Se me l'avessero chiesto prima di partire da casa non avrei mai pensato che mi si prospettava una giornata così... definirla movimentata è dir poco...
Arriviamo a Vico e sembra tutto perfetto, clima, luogo, organizzazione... via con il riscaldamento... mi sento bene ma c'è qualcosa di strano, li per li non gli di peso ne parlo solo con Luca scherzando sul mio languorino...
Si parte e tra l'altro con la mia "amata" discesa, seguo il gruppo e cerco di mettermi a ritmo senza esagerare, la gara è lunga e soprattutto la difficoltà del percorso è sul finale. Curva a gomito a sinistra e comincio a vedere doppio, eh si forse c'è qualcosa che non va, le mie mani diventano fredde più del solito e comincio ad agitarmi, non mi era mai successo prima. Colpa mia mi dico, mi sono trascurata sia il giorno prima che durante la settimana... e mi tornano in mente le parole del coach: "Fede gli errori si pagano". Ok ho sbagliato ma cerchiamo di rimediare, arriva il primo ristoro bevo il più possibile e cerco di reintegrarmi, non ci penso proprio a fermarmi ne a buttare la gara senza provarci. Mi calmo, comincio a tornare a ritmo e a ritrovare energie, si riparte.

Un signore dell'organizzazione che ancora ringrazio mi accompagna per alcuni tratti in bici facendomi la telecronaca della gara e delle mie avversarie... cavolo sono sotto e parecchio dal mio personale! Che ansia, non è possibile! Tolgo la media al km e vado a sensazione, poi si avvicina un ragazzo verso l'ottavo chilometro, sembra che abbiamo allo stesso ritmo, mi chiede a quanto voglio chiudere la gara... ma io sorrido "che ne so, gli rispondo, lo vedrò alla fine".. mi propone di correrla insieme, accetto ma so che ho dei pessimi ritmi sui percorsi ondulati e chi non mi conosce impazzisce. Il signore in bici continua con la telecronaca, siamo al 17 km ho ampio margine, mi sento bene e sto facendo il personale. Non ci credo, vorrei che quei attimi non finissero più, me li godo e forse troppo, incontro Gianfranco Bartolini a cui non puoi che sorridere, lo ringrazio e proseguo.

Ecco la discesa e l'arrivo, mi emoziono, mi spiace solo che sia finita. Tutto nuovo per me e anche i controlli antidoping a fine gara che purtroppo mi hanno fatto tardare e non poco, saltando la premiazione ufficiale (n.d.r. Federica non ha potuto presenziare alla premiazione in quanto impegnata nei controlli antidoping).
Ringrazio la mia splendida società che non mi ha dato per dispersa, ma che ha tenuto le mie cose vicino il gazebo, il mio coach Luca Pretolani che era infervorato più di me, il torturatore magico Giuseppe Minici e di nuovo Gianfranco per aver aspettato la mia premiazione in solitaria.
Questa giornata non la dimenticherò facilmente!