Hai voluto la bicicletta?... e ora, nuota!!! di F. C., 01/08/2011
Cari amici orange,
vi scrivo per raccontarvi il secondo esperimento di una podista dilettante alle prese con la prima esperienza di triathlon… Informazione importante: vi comunico che sono tornata a casa viva, sana e salva, e questo è già tanto! A differenza del coraggioso Giancarlo, che si è cimentato subito in uno sprint, io sono andata attentamente a studiare il sito della Fitri e ho trovato questa gara che faceva proprio al caso mio: un triathlon in miniatura, altrimenti detto “super sprint”!
Le distanze erano: 400 mt di nuoto, 10 km in bicicletta e 2,5 km di corsa (che un podista solo a leggerli arriccia il naso e non li considera nemmeno, ma vi assicuro che è un’ottima scuola perché se già lo immaginavo, dopo la scorsa domenica sono davvero convinta che il triathlon sia uno sport davvero molto ma moooolto tecnico!!!).
Allora la prima cosa da sapere, e dunque il mio primo errore, è stato il fatto di sottovalutare l’abbigliamento (in realtà molto difficile da reperire, soprattutto da donna).
Il body da triathlon non è un vezzo ma un capo davvero utile che permette di risparmiare un sacco di tempo. Fortunatamente ho partecipato qualche giorno fa a un appuntamento Orange davvero interessante con Fabrizio Terrinoni (grazie ancora a tutti e due i Fabrizio!) che dava diverse informazioni importanti in merito all’abbigliamento, quindi mi sono riuscita ad arrangiare con un costume intero e un paio di pantaloncini da running che ho infilato al volo una volta uscita dall’acqua. A proposito Fabrizio grazie, non avrei mai creduto di poter correre senza calzini per 2,5 km se tu non mi avessi detto che lo fai per…21!!!!
Procedo per ordine in modo da dare una mano ai tanti incuriositi e appassionati per questa disciplina che ho incontrato alla sede Orange la scorsa settimana.
Prima cosa: fate le prove a casa!!! Nel momento del panico della gara è importante aver acquisito l’automatismo del cambio di abbigliamento senza pensarci! Ho visto gente incartarsi davvero un bel po’. Io fortunatamente avevo il resoconto di Giancarlo che era chiarissimo e l’ho studiato attentamente.
Una volta entrati in zona cambio prima della gara, vi faranno sistemare la bici a una rastrelliera, appesa per il sellino. Vi daranno un numero adesivo da attaccare alla bici e un pettorale da attaccare a una fettuccia elastica che, una volta usciti dall’acqua, metterete in vita – portatevi le spille come per una gara podistica. A sinistra della bicicletta vi faranno posizionare le vostre cose e cioè: un asciugamano, il casco da bici (aperto!), gli occhiali da sole (per il sole e per gli insetti), i pantaloncini (per i disorganizzati come me).
Il pettorale con la fettuccia va appoggiato alla bici (appoggiato, non legato come un tizio che ho visto litigare con l’elastico 5 min perché non riusciva più a staccare il pettorale dalla bici!!! Guardate che l’emozione fa brutti scherzi!). Accanto alla bici, metterete pure le scarpe. Vi segnalo che esistono dei lacci FANTASTICI che sono elastici quindi permettono di infilare al volo le scarpe senza allacciarle, un ottimo consiglio di Roberto Naranzi che in quanto a conoscenze tecniche mi stupisce sempre! Personalmente mi sono trovata bene a correre senza calzini (e ci credo, per quanto ero emozionata pure se qualcuno mi avesse sparato non avrei sentito nulla!!!). Ho messo della vaselina sulla linguetta delle scarpe e nella parte posteriore, sul tallone, e poco (poco!!!) borotalco all’interno in modo che con i piedi bagnati non rimanessi incastrata. Non so dirvi quanto “fango” crea la cosa a lungo andare, ma lì per lì è stato utile!!!
La prova di nuoto era in piscina (Fabrizio, inorridiamo!!!) con 7 atlete per corsia, quindi nonostante ci fossimo organizzate per partire in ordine in base ai tempi sui 100 mt (io li faccio in 2 min in allenamento, un’eternità), di cazzotti ce ne siamo dati qualcuno, in particolare l’aneddoto divertente è che mentre superavo un’atleta l’ho sentita agguantarmi le caviglie!!! Nemmeno fossimo in competizione per la medaglia d’oro!!! Comunque, nella trance agonistica non si sa mai come si reagisce…
In realtà mi sono trovata molto meglio del previsto, le vasche erano da 50 mt e quello che mi ripetevo era di andare piano, avevo davvero paura di sopravvalutarmi e di “scoppiare” (e in questo il nuoto non perdona!) invece andavo tranquilla ed ero a mio agio, soprattutto dopo un po’ quando inevitabilmente ciascuno ha preso il suo ritmo e il gruppo si è diluito.
