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Podisti solidali, Orange, è il vostro vicepresidente che vi parla.
di Marco Perrone Capano, 01/05/2011

Marco Perrone Capano

Marco Perrone Capano

Oggi, alle 8.00, ho concluso in 25 ore e 57 minuti, al 99 posto su 210 - la quarta edizione della TheAbbots Way, gara trail di 125 km in tappa unica (presenti anche le formule a tappe e twinteam).

Ho corso con tanta gente vicino. Gente di ogni tipo, tutta animata da una grande passione: l’amore per l'ambiente, per la fatica fisica, per l’esplorazione di nuovi posti, ma sempre disposta a scambiare due parole con il vicino di corsa incrociato lungo la strada o nei momenti di riposo.

Una gara bellissima con un percorso molto tecnico e con un elevato livello di difficoltà. Il fondo sempre molto variabile e instabile, per il fango onnipresente, per le salite e le discese ripide e infinite, il sottobosco silenzioso e scivoloso e ancora la salita al Monte Lama dopo il ristoro di metà gara, affrontato verso l’imbrunire con il nebbione che cala silenzioso e crea uno spettacolo magnifico verso il quale saliamo passo dopo passo su pendenze infinite. Il Colle dei Generali, a soli 17 km dall’arrivo, per percorre i quali serviranno ancora quasi tre ore di corsa. Le tende della Protezione civile, i volontari, la Guardia Forestale e quella Venatoria, tutti gentilissimi e sempre disponibili, in piena notte così come all’alba o al tramonto.

Chiese silenziose che appaio all’improvviso nella nebbia, cascinali che emergono nella notte, con le fontane sempre piene di acqua freschissima e le chiavi infilate nelle porte, case silenziose e curate dove al nostro passaggio non mancava mai una parola di incoraggiamento e un “bravi !”.

Per me, sono le persone che si incontrano e i posti che attraversano le vere bellezze di queste gare. Le facce di sempre – ormai note - mi hanno accompagnato lungo il percorso, mentre i chilometri scorrevano via rapidi. Ma insieme a loro anche tanti volti nuovi, accomunati dalla fatica e dall’entusiasmo, dalla consapevolezza che solo con l’impegno e il sudore si arriva a qualcosa. In questo sport, mai come in questo sport, l’uomo è solo davanti ai suoi limiti e alla sua forza interiore, alle sue motivazioni profonde.

I ristori apparivano all'improvviso ed erano una vera oasi! Tutti gli addetti sempre gentilissimi, cose ottime da mangiare e sempre abbondanti. Qualche minuto di riposo e poi via, fra una salita nel sottobosco umido e una discesa a scapicollo lungo canali scavati dall'onnipresente acqua.

I numeri di questa esperienza:

lunghezza 125 km (tappa unica);
dislivello positivo 5200 mt;
dislivello negativo 3300 mt;
percorso: saliscendi continuo su ogni tipo di fondo naturale, molto impegnativo; guadi, fango, roccie friabili, asfalto e sterrati (pochissimi);

La mia condizione di partenza:

Preparazione specifica: nessuna;
Preparazione ordinaria: media bassa;
Determinazione a finire: elevata;
Canotta Orange indossata dall'inizio alla fine della gara.

e questi i isultati:

99 posto assoluto su 210 (tappa unica)
25,57 il tempo di gara, di cui due ore complessivamente per i vari stop ai ristori;

Amici podisti e Orange è stata una grande esperienza fisica e umana: ho portato a casa suoni, colori, facce e luoghi che mai avrei immaginato.

un abbraccio a tutti.


Gara: Theabbotsway (30/04/2011)

SCHEDA GARA



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