Akille, Wonder Woman, la Tartaruga, e la Mezza Maratona di Fiumicino di Maria Teresa Fiorentino, 11/02/2008
Enrico Cipollone, Maria Teresa Fiorentino e Fulvio Di Benedetto (foto di Patrizia De Castro) Tranquilli.
Aristotele ed i Paradossi di Zenone, dopo esserci spremuti per più di 21 km, li lascio a chi, con più glucosio nel cervello, ha voglia di fare esercizi di logica.
Ho voglia invece di parlare di un Akille, di una Wonder Woman e di un Elfo..
Sono sicura che anche voi li avete incontrati e non necessariamente tra gli Atleti delle Corse o nel baluginare del primo sole come è capitato a me.
Sono anche sicura che è capitata a tutti voi, nell'almanacco degli anni, almeno una giornata in cui vi siete sentiti un po' "Tartarughe".
A me capita spesso, anche fuori dai nastri delle gare.
Soprattutto in questi ultimi tempi non sono riuscita a gestire agevolmente il dannato guscio che ho avvertito pieno di quelle dannatissime zavorre che ingrigiscono i pensieri e ti fanno sentire persino un po' "racchia" (vale per le donne) anche se indossi il tuo più strepitoso abito da sera.
Un Elfo incantatore, uno di quelli che tirano su i sipari dell'alba, aveva però promesso che se oggi avessi respinto stanchezza e sonno e partecipato alla gara, avrebbe slacciato tutte le funi che annodavano zavorre sulla mia schiena, avrebbe riportato Maggio nei miei pensieri e avrebbe anche fatto una liposcultura ai miei propriocettori.
Ho deciso di dargli ascolto.
Dopotutto c'erano già Wonder Woman Aleksandra, Akille piè Veloce Valter su cui potevo contare.
Mi avevano promesso, visto il mio tartarughismo incipiente, che, appena giunti all'arrivo sarebbero tornati indietro e mi avrebbero aiutato a tagliare il Traguardo.
E così è stato.
Certo, prima di veder spuntare Akille piè Veloce Valter e Wonder Woman Aleksandra ho percorso più di 19 km.
L'Elfo Incantatore lo aveva promesso e così è accaduto: ad aiutarmi a riportare il "Maggio", mandati da lui certamente, sono arrivati Enrico e Furio.
In mezzo al bagnato del loro sudore, alle chiacchiere su tabelle di allenamento, fisici asciutti, kilometri che già avevamo alle spalle e, in mezzo alle spettinate voci di chi cantava "O' sole mio" e "Vincerò", ho scoperto solo leggerezza e pensieri inguantati di azzurro e di vele.
Al primo rintocco di stanchezza e pesantezza sono poi magicamente apparsi, sul corrimano, non più solitario, della mia vita, mani e braccia a cui aggrapparmi.
Mani e braccia salde e forti.
Mani e braccia Amiche che non ti dimenticano, che ammutoliscono la loro fatica ricordandosi della tua, e tornano indietro, sulla nera corrente d'asfalto, per riacciuffarti e portarti al Traguardo.
Mani e braccia che fanno proprio bene. Ai propriocettori del corpo ma che giovano soprattutto a quelli dell'Anima.
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Maria Teresa Fiorentino
Federico Maura (foto di Patrizia De Castro) Gara: Fiumicino Half Marathon (10/02/2008) SCHEDA GARA |