Il parziale del nuoto indicava 10,48 min ma mi va bene così, avevo scelto di partire tra le ultime e di essere prudente e soprattutto… di arrivare viva! (bene confesso anche che ho perso il conto delle vasche e mi sono dovuta fermare a chiedere all’arbitro… ma questo non lo diciamo troppo in giro!).
Uscita dall’acqua, primo problema: inizio a correre verso la bici ma abituata all’acqua mi gira la testa e per qualche secondo fatico a trovare l’equilibrio… rischio il botto come alla Miguel di quest’anno! Tra l’altro il pavimento bagnato è scivolosissimo ma poi gli incitamenti delle persone e degli atleti mi danno un sacco di entusiasmo e continuo a correre verso la mia meta… cioè il mio prossimo problema: il cambio nuoto-bici!
Avevo visto un sacco di filmati su youtube e fatto le prove la sera prima, quindi ripeto tra me e me: via occhiali da nuoto e cuffia, piedi sull’asciugamano, casco-occhiali-pantaloni-pettorale-scarpe, prendo la bici a mano fino alla linea di partenza (occhio che per l’emozione uno tende a saltarci subito su e ti fischiano!) nel mentre, incredula di non essermi incartata nella sequenza, grido: “ho preso tutto?!?” il giudice mi da’ il via e parto a pedalare.
Non è uno scherzo, cambia moltissimo! Non dico che istintivamente viene da continuare a dare le bracciate a stile libero sul manubrio ma quasi… resto in affanno per un bel po’, poi trovo il ritmo che mi fa sentire tranquilla (ho una gran paura della bicicletta in realtà) e capisco che posso finire anche questa prova. Devo fare cinque giri da 2 km, naturalmente perdo di nuovo il conto ma per fortuna non sbaglio numero di giri e rientro giusta al 10° km in zona cambio. La discesa dalla bici, dopo aver visto “quelli bravi” che si sganciano in corsa e saltano giù al volo, immagino risulti fantozziana ma non importa, bisogna pur imparare no?
Di nuovo di corsa in zona cambio, bici in posizione, via il casco e inizio a correre (mi ero tenuta le scarpe da running perché pedalo con le gabbiette, lo so che gli attacchi sono più sicuri ma ancora non mi fido). Il parziale di questa prova dice che ho pedalato a 24 km/h, io che già in motorino a quella velocità ho paura…
Terzo cambio, terzo problema: 2,5 km, ma cosa volete che sia!?! Peccato che invece di correre sto ancora pedalando, solo che la bici l’ho lasciata in zona cambio! E meno male che con Roberto avevamo fatto qualche combinata bici-corsa: assolutamente da allenare!
Lo schema motorio della corsa è leggero e slanciato, so che dovrei usare la spinta degli avampiedi invece continuo a fare il gesto meccanico della pedalata, di piatto, facendo una gran fatica e finendo per saltellare sul posto. Penso che scoppierò di lì a poco, invece dopo qualche minuto riprendo un buon equilibrio e proseguo benino, certo piuttosto affannata, fino all’arrivo… il tempo di questa prova è di 12 min, il tempo totale della gara risulta quindi 47,16 minuti.
Lì per lì il tempo è l’ultima cosa a cui penso, continuo a dire “l’ho fatto l’ho fatto!!!” e davvero non importa quanto ci ho messo, mi viene tanto da ridere e penso che voglio ripetere l’esperienza al più presto...
Emozioni? Moltissime. So che è una piccola, piccolissima impresa, ma l’ho affrontata tutta di cuore e di entusiasmo e sono andata via parecchio contenta. Ora sento di potermi misurare con uno sprint, con un pochino di consapevolezza in più.
Ringrazio Roberto per i suoi mille e mille preziosissimi consigli, Fabrizio per l’incontro dell’altro giorno, Giancarlo per la sua precisione nel resocontare la sua precedente avventura e Giuseppe per il sostegno psicologico (ad honorem!!!).
…ora cerco supporto per uno sprint, ce ne sarà uno il 25 settembre a Jesolo, se qualcuno fosse tentato… mi faccia sapere!
| Gara: Triathlon SuperSprint Città di Livorno (31/07/2011) SCHEDA GARA |