L’attesa, la paura, il dolore.... ma alla fine “LE BOUCLE” è fatta anche quest'anno!!!! di Stefano Tonchi, 16/09/2007
La vigilia della corsa quest’anno e’ stata un po’ movimentata.
Prima un ritardo nella consegna delle buste per i cambi, poi un incidente a mia moglie che si e’ tagliata una mano ed e’ dovuta andare da un medico per 5 punti di sutura, non mi ha di certo tranquillizzato in prospettiva partenza, che quest’anno e’ stata anticipata alle 18.30 poiche’ hanno allungato il percorso da 158 a 163 km.
Alle 17.20 sono sotto l’arco di partenza, e non riesco a calmarmi. Sara’ l’adrenalina ma nonostante l’affollamento non riesco a stare fermo. “Coraggio Stefano, una volta partiti questo stress finira’ e tu ti calmerai.” Infatti nonostante la partecipazione alle edizioni passate non mi rendo ancora conto che devo affrontare una gara di 163 km.
Nonostante abbia finito la gara l’anno scorso, mi trovo inconsciamente a correre ancora una volta una tale distanza, anche se quest’anno la preparazione in montagna e’ stata fatta in maniera adeguta. Mi sento meno motivato rispetto al 2006, forse perche’ l’ho gia’ terminata?
Eppure:
- mi sento piu’ allenato sulle lunghe distanze rispetto all’anno scorso
- ho fatto delle corse su lunghe distanze con una discreta prova al Grand Raid du Mercantour (102km, 6500mt DISL+ in 25h)
- la mia famiglia ha sempre sopportato le mie uscite e oggi sono di nuovo tutti qui.
Ma io sono ugualmente dubbioso. Forse ho paura di rivivere i momenti difficili dello scorso anno (problemi permanenti al tendine della mia caviglia sinistra?)
L’organizzazione da’ gli ultime consigli e le previsioni per i prossimi 2 giorni. Sembrano buone.
La musica di Vangelis e’ ormai il prologo per la partenza. Ti mette i brividi, ma ti carica a mille.
Sono piazzato bene alla partenza (6^ fila) e all’inizio corro da subito, contrariamente all’anno scorso dove prima di arrivare sotto lo striscione di partenza ho impiegato 8min.
L’ambiente e’ meraviglioso a Chamonix, con un numero impressionante di persone che sono lungo le vie che attraversiamo fino all’entrata nei boschi adiacenti.
Stefania, Riccardo ( 8 a) e Federico (7 a) sono alla prima curva del percorso, mi vedono e mi incoraggiano.
Ultimo sguardo, ultimo sorriso prima di domani.
I primi chilometri fino a Les Houches (8°) sono abbastanza facili e capisco che sto andando forse troppo forte, visto che sono attaccato alla Herry (vincitrice UTMB 2006 FEM.).
Una volta giunto all’attacco della prima salita (Col de Voza 1650mt – D600m+) riprendo un passo piu’ adeguato senza farmi influenzare da altri concorrenti.
Capisco che in salita vado bene e prima di arrivare al colle mi metto dietro una ragazza che ha un passo simile al mio (arrivera’ seconda!)
Una volta su si prosegue in salita per un passaggio nuovo della corsa CHARME LE CROIX (14° KM) – 200+ abbastanza facili. Da qui inizia la discesa per St. Gervais 807 mt - (21°) ripida e fatta senza aver la possibilita’ di fermarsi (d’altronde si attraversa una pista di discesa libera).
Alle 21.00 arrivo al paese e mi sembra di stare ad una tappa del tour de France, con una folla numerosa che batte le mani e ti incita in continuazione. Primo vero ristoro. Faccio il carico di acqua, mangio qualcosa al volo e poi riparto lungo una serie di salite/discese brevi e lunghi tratti in piano che termineranno a Les Contamines 1160 mt - (30°).
AHI! Mi prende il panico! Non so cosa mi succede. Mi sento come svuotato, mi faccio sorpassare e cammino. Forse sono partito troppo veloce, o forse devo mangiare qualcosa.
Opto per la seconda soluzione, e piano piano a fatica mi rimetto in moto.
Arrivato a Les Contamines alle 22.40, mangio di nuovo e decido di cambiarmi per affrontare la notte, le due prossime salite ed il vento. Ho i brividi (ma penso soprattutto perche’ ho mangiato poco) e riparto il prima possibile cercando di non prendere freddo.
