Quasi un mese fa, 11 ottobre, sono riuscito a portare a compimento la Maratona che avevo programmato per il 2015:
Chicago. La scelta dell'evento dipende dalla bellezza e dal fascino che questa città ha sempre esercitato su di me. Chicago è bella, interessante, attraente per la sua splendida posizione sul lago (lago? È più grande dell'Adriatico!!!), i grattacieli storici, che sono nati qui all'inizio dello scorso secolo grazie alle intuizioni di architetti leggendari come Wright, Sullivan e che si possono ammirare durante la corsa, fantastici musei unici al mondo, la Route 66 che inizia qui, il blues, la citta di Lincoln e Obama.
Quando entro al Corral 1 alle 7:30 sono molto intimorito e solitario ma quest'ultima condizione non mi preoccupa:
ho sempre amato la solitudine del podista, quella condizione nella quale sei solo con te stesso i tuoi pensieri i tuoi ricordi le tue suggestioni. Alle 8 circa si parte e comincia l'avventura, circondato da americani, latinos, europei, asiatici, russi ma, c'è anche qualche italiano, così che a metà gara clamorosamente mi sento incitato "
vai Podistica ..." da due simpatici romani.
Sto correndo la 115ª edizione della
Chicago Marathon, che ha sempre mantenuto il suo percorso. Da Millennium Park ecco il Loop il centro coi suoi fantastici edifici, poi puntiamo verso nord ripercorrendo la LaSalle Drive fino al 7 miglio (11 km, quanti calcoli in corsa per la conversione miglia-km!) poi si ritorna indietro e si punta verso ovest: si traversano i quartieri delle varie etnie (Chinatown, i quartieri dei vari latinos, irlandesi, polacchi): vedo insegne di ristoranti e trattorie italiane ma bandiere tricolori di connazionali niente.
Il tifo della gente è quasi eccessivo e dopo due-ore anche le orecchie e non solo le gambe, cominciano essere stanche. Quando dopo più di quattro ore raggiungo il fatdico
"23 mile" capisco che il tremendo muro dei 35 km è superato, stiamo tornando su Michigan Avenue, dopo il 25 miglio comincio a cercare fra il pubblico Adelaide e, riesco a vederla finalmente poco prima dell'immissione finale al Millenium Park:
urliamo di gioia e emozione entrambi, ci rendiamo conto che ce l'abbiamo fatta malgrado tutti i problemi che hanno accompagnato la mia preparazione nella scorsa torrida estate.
A 62 anni, termino la quarta Maratona della mia vita: provato ma tanto felice di avercela fatta, da solo ma in compagnia dei miei pensieri e di qualcuno lassù che ha supervisionato la mia avventura!