10 belle Miglia di Claudio Ubaldini, 11/02/2015
attendevamo nomi 'importanti' nella Cassa1! L’attesa questa volta è stata difficile da gestire.
Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo provato quella specie di ansia, quel misto tra curiosità e timore, quasi reverenziale, verso qualcosa che inesorabilmente ci attende ma non sappiamo come potremo affrontarlo, una volta rivelato.
E questa volta è stato il mio turno; erano almeno due settimane che mi addormentavo con difficoltà, e la difficoltà aumentava perché mi ero preso l’incarico di curare le iscrizioni e la cassa gara, quindi il pensiero vuoi per un verso vuoi per un altro, sempre lì andava a finire… non vedevo l’ora che arrivasse domenica mattina per sciogliere ogni dubbio:
DECA Milia? DECEM Milia? ICS Milia? PER Milia?
Come si pronuncia il nome di questa gara???
Nel dubbio, onde evitare fraintendimenti e figuracce, per due settimane mi son arrampicato sugli specchi chiamandola “quella di criterium dell’8 febbraio” oppure, con gli esterni alla Podistica, tagliavo corto biascicando un velocissimo “diecimiglia”.
I sondaggi davano un testa a testa tra DECA e ICS, nettamente distaccati PER e DECEM (nonostante io propendessi proprio per quest’ultimo, dopo veloce consultazione di amici, parenti e Castiglioni-Mariotti); finalmente domenica mattina la rivelazione: DECA*.
Nemmeno il tempo di rifletterci sopra che subito iniziano i preparativi per la distribuzione dei pettorali: 160 persone da gestire in circa un’ora non sono uno gioco! Fortunatamente la logistica è perfettamente gestita da Joan, Raffaele e Marcello, e con Alberto c’è un’ottima sintonia e anche grazie all’aiuto di Mauro e poi di Germana riusciamo a gestire (quasi) agevolmente tutta la distribuzione, inclusi cambi, scambi, vendite di indumenti e chi più ne ha più ne metta!
Ma è ora di partire, bisogna correre le decem pardon deca milia.
Ero convinto che il percorso fosse identico alle precedenti edizioni di “Aspettando la Mezza”, e invece la piacevole sorpresa: è una specie di mix di diverse gare che si corrono in zona, il percorso è tutto un saliscendi ma nulla di impossibile, sicuramente molto più allenante di 15km “piatti”.
Parto in coda al gruppo, siamo tantissimi ma le strade sono sufficientemente larghe per farmi tenere un ritmo non frenato; anzi dopo i primi due chilometri mi impongo di andare un po’ più tranquillo di come avevo iniziato: è un periodo in cui spesso appaiono strani dolori alle ginocchia e la paura di farsi male è sempre presente.
Mi assesto sul ritmo dei 4’40”/km che mi ero proposto come limite per la mia attuale condizione; per forza di cose, essendo partito in fondo al gruppo, ho la fortuna di affiancare molti Orange con i quali ci scambiamo un saluto e un “Alè Podistica!” (però solo nei tratti in piano o in discesa; in salita ci accontentiamo di un cenno con la mano). Anche i diversi “biscotti” del percorso li trovo molto piacevoli, mi accosto al lato interno della carreggiata per incitare i nostri Top che sfrecciano come saette, ed infatti incrocio Mauro, Giuseppe, Alberto e poi a seguire tutti gli altri.
I primi 5 chilometri passano e nemmeno me ne accorgo; arrivo al ristoro del decimo e mi sento ancora bene, meglio di ogni più rosea aspettativa, e allora decido di cambiare passo: decisione immediatamente sospesa, in quanto inizia una salita leggera ma di cui non si intravede la fine, un chilometro forse più. Il bello è che dalla parte opposta del guard rail vedo i vincitori che tornano verso il traguardo in senso opposto, vuol dire che ci sarà un giro di boa e quindi l’ultimo tratto sarà in leggera discesa! Tengo il passo, e a poco più di due chilometri dall’arrivo, con pendenza finalmente favorevole, ci provo: il GPS dopo un chilometro dice che ho abbassato il passo/km di quasi 30 secondi… però il ginocchio non fa male e finalmente dopo quasi 14 km, ma soprattutto dopo svariati mesi, ritrovo il piacere di faticare senza dolori e così aumento ancora il passo fino alla fine, fino a scoprire che i chilometri segnati dal mio GPS erano più di 15 e soprattutto che avevo tenuto un passo più che buono per le mie attuali aspettative.
Aspetto Tiziana che era poco dietro di me, corro al gazebo per gli ultimi adempimenti e poi Alberto mi lascia l’onere e l’onore di salire sul podio a ritirare l’eventuale premio di società.
Ed ecco il nostro turno! La Podistica si piazza al secondo posto dietro LBM Sport ma ce lo aspettavamo, dato che i “black” della Tuscolana erano organizzatori dell’evento e ovviamente ci tenevano ad una presenza di massa.
Tutte queste parole per dire che il momento del podio è tutto per voi cari Orange: materialmente ho ritirato io il trofeo, ma senza l’organizzazione che c’è dietro alla Podistica e soprattutto senza il vostro sudore e senza le vostre gambe, indistintamente dalla prima all’ultima, nessuno sarebbe mai potuto salire lassù.
Soprattutto, grazie di cuore a tutti voi perché dietro ad ogni trofeo c’è un premio, e dietro ad ogni premio c’è una piccola luce di speranza per tutte quelle persone, e sono tante, che in silenzio ma concretamente la nostra meravigliosa squadra aiuta ogni giorno. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo: è il trofeo più importante che si possa vincere, quello della Solidarietà!
*Curiosità: dieci miglia in greco si pronuncia “deca milia”, ma in latino la traduzione corretta è “decem milia”.
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Claudio Ubaldini
il nostro Trofeo Gara: XMilia (08/02/2015) SCHEDA GARA |