Il Pirata è tornato... di Marco Caressa, 19/12/2005
A tre settimane da Firenze, dove aveva rischiato di essere travolto dalla piena dell'Arno durante il fine settimana più piovoso d'autunno, il Pirata torna ad esaltarsi nei pressi del suo elemento naturale, il mare.
Annusa la salsedine, studia i venti provenienti da nord e sfida armato di sola canotta "orange" folate degne più dello stretto di Bering che del Tirreno, facendosi tirare gli ultimi 3 km da due pinguini venuti a svernare dalle nostre parti e demolendo di oltre cinque minuti il personale sulla 42 km, ora fissato a 3h 07'44''.
In realtà gran parte del merito va attribuito alle riserve di glicogeno fornite dai due piattoni di pasta (con il presidente che spingeva i camerieri a servirne altri...) spazzolati alla cena sociale di venerdì scorso.
Per non parlare dello squisito maialino porchettato, le cui proteine hanno consentito un più rapido recupero del mal di gambe da catabolismo muscolare a fine gara...
Battute a parte, la Podistica è stata come sempre protagonista assoluta della maratona lidense, con ben 20 coraggiosi alla partenza, 17 arrivati (credo secondi come squadra dietro Cat Sport, ma aspettiamo le classifiche ufficiali...) e con risultati tecnici di assoluto rilievo.
Due nostri atleti sotto le tre ore, gli inarrivabili Massimiliano "Born to Run" Rossini, 17-esimo assoluto con 2h55' e Fabrizio "Iron Man" Terrinoni, 23-esimo assoluto con 2h59', poi gli altri, il "Pirata" Caressa, Tonchi, Mascarello, Donatucci, Ebano, Frezza, Pascucci, Marinangeli, Ciccariello, Tronelli, Compatangelo, Dominici, Valeri, Busto, Dessì...
Venendo alla gara, chi scrive è particolarmente affezionato alla Maratona di Ostia.
Ho corso tutte e tre le edizioni, due volte ho fatto il personale, ma soprattutto la presenza e l'odore del mare sono uno stimolo in più.
La collocazione in calendario determina spesso condizioni metereologiche dure.
Nel 2003 partenza sotto un terribile acquazzone e libeccio da 30 nodi contro su tutto il lungomare fino al 17-esimo km di Castel Porziano.
Nel 2004 ancora acquazzone prima e dopo la partenza e freddo per tutto il percorso.
Ieri vento di tramontana e temperatura sui 2-3 gradi che in parecchi hanno patito, anche se i tratti in pineta hanno consentito di correre al riparo dalle folate più insidiose per diversi kilometri.
Il percorso è bello come pochi e i tratti in sterrato sono comunque agevoli perché il fondo risultava compatto e ammorbidito il giusto dalla pioggia dei giorni scorsi.
Gli organizzatori di Ostia sfruttano bene i vantaggi logistici dell'essere una maratona "piccola".
Si parte e si arriva in un campo sportivo dove, oltre al bel ristoro finale con ricca scelta dalla pasta alla frutta al... panettone, è possibile fare la doccia calda.
Le borse possono essere consegnate sino a 10 minuti prima e soprattutto l'acqua, anche se non in tutti i ristori, viene data in bottiglietta.
A proposito, su questo prima o poi proporrò una petizione su scala nazionale.
Non è possibile, come accade troppo spesso in maratone di rilievo internazionale, trovare al ristoro acqua frizzante in bicchierini di carta.
E' più quella che esce fuori che quella si riesce ad ingurgitare e quest'ultima, essendo gassata, stimola reazioni gastriche di stampo fantozziano nei partecipanti (ricordo, una volta, una esile biondina ruttare peggio di un camionista dopo un coca-cola party... ).
In conclusione, Giudizio positivo, quindi, con invito anche agli altri amici della Podistica ad unirsi a noi il prossimo anno.
Io, se la salute m'assiste la rifarò di sicuro (si vocifera del 31 dicembre come data...) e posso consigliarvi un paio di posti dove si mangia di pesce niente male.
Del resto, chi meglio di noi runners può abbandonarsi senza sensi di colpa ai piaceri della tavola?
Buon Natale a Buon Anno a tutti
P.S. = Per chi c'era ieri. Scusate, ero io che ormai avevo le visioni da debito di ossigeno o intorno al 38-esimo km, all'uscita della pineta, c'erano delle persone che combattevano all'arma bianca vestiti da guerrieri barbari o medievali? Soprattutto uno mi ha impressionato mentre passavo, un colosso a torso nudo con una peluria degna di uno scimmione coperto solo da una specie di kilt scozzese che sembrava uscito da Braveheart.
I nostri sguardi si sono incrociati per una frazione di secondo. Io ho pensato "Ma chi è 'sto pazzo a torso nudo con scudo e spada finti in mano???" e lui sicuramente avrà pensato "Ma da dove arriva 'sto pazzo con la la lingua penzolante e lo sguardo allucinato che corre in canottiera???".
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Marco Caressa Gara: Maratona di Ostia (18/12/2005) SCHEDA GARA |