Anche qua un ambiente di festa nonostante siamo passati un'ora piu’ tardi dell’anno scorso.
Adesso mi aspettano 4 KM di piatto che riesco a corricchiare fino a Notre Dame de la Gorge 1210 mt - (34°) Da qui a La Balme 1700mt – (38°) 4KM di salita 500mt D+ - il primo km su lastroni modello Via Appia Vecchia ….bagnati. Sono un po’ preoccupato, comincio a sentire le coscie un po’ indurite e dolorose, ma mi chiedo? Al Mercantour sei andato benissimo senza dolori ed eri meno preparato, allora come puoi pensare di non continuare dopo appena 40 km? Al rifornimento mangio fugacemente qualcosa, e riparto per la salita al Col du Bonhomme 2433mt (44°) dove arrivo alle 01.20 sotto una magnifica luna piena e comincio la difficile discesa su Les Chapieux 1546mt – (49°).
Questa discesa e’ molto tecnica e molto scivolosa, cosa che mi fara andare 2 volte per le terre, senza conseguenze!
A Les Chapieux h 02.45 decido di riposarmi dieci min. e cerco di mangiare qualcosa. Vi assicuro che a volte non riesci a mandare giu’ proprio nulla. Allora opto per delle minestrine di brodo calde, che sono gustose e che riesco a mandare in gola senza troppi problemi. Con l’occasione allo Stand della Petzl, faccio il cambio delle pile per la mia lampada frontale… tutto gratis. (Ragazzi che organizzazione!!!!) Dopo il rifornimento riparto e punto il Col de la Seigne 2516mt – (59°) (confine franco-italiano). I primi quattro km sono su asfalto e con pendenze leggere, dove si puo’ correre o camminare veloci anche senza luce frontale, visto che la luna ci fa compagnia e ci illumina l’asfalto.
Arrivati al Col des Montet iniziano una serie di lunghi tornanti e infine un crinale che sembra non arrivare mai. D’altronde di notte non hai molti punti di riferimento. Arrivo in cima alle 05.30. Il cielo inizia a schiarirsi e le cime piu’ alte si colorano di rosso, uno spettacolo! Neanche il tempo di riprendere fiato e giu’ verso il rifugio Elisabetta 2000 mt – (63°) che raggiungo in 20’ e dove mi rifocillo un pò. Finalmente qualcosa di italiano da gustare. Altri due chilometri di piatto, che riesco a correre contrariamente all’anno 2006, prima della salita per Arete Mt. Favre 2400mt – (62°). Faccio la salita con un ragazzo francese e questo mi tira su il morale, perche’ nonostante la salita, fa sempre delle battute riguardanti la corsa, la fatica ecc..
Arrivato in cima mi godo per un min. lo spettacolo che ho di fronte agli occhi. Sono le 6.30 e la catena del Bianco e’ gia tutta irradiata dal sole !!! Lo sforzo e’ tanto ma certi paesaggi non li dimentico per tutta la vita. Inizio la lunga discesa per Col Checrouit 1953 – (72°). Oramai quasi meta’ della corsa e’ andata. Mi faccio superare da qualche concorrente, ma questo non e’ un problema. Riparto velocemente per Courmayeur 1190mt. – (77°) e in questi cinque ripidi km. Riesco a sorpassare alcuni concorrenti arrivando al primo grosso punto di ristoro alle 8.30. Qui prendo il sacco con il cambio e rapidamente faccio un resoconto della mia situazione fisica. Tolgo le fasce alle caviglie che, si servono per evitare distorsioni, ma quando il piede e’ gonfio per lo sforzo, non ti fa circolare il sangue ed hai forti dolori ai piedi.
Mi alleggerisco, mettendomi solo una canottiera e dopo aver mangiato un piatto di pasta, fatto un auto massaggio alle gambe e riconsegnato il sacco, riparto h 9.05. Allontano dalla mia testa l’idea di impiegare 30h anche perchè ho aspettato forse troppo nei precedenti ristori. Comunque non mi lamento, visto che nel 2006 ero ripartito da Courmayeur alle 11.15. Spero che la salita al Rif. Bertone 2000 mt. - (82°) mi rilanci e mi dia le motivazioni giuste per continuare bene. Arrivo in cima stanco e assetato (fa gia’ abbastanza caldo h.10.20) ma convinto di essere andato bene in salita, avendo superato una decina di persone che mi precedevano.
