La pioggia non ferma chi ha il sole dentro. di Graziano Romano, 10/02/2014
Domenico Liberatore Le previsioni del meteo, certo, da alcuni giorni non lasciavano spazio a dubbi. Non mi aspettavo di trovare una giornata di sole, ma quando sono giunto questa mattina nei pressi della facoltà di medicina dell'Università di Tor Vergata l'umore non era dei migliori.
Pioveva forte e ho atteso in macchina fino all'ultimo sperando che un po' migliorasse. Nel frattempo venivano e andavano migliaia di podisti che oggi hanno affollato gli ampi viali dell'ospedale e della zona limitrofa.
Mezz'ora prima dello start esco dalla macchina e mi avvicino al gazebo della Podistica Solidarietà. Nei minuti che precedono la partenza si abbatte un vero e proprio acquazzone sulla zona.
Utilizzando le parole di papa Francesco ho pensato, tanto per sdrammatizzare, che in quel momento il cielo benediceva i podisti romani.
Mi avvio verso lo start. Sembra ci sia una fase di quiete ma il cielo sopra di noi è cupo e minaccioso. E infatti subito dopo la partenza si abbatte ancora il diluvio e questa volta non risparmia nessuno dei coraggiosi partenti.
Durante i primi chilometri ho preso tanta di quell'acqua che veramente credevo di stare in piscina. Per fortuna la compagnia con un atleta della Podistica con cui ho percorso i primi chilometri mi ha aiutato a superare le condizioni climatiche impegnative. In alcuni tratti, sotto i cavalcavia, si erano formate delle pozze di acqua alta alcuni centimetri.
Correndo i piedi affondavano completamente nell'acqua. Man mano che passavamo il personale dell'assistenza ci ha rilasciato, direttamente, il brevetto di bagnino. Dopo i primi chilometri di studio ho aumentato leggermente il passo e, giunto a metà percorso, ho sentito che dagli altoparlanti posti nei pressi del traguardo amplificavano sul percorso la sigla di Guerre Stellari.
L'atmosfera poteva fare un po' guerriero jedi, ma in realtà mi sentivo molto pulcino bagnato. Nella seconda metà del percorso ho seguito un'atleta dei Bancari che mi ha fatto praticamente da pace maker. In realtà ci siamo aiutati a vicenda tirandoci a fase alterne.
Dopo l'undicesimo chilometro ho iniziato a sentire la stanchezza e nuove folate di vento freddo che portavano anche spruzzi di pioggia erano particolarmente fastidiose. Ma ho cercato di spingere più che potevo e negli ultimi cinque chilometri ho abbassato il tempo di corsa e ho recuperato 38 posizioni assolute e tre di categoria.
Agli ultimi trecento metri rallento il passo. sentivo un po' la stanchezza sulle gambe e nel fiato. Sentivo la mia pancia fredda. Sentivo tutta l'umidità. La mia compagna di percorso si gira e mi lancia un'occhiata. Mi spinge a non mollare perché ormai siamo arrivati. In realtà in quel momento le parole non le capisco. Per la stanchezza avrei difficoltà anche a tirare le somme sul due più due. Vedo lo sguardo. Mi basta per comprendere. Raccolgo tutto ciò che mi è rimasto e mi lancio. Tagliamo il traguardo in volata. È stata una bella esperienza. Di fatica condivisa e di aiuto reciproco. Questa è il valore forse più bello di questo sport. Non si è mai completamente sconosciuti e indifferenti dinanzi alla fatica e nell'impegno.
La nota di orgoglio di questa giornata è certamente il primo posto raggiunto dalla nostra società. Ancora un grande successo. 214 atleti della Podistica Solidarietà hanno tagliato il traguardo nel tempo previsto. Un bel primo posto in questa giornata particolarmente dura e una vittoria netta sui secondi che hanno presentato 186 finisher.
Una nota di rammarico è che terminata la gara il cielo si è aperto ed è spuntato il sole più luminoso. Un sole tardivo ma che si è presentato come a voler salutare chi oggi, mostrando determinazione e un po' di coraggio, ha affrontato la fatica e il clima avverso per tagliare quel traguardo dove è ben evidente la scritta fine, ma che tuttavia, in realtà, rappresenta sempre un nuovo punto di partenza... aspettando la mezza.
Graziano Romano
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Graziano Romano
Graziano Romano Gara: Aspettando la Mezza (09/02/2014) SCHEDA GARA |