Oramai le previsioni meteo stanno diventando più movimentate di una partita a squash, partendo da Roma alla solita ora Io,
Paolo Rossi, Ombretta Spuri e Giancarlo Di Bella nutriamo la convinzione che il tempo possa reggere, ma una volta arrivati ad ostia queste convinzioni si spengono a poco a poco, infatti quasi tutto il tempo di attesa lo trascorriamo sotto al gazebo che ci protegge da una pioggia incessante e un vento che sembra voler spazzare via tutte le nostre convinzioni e i buoni propositi.
Poi alle 09:30 grazie ad uno spiraglio riusciamo a raggiungere la macchina e ci cambiamo, il morale non è molto alto, scarpe e calzini già zuppi non aiutano, ma oramai ci siamo e non possiamo esimerci di gareggiare.
Uscendo dalla macchina ecco la magia, sta smettendo di piovere (dentro di me penso dai che ce la facciamo!) iniziamo così il riscaldamento, su e giù per il lungomare prima e poi sulla complanare della Colombo incontrando tutti i nostri compagni di squadra, tra cui riconosco
Stefano Pierdomenico e Cristiano Giovannangeli un piacere rivederli a correre, soprattutto per Stefano lontano dalle gare per un bel po’ di tempo.
Oramai l'abitudine di partire davanti ci accompagna costantemente, meglio esseri li pronti e non rimanere attardati (La Befana insegna!) 3 ... 2 ...1 ... via si parte!
Primi km che scorrono abbastanza regolari, sulla complanare della Colombo superiamo un po' di concorrenti ed amici, poi entrati dentro la pineta ci assestiamo sul nostro passo programmato dei 4'/Km,
oggi sembriamo tutti più vicini e compatti così io e Paolo ci ritroviamo assieme al grande
Alberto Lauri, Gianluca Alba, Paolo Rossi e la mitica Maria Casciotti, tutti assieme formiamo un bel trenino e affrontiamo con molta concentrazione il tratto sterrato della pineta che già al primo giro ci presenta il conto della pioggia pre-gara con pozzanghere dalle dimensioni quasi olimpioniche (
oggi una muta non ci sarebbe stata male per fare una frazione a nuoto!).
Questa Mud Run experience non è facile da gestire, infatti impegna molto la concentrazione ed i muscoli tanto che io già immagino la difficoltà che avremo nel secondo giro.
Usciti dalla Pineta imbocchiamo la complanare della Colombo, questa volta in direzione Rotonda, questo saliscendi è impegnativo e ci mette a dure prova, Gianluca inizia già la sua progressione, io riesco recuperare terreno ad Alberto, Paolo sempre dietro di me e un po' più attardata Maria, mi giro un paio di volte cercandola con lo sguardo, la incito a resistere.
Finito questo lunghissimo rettilineo ecco di nuovo si rientra in pineta per il secondo giro, un tratto in leggera discesa che ci fa respirare, Alberto allunga, Maria che piano piano riesce a recuperare, mi si affianca e riusciamo a scambiare 4 parole, oggi anche lei non è al 100% causa piccolo infortunio, nemmeno io oggi mi sento al 100% ma la incito a tenere duro.
Ecco di nuovo il tratto più duro, la Mud Run experience si ripete, questa volta con qualche tossina in più sulle gambe,
slalom improvvisi, appoggi critici sul fango, una concentrazione di ostacoli che ci fa inevitabilmente calare il ritmo, in questo momento sento un po' di più la fatica e inizio a staccarmi da Maria e successivamente quasi all'uscita dalla pineta anche da Paolo, che accorgendosi della mia difficoltà cerca di incitarmi.
Sul lungo rettilineo della complanare della Colombo intravedo bene quasi tutti, ho tanti punti di riferimento, ma ahimè oggi le gambe non girano come al solito ... allora pazienza!
In questi casi non bisogna mai farsi prendere dallo sconforto e stringere i denti.
In questo momento mi vengono in mente le parole del coach Forrest che sotto il gazebo aveva ipotizzato per noi di fare una gara a ritmo dei 10 Km! fortuna che non gli abbiamo dato per nulla retta, ma non perché non crediamo in quello che ci vuole trasmettere, ma perché oramai siamo entrati nella giusta dimensione di consapevolezza dei nostri mezzi e le sensazioni ci aiutano a fare quello che è il massimo del momento.
Il rettilineo scorre, poi ad un certo punto, prima di arrivare alla fine della Colombo ecco che appare una figura mitica,
Giorgio Calcaterra che dopo aver tagliato il traguardo (secondo assoluto!) percorre il tracciato a ritroso per salutare tutti noi, io sono fortunato perché riesco a battergli il cinque, intermezzo che aiuta a dimenticare tutta la fatica che si sta facendo.
Giunto alla rotonda ancora non vedo il gonfiabile (effettivamente oggi non era stato montato alla partenza causa condizioni meteorologiche proibitive) ultimi 100 m, nessuno che sento arrivare alle mie spalle, finalmente si chiude!
Dopo la pioggia torrenziale pre-gara, dopo aver affrontato la Mud Run experience, dopo esserci crogiolati sotto un sole quasi primaverile (eh si perché dopo il diluvio iniziale un po' di sole non vogliamo mettercelo?) siamo giunti alla fine di questa ennesima mattinata di gare, gambe un po' stanche ma del resto il programma di lavoro procede.
Roma 2016 stiamo piano piano arrivando!