Un momento musicale stupendo e imprevedibile di Antonio Passeri, 22/06/2009
Fabio Pressi, Anna Jacovino and the Doctor Massimo Pace Non ho mai capito quelli che corrono con le cuffiette nell'orecchio per sentire la musica. Ho sempre sentito che in questa maniera mi sarei estraniato dall'ambiente circostante, nel quale invece con la corsa mi piace immergermi.
La vera musica, se mai, viene da dentro, e spesso mi frulla anche in testa mentre corro, sotto la forma dei brani che ricordo senza volere, a seconda dell'atmosfera del momento.
E cosi sabato notte, durante la mezza maratona di Roma, ho vissuto un momento musicale stupendo ed imprevedibile.
Il percorso, lasciata l'Appia Pignatelli, attraversava una zona di vera campagna, via di Tor Carbone, dove solo la luce delle fiaccole permetteva di distinguere la strada. Qualche cane isolato abbaiava contro quell'inatteso fiume di podisti nelle tenebre, ma per il resto tutto taceva.
Il sottofondo costante dello scalpiccio di centinaia di piedi ritmava una danza selvaggia, mentre il fiatone ansimante di tante persone fungeva da basso continuo. E su questa base ho sentito improvvisamente stagliarsi la melodia acuta dei grilli di campagna, tutti insieme concordi come cento violini, perfettamente fusi con l'improvvisata orchestra podistica..... che suoni, che intensitą!
Mentre poco a poco il percorso usciva dalla zona pił buia e campagnola, la musica interna ha cominciato per suo conto a salire, forse ispirata dal concerto imprevisto appena ascoltato... era il famoso brano di Morricone "Gabriel's oboe", la musica del film Mission, che il protagonista (Robert De Niro) suona col suo oboe nella foresta, riuscendo cosi a superare la barriera di diffidenza e paura che lo divideva dagli indios.
Il ricordo di questa musica ha continuato a frullarmi in testa per tutto il resto del percorso e mi ha accompagnato al traguardo con la leggerezza che le mie gambe avevano ormai perso.
Antonio
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Antonio Passeri
La meritata medaglia Gara: Mezza Maratona di Roma (20/06/2009) SCHEDA GARA |