Storia nella storia. di Cristiano Ceresatto, 22/06/2009
Da Jesi il grande Alessio Guerri Ci sono occasioni in cui la storia di Roma rinasce, chiama chi la ama e regala l’opportunità di essere percorsa, attraversata, vissuta. Ci sono occasioni in cui ai binari della metro si sostituiscono le pietre del passato, alle futuristiche città commerciali le mura dell’Antica Roma.
Questo è stato il richiamo che da mesi è risuonato nell’animo di oltre 3.000 appassionati di corsa, appassionati della vita, uomini e donne che hanno trasformato l’avvento dell’estate in una notte di colori, fatica, silenzio, entusiasmo ed emozioni.
Il solo pensiero di correre nel centro di Roma ha convinto anche me, che da mesi ho sostituito gli scarpini da ciclismo alle scarpette da corsa, a partecipare a questa notte di gioia.
Per la prima volta sono partito senza sapere se sarei arrivato al traguardo, se le ginocchia e le caviglie ferme da mesi avrebbero sostenuto il mio azzardo o si sarebbero arrese alla durezza dei sampietrini. Per la prima volta invece l’entusiasmo di correre al buio, di addentrarmi in una via antica, di scoprire metro per metro dove si dirigeva la strada ha fatto volare i minuti e scordare la fatica.
Il “Nessun Dorma” in partenza ha caricato di attese la competizione, anche se l’aria che si respirava non era quella della gara, ma di una grande avventura. Il Colosseo ha fatto da sfondo magnifico allo spettacolo della partenza.. Tutti noi lo vorremmo vedere anche all’orizzonte, il prossimo anno, dopo 21 chilometri di fatica. Il resto è stato l’attraversamento di Porta San Sebastiano, il teatro della via Appia Antica, illuminata dalle torce, il susseguirsi di salite e discese dell’Ardeatina. Non c’è luce per controllare il cronometro, poche sagome dividono con me il trascorrere dei chilometri. Chi avanza, chi deve calare l’andatura, nessuno che misura il tempo al chilometro, forse è meglio così, forse il tempo passa più in fretta.
Arriviamo al diciottesimo chilometro, siamo in due a farci forza, due ragazzi del nord innamorati della città eterna. Di colpo un tornantino durissimo, in salita. Le gambe chiedono il conto, lui se ne va, ma la mia luce fortunatamente non si spegne. Arriva il diciannovesimo chilometro, e si rientra sull’Appia Antica. Due chilometri ancora, e sarà finita. Sono tutti sampietrini: la Storia di Roma si risveglia, e chiede il conto a chi non è preparato. Le gambe girano ancora, i piedi no. Hanno deciso che è ora di smetterla, ricordandomi che nella corsa non si improvvisa nulla, tantomeno una mezza maratona.
E diventano i due chilometri più lunghi, di sofferenza pura, che si scioglie solo quando all’orizzonte riappare la luce. Luce del traguardo, luce delle foto, luce della medaglia, luce di chi mi ha accompagnato e atteso per tutto questo tempo.
Al traguardo si accende la luce dell’animo di chi ama la fatica, di chi ama lo sport. Ci vediamo presto, scarpette da corsa, il ciclismo è vostro amico.
Cristiano Ceresatto
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Cristiano Ceresatto
Da Portogruaro il fortissimo Cristiano Ceresatto. Gara: Mezza Maratona di Roma (20/06/2009) SCHEDA GARA |