizia e’ tutto. L’amicizia supera confini recinzioni e barriere linguistiche.
La vita ha senso ed e’ propria una bella vita quando sceglie usando anche soldi propri e vacanze proprie di mettersi al servizio degli altri….
Arriva il tramonto, un po’ di reggae di Bob Marley ci accompagna negli ultimi 100 piatti e vaschette take away che prepariamo. C’e’ un po’ di fresco. Guardi con gioia quello che abbiamo fatto in questa giornata. Ringrazi Dio per tutto questo. E chiedi di aiutare queste persone e di rendere il mondo più umano!

#NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA Ep.5
Il nome. E’ la nostra unicità. E qui a Pournara Camp capisci il valore di questo. Omar, Amina, MD, Julie, Dawood, sono alcune storie. I nomi sono storie. Dal bimbo di 6 mesi Omar preso in braccio consegnato dalla mamma mentre le mostravo il video di mia figlia appena inviato da mia moglie Mariana a le tante ragazzi minorenni somale che hanno bisogno di persone che siano come dei genitori.
Ogni nostro servizio al campo e’ un modo per costruire ponti. Ponti di ACCOGLIENZA come la storia di Abramo che accolse 3 uomini.
Puoi caricare 100 tavoli, fare acquisti su acquisti per allestire aree giochi e le classi delle scuole della pace o di inglese grazie alle donazioni gia’ arrivate, puoi stare a tirare fuori dai forni i pasti caldi o immergere le tue braccia nel ghiaccio per dare acqua fredda. Tutto serve per creare questo clima umano che nella disumanità del viaggio e del campi questi nostri amici hanno ricevuto.
I bimbi belli ricchi di vita e vogliosi di coccole, le giovani famiglie che cercano speranza o i tanti soli magari ancora con le valigie che cercano un rifugio umano.
E’ questo il bello del mondo: la varietà delle persone ma tutto dovrebbe essere vissuto sempre nello spirito do accoglienza.
Qui a Nicosia lo viviamo, il nostro racconto, immagini e testimonianza cercano di portarlo nella vita di tanti
Ultimo giorno per me ma solo perché parto, ma e’ sempre un primo giorno ogni volta che incontro queste ingiustizie. Sono sempre lacrime nuove ma anche lo stupore di quanto puo’ l’amore….
Aiutiamo sempre questa grande opera, tanti altri amici andranno e quindi si puo’ sempre sostenere
Vorrei concludere - per ora - con l’immagine piu’ bella a mio avviso.
In questi primi giorni le registrazioni sono lunghe perche prendiamo tutti i dati. Siamo stati anche con il buio pur di accogliere tutti.

Questa e’ la solidarietà della gratuità!!!!!




File Attachment Icon
1.jpg
File Attachment Icon
2.jpg
File Attachment Icon
3.jpg
File Attachment Icon
4.jpg
File Attachment Icon
5.jpg
File Attachment Icon
6.jpg