«…e che ca…cchio!!!» ovvero “non c’è posto per le favole” di Patrizia De Castro, 09/09/2010
La foto di Oana allegata alla letterina.
«…e che ca…cchio!!!»
…è l’espressione che mi esce dalla bocca senza volerlo quando arrivo a leggere l’ultima riga della scheda di Oana Balan!
Leggerla è stata una serie di cazzotti allo stomaco, ed ora sono dolorante … piegata su me stessa… ma mi guardo attorno e mi rendo conto che sono nella sede del MAIS ONLUS (Movimento per l'Autosviluppo Internazionale nella Solidarietà - l’associazione presso la quale abbiamo adottato una bimba Rumena e due bimbi Sudafricani) e Modesto Sorrentino (il presidente) mi sta guardando interrogativo…
“cacchio… mi prenderà per scema!”
Ma iniziano dall’inizio. Da quando ho visto quella letterina penzoloni, metà dentro metà fuori, da una delle buste/cassette che abbiamo in sede e non ho resistito alla tentazione di leggerla… è datata 15 Dicembre 2009:
«Mi chiamo Balan Oana, ho 14 anni, frequento la XII classe. Sono una pessima alunna, ho voti molto bassi. Io mi sforzo molto per imparare qualcosa ma dimentico molto rapidamente.
A scuola non mi intendo molto con i miei compagni perché è il primo anno con loro.
Aiuto la mia famiglia nei lavori giornalieri, porto l’acqua dalla fonte. Non vado molto d’accordo con le mie sorelle. Sono arrabiate con me perché una mia compagna di classe, Madalina, mia buonissima amica, è anche lei una cattiva alunna. I miei voti sono 3 e 4, ma anche voti superiori al 5. Quest’anno prometto che imparerò meglio.
Quest’estate al mare è stato straordinario. Non avevo mai visto il mare prima. Lo avevo visto in TV, ma non avevo mai pensato che fosse così bello. È stato molto divertente e meraviglioso e vorrei ringraziarvi dal profondo del cuore. Dio benedica voi sponsor per averci fatto questa grossa sorpresa. Cari sponsor grazie moltissimo per tutto quello che avete fatto per noi.
Dio ti benedica per l’aiuto che ricevo da te quando ho bisogno.
Grazie per aver comprato i vestiti e le scarpe che mi hanno permesso di andare a scuola.
Sinceri saluti e auguri per Natale e Anno Nuovo.»
La cosa che mi ha colpito? Tutta quella “negatività”… «sono una pessima alunna… non mi intendo molto con i miei compagni… non vado molto d’accordo con le mie sorelle…», una “bimba” non ha il “diritto” di “vivere” in tutta questa negatività! Non è giusto! Non deve!
Rimetto la letterina dove l’ho vista pensando che, se era lì, voleva dire che se ne sarebbe occupato qualcuno…
…ma i mesi passano (era Febbraio) e non vedo articoli sul nostro sito… mi dico che tutti abbiamo impegni e tempistiche personali… che magari chi se ne occupa ha da fare… ma quelle frasi… mi risuonano in testa come una canzone di Ligabue… e a Giugno esplodo… scrivo a Pino (il nostro grande presidente) e gli chiedo “chi caccio” se ne occupa… la risposta di Pino è una mazzata sul collo: «NESSUNO!»… ed io che ho aspettato tutti questi mesi…
…ci metto un nanosecondo a dirgli «me ne occupo io!» e la sua ulteriore risposta «… non osavo chiedertelo… ce ne sarebbero anche altri e due… tutti del MAIS…» mi dà conferma che sono stata proprio stupida ad aspettare tutti questi mesi!
So di essere caratterialmente “invadente” … ma è meglio esserlo che lasciare sola una "bimba" tutto questo tempo!
Ed eccomi qui, nella sede del MAIS con un sorridente Modesto Sorrentino che mi porge le schede di Oana, Bongani e Jacques… ma con Oana avevo un conto in sospeso… e mi tuffo nella lettura della sua scheda mentre Modesto mi illustra le varie attività del MAIS (http://www.mais-onlus.org) …
… e torniamo al mio «…e che ca…cchio!!!» …
… Modesto si zittisce subito, mi osserva… e mi dice «in Romania sono tutte così! È un paese molto difficile…»
Non ho praticamente “respirato” tutto il tempo di lettura della scheda e Modesto capisce che deve darmi il tempo di “metabolizzare” le informazioni/pugni che ancora dolgono sul mio stomaco…
Ecco la scheda:
Oana, Mihaela Balan
Femmina
Nata a Iasi il 01/05/1995
Nome della madre: Balan Ileana
36 anni
disoccupata
Nome del padre: Si è suicidato in galera il 8/10/1999
Cinque fratelli/sorelle: Ionut, 12 anni – Alexandra, 10 anni – Andreea 8 anni – Anca 3 anni – Iulian 2 anni
La ragazza vive in una casa occupata di terra battuta, deteriorata, con la madre, i cinque fratelli e il concubino della madre.