Adesso c’e un bel tratto di 7km. di falsi piani che porteranno al Rif. Bonatti 2020mt – (89°) che riesco a correre abbastanza. Al rifornimento mi accorgo di essermi perso la tabella con le altitudini e i riferimenti della corsa, cosa fondamentale per avere un’idea della strada da percorrere e delle salite da fare. Riparto e dopo un minuto mi accorgo che involontariamente avevo messo il foglietto in una sacca porta borraccia. La stanchezza si fa sentire anche a livello mentale!!!! Arrivo ad Arnuva 1769 mt (94°) mangio le mie solite zuppe e riparto per quella che per me e’ la seconda piu’ dura salita del percorso – il GRAND Col Ferret 2537mt. – (98°). La salita sotto il sole e’ ardua , le gambe si appesantiscono, il camel bag e’ costantemente alla bocca. Da sotto vedi la cima ma e’ come se fosse un oasi nel deserto.
Dalla cima (confine italo –svizzero ) vedo quello che l’anno scorso non avevo potuto vedere per la pioggia, e cioe’ le montagne, i pascoli e le famose mucche svizzere che mi aspettavo di vedere viola anche per la stanchezza invece sono pezzate marroni e bianche… bellissime. La lunga discesa che porta a La Fouly 1593 mt – (107°) e’ infinita. Si passa per l’alpeggio di La Peule, per poi toccare il paesino di Ferret (delizioso… e che stupende case) per arrivare via asfalto a La Fouly. Qui i miei piedi, complici le scarpe che probabilmente erano arrivate e scariche di ammortizzazione, hanno iniziato ad accusare i primi dolori. Mi sono rimesso in piedi ma e’ stata dura. La pausa mi ha un po’ irrigidito e fatico a riprendere un ritmo decente.
Arriva un messaggio al telefonino, e’ Stefania : “Stai andando forte , tieni duro e non mollare.”
Questo mi galvanizza e percorro i 15 km che mi separano da Champex 1477 mt (122°) con il morale risollevato, ma sempre un po’ dolorante ai piedi, alternando passo e corsa.
Alle 18.00 sono li’ per il 2° grande rifornimento-cambio. Mi sforzo a mangiare della pasta , ma dopo 3 forchettate la gola mi si chiude. Opto allora per delle zuppe liquide, anche perche’ mi mancano ancora due salite toste, una delle quali faro’ sicuramente di notte e senza carburante non si va avanti. Dopo 25’ riparto alla volta di Trient 1300mt (137°) , dove arrivero’ non prima di aver scalato la salita al Bovine 1987 mt (131°). Quando arrivo in cima al Bovine mi devo coprire perche’ la stanchezza mi fa sentire freddo e devo anche accendere la frontale, anche perche’ oramai sono le 21.00 e la discesa nel bosco per Trient non si puo’ fare senza luce.
Sono ormai lontano dai tempi prefissati (32h.30) ma questo e’ quanto . Lo so ! Lo vedo ! Vado per finirla! Niente mi fermera’! Mi rilasso e dopo 26h 30 di corsa mi butto per la discesa interminabile fino a Trient. L’anno scorso arrivato al paese e nel tendone del ristoro veniva giu’ un’acqua che penetrava addirittura dalle porte di entrata. Almeno quest’anno il tempo e’ stato clemente e ci ha assistito. Dopo 15’ riparto per quella che gli organizzatori definiscono la salita piu’ dura del percorso – Les Tseppes 2400mt. L'affronto abbastanza rapidamente (anche se quest’anno mi e’ sembrata più dura rispetto al passato) e quando sono in cima sono sempre più convinto che oramai la gara la terminerò, in un modo o nell’altro.
Parto per la discesa verso Vallocine 1260mt (147°) e fortunatamente trovo il sentiero abbastanza asciutto, cosa che mi fa andare abbastanza spedito fino al ristoro h. 01.00. Qui inizio ad avere sonno, e allora cerco di non sedermi e bere coca cola e caffe’ per cercare di affrontare l’ultima parte del percorso tranquillo , ma non troppo altrimenti mi addormento addosso ad un albero! Da Vallorcine ad Argentiere 1260mt (153°) è tutto un falsopiano tra i boschi e da li mancano gli ultimi 10Km. che speravo di fare ad un buon ritmo come l’anno scorso. Non se ne parla. Le piante dei miei piedi ormai sono al limite della soglia del dolore e fortunatamente il percorso (quest’anno hanno spostato gli ultimi km dal versante sud al versante nord di Chamonix) e piu’ morbido, visto che si passa nel Bois che precede Chamonix.
