Le Porte di Pietra nascono nel 2006 su iniziativa dell’associazione sportiva “Gli Orsi” con l'obiettivo di sviluppare anche in Italia la pratica del trail running su lunghe distanze: in una parola il primo ultra trail italiano.

Tale gara rispecchia pienamente l'etica di questa disciplina sportiva, infatti il percorso è impegnativo (72km. con D+ 4100 mt. con tempo max di 16 ore), condotto in autosufficienza alimentare (ai ristori solo acqua) e in totale ambiente naturale.

La Val Borbera sita al confine tra Liguria e Piemonte, è il palcoscenico della corsa e offre agli occhi del visitatore verdissimi boschi, gole, vallate e i crinali appenninici del gruppo dell'Antola;
tale valle non presentando valichi di comunicazione commerciale risulta “chiusa” e, per questo, ha potuto mantenere nel tempo una piena integrità ambientale. Vale la pena di visitarla.

La gara, facente parte del circuito Salomon Trail Tour Italia 2012, parte da Cantalupo Ligure, in provincia di Alessandria, alle ore 8,00 di sabato 12 maggio:
c’è il sole ed anche una gradevole temperatura fresca. Dopo qualche chilometro fatto in scioltezza inizia la salita più impegnativa non solo per il dislivello quanto perché costituisce il tratto “esposto” del percorso, classificato EE escursionisti esperti, dove comunque vi sono corde e uomini del Soccorso Alpino a presidiare i punti più insidiosi (ma anche più suggestivi).
Il percorso successivo è caratterizzato da frequenti saliscendi e si fa via via più duro dopo il 30° km a causa del gran caldo e per il fatto che per 18 km non sono previsti punti di ristoro (si verificano addirittura quattro casi di ricovero in ospedale per disidratazione e alla fine su 308 partiti risulteranno 196 i finisher).
Superato il momento critico del caldo torrido, il mio unico problema, per non arrivare tardi ai cancelli orari, è non farmi distogliere dall’eccezionali vedute panoramiche che si godono dalle varie cime (Monte Antola mt 1.597, Monte Carmo mt. 1.640 e, la più alta, Monte Ebro mt 1.700); con molta fatica ma ci riesco…. Al 50° km, stanco ma consapevole che il grosso del dislivello è stato già fatto, entrano in scena gli “Orsi” Enzo e Marco (le due “scope” della gara) che mi incitano di continuo a mantenere un passo di corsa necessario per chiudere la gara entro il tempo massimo.
I racconti delle loro gare, i consigli sugli allenamenti da fare mi distolgono dalla fatica. Gli ultimi 3 km li percorro in solitudine perché i due “angeli custodi” sono impegnati con un altro concorrente.

E’ quasi mezzanotte. Chiudo in 15:59:00. Che altro dirvi? Assolutamente degna di nota la birra bevuta qualche minuto dopo!

Un saluto al mitico Presidente e a tutti gli amici Orange.