La madre è Oligofrenica*, la sorella Alexandra è stata abusata sessualmente dal padre ed ha bisogno di supporto psicologico. (**Difficile credere che lei non lo sia stata, ma non si sa)
La ragazza va all’asilo e le piace il disegno.
Il posto in cui vive la sua famiglia è fortemente degradato e la terribile storia vissuta segna socialmente ed interiormente la ragazza essendo una vicenda di dominio pubblico (pubblicata sui giornali)
*wikipedia: La sindrome oligofrenica è l’assenza o ritardo di acquisizione delle abilità verbali impressive ed espressive, secondario ad alterazioni organiche del SNC. La disabilità verbale è concomitante ad altre disabilità comunicative e ad una disabilità prestazionale generale.
**nota mia
Capite perché ho voglia di vomitare?
Guardo le foto … Oana sorridente… anzi no… ride proprio… in tutte le foto!
Occhi vispi, bocca marcatamente allargata nel suo sorriso/riso… capelli lisci lunghi e sulla pelle qualche foruncolo adolescenziale…
Le foto di una adolescente come tante… in quegli occhi allegri non vedo nessun “orco”… nessun coltello le trafigge il cuore … mentre il mio sangue si è raggelato e non credo che circoli più in questo momento…
Come fa?
Questa “maledetta” “forza della vita” … anche se ingiusta … anche se spietata… trova sempre un buon motivo per sorridere!
Penso a Vanderleia, Laura e Rita… sapevo di raccontare “favole”… ma l’impatto con questa realtà è troppo duro… non che non me l’aspettassi prima o poi… ma quando avviene … non si è mai preparati all’orrore…
Leggo il foglio informativo allegato al “Progetto Iasi” di cui Oana fa parte… e poche parole bastano a completare l’orrore…
“… I poveri in Romania non esistono, perché alle famiglie che vivono in terreni riassegnati su cui hanno tirato su le loro baracche di fango non viene rilasciata la residenza e quindi non possono fare la carta d’identità, e visto che non hanno la residenza i ragazzi possono frequentare solo fino alla scuola dell’obbligo perché per accedere alle superiori occorre la carta d’identità….
… Le baracche dei poveri non hanno l’elettricità e l’acqua è reperibile solo da fontane pubbliche, non esistono bagni ma solo fosse esterne alle baracche ricoperte da massi e coperte, e d’inverno la temperatura raggiunge anche i -30 C°…
… Anche se Iasi è circondata di boschi, è vietato andare a fare legna e in inverno per scaldarsi bisogna comprarla…
… il costo della vita è più o meno pari a quello dell’Italia, almeno per quanto riguarda gli alimenti e i generi di prima necessità, ma gli introiti della maggior parte delle famiglie non sono sufficienti per acquistarli, quindi spesso le condizioni di vita della gente comune sono disperate…
… negli ospedali non c’è materiale sanitario a sufficienza, sono in aumento i tumori infantili e ai malati terminali (fra cui molti bambini) non è possibile dare farmaci per alleviare i forti dolori…
… Di mattina presto, prima che i camion della nettezza urbana passassero, c’era una processione di poveri che rimestavano nei secchioni per trovare qualcosa da mangiare o oggetti da riutilizzare…
… L’alcolismo è molto diffuso…
… Come dice una canzone di Fabrizio De Andrè “… dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…”, i fiori sono i ragazzi del MAIS che stanno sbocciando…”
Alzo gli occhi dal foglio informativo… e la stanza mi sembra all’improvviso piccola… mi manca l’aria… Modesto mi informa che Bongani e Jacques hanno una situazione migliore… il Sudafrica rispetto alla Romania è un paradiso…
… per fortuna… non avrei “retto” un’altra scheda così…
Modesto mi dice che la letterina di cui sono in possesso non è scritta da Oana… ma trascritta dall’assistente sociale che la segue, perché Oana ha delle grosse difficoltà a scrivere…
Scritta o trascritta Oana ci dice:
«…Non avevo mai visto il mare prima. Lo avevo visto in TV, ma non avevo mai pensato che fosse così bello.»
Chiedo scusa a Bongani e Jacques… a cui dedicherò un articolo tutto loro prossimamente… ma…
…ora ho voglia di portare Oana a correre sulla sabbia con me…
…e vederle diventare rosse le gote sulla pelle bianca…
…e sentirla ridere…
…e guardandola negli occhi … vedere quanta di quella “forza della vita” è in lei!
Sono gli adulti ad aver “bisogno” delle favole… i “bimbi” non sanno cosa sono… ma sanno ridere sempre e comunque.
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Patrizia De Castro
Oana Balan |