Quando mancano 3km e sono le 3.40 di notte chiamo Stefania e l’avverto del mio arrivo tra le 4.00 e le 4.15.Sono un po’ ottimista, ma l’arrivo oramai e’ li! Fortunatamente vengo affiancato da un francese che viene “scortato” da un gruppo di suoi amici l’aiuteranno fino alla fine. Da questo gruppo si stacca un ragazzo, che forse vedendomi un pò in difficolta’ mi dice di seguirlo e che mi aspetterà. Un grande, anche perchè ha rinunciato a seguire il suo amico per star dietro a me. Lo sforzo è stato tanto, i miei piedi non ne possono più, ma quando ho visto le luci di Cham, il lungo fiume, la Place Mt. Blanc voleva dire che ero prossimo all’arrivo.
Una volta arrivato agli ultimi 400mt vedo Stefania che mi fa delle foto, Riccardo e Federico (alle 04.00 gia’ svegli!!!) sono felici, mi vengono incontro con un cartone che hanno disegnato e dove c’e’ scritto “Bravo papa’”… li prendo per mano e mi danno la forza per farmi arrivare al traguardo… sono fiero… felice… commosso… gli occhi mi si inumidiscono e ringrazio Dio che da lassu’ mi aiuta ogni volta in queste avventure…. 200metri…..100mt…. ARRIVATO!
SONO UN FINISHER !
Catherine Poletti, Presidente dell’UTMB, mi accoglie (sempre sorridente), si congratula e mi consegna il mio gilet “Finisher”. Ancora delle foto con famiglia. Sono svuotato, dolorante ma talmente felice…. Sono partito da lontano con la mia testa piena di dubbi e grazie a Stefania, i miei figli e tutti i miei amici che mi sostenevano lungo la corsa, spedendomi incoraggiamenti via sms ho trovato la forza anche quest’anno di terminare questa corsa che per me e’ unica.
Mi dicono che ho finito in 33h37min. in 260^ posizione! Be’ non era proprio il mio obiettivo, ma sono riuscito a ripetermi e questo e’ fondamentale. Ho limato, nonostante tutto 6h 30min rispetto al 2006 guadagnando 384 posizioni. In ogni caso una grande soddisfazione.
Adesso sono seduto su una sedia, e mi faccio dare una birra. E’ l’unica cosa che riesco a bere in questo momento. Non ne posso piu’ di zuppe e brodini vari, ma già so che mi ci vorrà un giorno prima che mi ritorni la fame.
Stefania mi chiede come sto. Gli dico che vorrei solo farmi un pediluvio ai piedi che sento doloranti dappertutto. Per i massaggi dovrò aspettare domenica mattina alle 9.00. Fortunatamente c’e un servizio navetta che riporta i concorrenti a riprendere le sacche che erano state precedentemente depositate a Coumayeur e a Champex. Un signore gentilissimo ospita anche i miei familiari e ci accompagna al vicino centro maratona. Dopo aver ritirato i sacchi, faccio l’ultimo sforzo – 700mt – per arrivare al nostro appartamento, che quest’anno era veramente in posizione strategica (700mt dal centro maratona – 700 dal centro e dalla partenza….Stefy e’ stata grande nel cercare su internet l’alloggio piu’ adeguato sia per le vacanze che per la corsa)….una doccia e alle 05.30 sono in branda….il riposo dopo la fatica…BUONANOTTE.
GRAZIE !!!!
A Stefania per la sua pazienza e sopportazione durante le assenze per i miei allenamenti e per come ha sostenuto la famiglia senza mai lamentarsi… o quasi.
Grazie ai miei figli per il loro incoraggiamento e la gioia che esprimono i loro occhi che mi danno la voglia e la volonta’ di fare tutto questo (quando mi dicono: “papa’ perche’ corri sempre?”)
Grazie a Tutti : Suoceri , Amici e Parenti per l’incoraggiamento, per i vostri sms, per le vostre telefonate….
Grazie a tutti alle persone che si prodigano affinche’ questa corsa possa riuscire sempre al meglio
All’anno prossimo? Stefano Tonchi
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Stefano Tonchi
Stefano Tonchi Gara: UTMB (25/08/2007) SCHEDA GARA |