Una Miniera d'Orange! di Claudio Ubaldini, 25/04/2014
Grazie a NPL, per la foto dell'arrivo in gruppo Chi l’avrebbe mai detto che un luogo di lavoro, una banalissima cava, si potesse trasformare in una divertentissima gara “trail”?
Eppure quelli della Sibelco Italia (titolari della cava) e l’ASD Podistica Avis Priverno ci hanno creduto, ed hanno dato vita ad una gara veramente piacevole sotto tutti i punti di vista.
L’accoglienza è delle migliori, benché fuori dai canoni che si aspetta il classico “podista di città” come me: si entra in una fabbrica passando in un vialone asfaltato, dove sono in bella mostra dei giganteschi mezzi di movimentazione terra, sulla destra troviamo degli edifici adibiti a ufficio con dei giardinetti tenuti perfettamente, sui quali posizioneremo i nostri gazebo. C’è l’animazione per i bimbi, così anche le famiglie di atleti potranno partecipare serenamente alla gara, c’è tanta musica, e c’è un pacco gara di quelli che non si vedono ormai più: dolci, un filone di pane che io non riuscirò a mangiare in una settimana, vino, succhi di frutta, integratori ed altro ancora. Solo questa piccola parentesi dovrebbe far riflettere molto, ma preferisco concentrarmi sulla gara.
La banda locale suona per noi, si parte senza velleità di tempo (almeno io; al termine invece scopriremo che la Podistica Solidarietà avrà lasciato il segno anche qui!).
Dopo poche centinaia di metri sull’asfalto, si inizia subito a fare sul serio: sono con Tony e Dario ma dopo pochissimo ognuno troverà il proprio passo, si corre su terra quasi completamente battuta, prima in leggera discesa e poi si sale, c’è solo un piccolo tratto di bosco che ci regala l’ambita ombra, per poi tornare su un terreno sabbioso sempre meno battuto; i saliscendi si alternano in queste enormi strade dentro la cava, rimaniamo avvolti dal silenzio e dal nulla. Sembra quasi un panorama marziano, la terra di un forte colore giallo e ocra ci circonda ovunque, non avrei mai pensato che fosse così affascinante e divertente poter correre in questo ambiente.
L’assistenza alla gara è eccellente: si trovano ristori praticamente ogni 2 chilometri, oltre a qualcuno che ti bagna la testa se necessario; in effetti il caldo si fa sentire, e pure la fatica. Non è facile per me, le mie scarpe sono ormai avvezze al tapis roulant ed all’asfalto, ma non avevano mai assaggiato sabbia e terra, e la sensazione del piede che sprofonda ad ogni falcata è tanto piacevole per le ginocchia quanto dura da sopportare.
Ci sono due strappi brevissimi in cui la pendenza della salita ed il terreno, ormai sabbia che sembra arata dai podisti passati prima di noi, rendono quasi impossibile il correre; ne approfitto per prender fiato e ricongiungermi con Massimo, con il quale ho fatto tira e molla per gran parte della gara. Finita l’ultima salita impegnativa inizia un tratto inaspettato di fianco ad una cava, un bellissimo bosco! Massimo ne ha più di me e in poche decine di metri lo perdo, anche perché sono talmente preso dal fascino del bosco e dal terrore di cadere inciampando, che non faccio altro che alzare lo sguardo per ammirare il panorama e riabbassarlo subito dopo per controllare dove appoggio i piedi.
La fatica si sente ma ne vale tutta la pena, questi 3 chilometri finali nel bosco mi hanno fatto riscoprire il piacere di correre senza l’assillo del cronometro ma pur sempre col piacere del sano agonismo; e così spingendo in salita e frenando in discesa, dove ancora ho paura a far andare le gambe, siamo arrivati alla curva finale del percorso che ci riportava sul viale asfaltato della partenza, dove insieme ad un altro paio di atleti abbiamo improvvisato un bellissimo sprint finale!
L’accoglienza dopo la gara era degna di quella dell’arrivo: bottiglia grande di acqua, gelato, bruschetta, vino, banana, mozzarella e altro ancora! Tempo di bere qualcosa e poi via di corsa a ritroso nel percorso, per scattare qualche foto agli Orange che si erano goduti per più tempo il panorama; man mano che percorrevamo le ultime centinaia di metri che ci separavano dal traguardo, incitavamo gli altri Oranges a bordo strada a unirsi a noi, fino ad arrivare a formare un piccolo gruppo che ha scortato mano nella mano due nostre Ladies fin sotto l’arco di arrivo.
Terminata la gara, tante bellissime sorprese! Benchè oggi avessimo una minima rappresentanza rispetto al solito, la Podistica Solidarietà si è classificata quinta, e soprattutto abbiamo potuto applaudire la nostra Maria Casciotti, prima donna assoluta, e la coraggiosissima Valeria Sortino, quarta donna assoluta, benché avesse corso tutta la gara infortunata, a causa di una caduta in partenza! Complimenti anche ad Elisa Tempestini, che porta a casa un primo posto di categoria.
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Claudio Ubaldini
Autoscatto prima della partenza Gara: Trail in Miniera (25/04/2014) SCHEDA GARA |