Correre a casa..... di Aleksandra Kozak, 09/05/2009
Aleksandra Kozak Cari amici.
Sono passati parecchi giorni da quando sono tornata dalla Polonia, ma ancora cerco di capire in che maniera vorrei raccontarvi la maratona che ho corso. La maratona della mia città, della mia gente, delle mie radici. I pensieri vanno e vengono, si mischiano, le sensazioni fortissime, la bellezza del percorso, le emozioni, la prestazione che questa volta non aveva una grande importanza ma poi poteva essere migliore...... che dire. Comincio fin dall'inizio.
Ho deciso di correre la maratona di Cracovia, un gesto un po' azzardato a sole cinque settimane dalla maratona di Roma, per far correre la mia nipotina di sette anni, innamorata della zia maratoneta (lei non capisce che la zia è un po' tapasciona, per lei è un mito). E così sono partita, un mordi e fuggi di quattro giorni nella mia culla. Questa volta i genitori felici del mio viaggio a sorpresa non si sono neanche lamentati che sono troppo magra, che corro in maniera assurda, che non mi riposo...... La mia emozione ha contagiato un po' tutti, non parliamo della piccola che la sera prima della gara è rimasta fedelmente incollata a me con le gambe sollevate sulla parete per ben mezz'ora.
Domenica mattina ho vissuto un piccolo shock. Io mi sono preparata al freddo, ho portato i guanti e addirittura le maglie tecniche pesanti qualora dovesse nevicare...... Invece alle 8 del mattino facevano già 20 gradi, per diventare 25, e poi ancora.... Caldo e caldo e caldo terribile. Il primo caldo. E chi mi conosce sa, che io al caldo divento una tartaruga, soffro, sbuffo, mi inquieto.... Ma che dovevo fare?
Come paesaggio giornata spettacolare, neanche un'ombra dell'ombra, il cielo azzurro, il sole splendente, gli alberi in fiore..... meraviglioso. Alle 9.30 si parte. Pochi partecipanti, incirca 2600... I disabili che non so perché vengono chiamati così visto che sono molto più abili di noi, io preferisco chiamarli gli atleti speciali, poi i pattini, perché la maratona di Cracovia si può percorrere anche sui pattini... e alla fine il piccolo fiume dei maratoneti colorati, sorridenti, scattanti.
I primi chilometri in centro storico, per le vie silenziose a quell'ora di domenica mattina, poco tifo ma la gente educata e incuriosita guardava i corridori con una grande simpatia. Noi Polacchi siamo un popolo introverso, non siamo dei grandi urlatori, siamo un po' musoni ma rispettiamo le idee altrui. E le tolleriamo senza commenti. Così automobilisti non hanno applaudito molto, però hanno sorriso a tutti e hanno aspettato volentieri in fila, senza protestare per i disagi e tempo che fuggiva... Dopo le vie del centro l'argine di Vistola, fiume meraviglioso, qui un po' di brezza, sollievo per il caldo che dava fastidio fin dai primi chilometri, e poi le strade della città nuova, le vie ampie che ricordavo ombreggiate e piene di alberi...... ma questa volta il sole non si nascondeva neanche un minuto... E poi ritorno.
I ristori visto le condizioni del tempo sono stati posizionati ogni 3-4 km, spugnaggi, devo dire l'organizzazione ottima anche se molto spartana. Nulla a che fare con l'imponente macchina delle gare italiane, ma ciò che conta che non è mancato nulla a nessuno, siamo stati tutti sfamati, dissetati, accuditi, dal primo fino all'ultimo...
Sul percorso, nei svariati punti della città spuntavano i miei cari, con la nipote sempre pronta a percorrere con me qualche centinaio di metri... Ho sofferto molto. Non so neanche perché... In un certo momento buio totale, la testa vuota... finita la benzina. Caldo e sete, sete e caldo, l'acqua che non dissetava, i chilometri che non passavano....
Gli ultimi chilometri una pecca grossissima del percorso, giro di boa da percorrere due volte, cosi correvamo accanto a quelli che finivano, oltrepassavano arrivo, mettevano la medaglia sul collo, mentre noi, povere tartarughine dovevamo correre per altri tre chilometri.... Ma poi il traguardo, gli ultimi trecento metri con la nipotina, imbarazzata dagli applausi ma stra felice..... E la medaglia.
La mia quinta medaglia, di quinta maratona conclusa, tempo finale 4.05.35.....
La gioia degli amici, ammirazione della sorella che da sempre contraria alla mia passione per le lunghe distanze questa volta si è commossa più di me.... Ma la cosa più bella, che la piccola, una volta tornate a casa mi ha chiesto.... Allora zia, quando CORREREMO la prossima?.... Ed io non vedo l'ora che ciò avvenga. ;-)
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Aleksandra Kozak Gara: Maratona di Cracovia (26/04/2009) SCHEDA GARA |