La Mezza Maratona di Francoforte è il classico appuntamento di apertura della stagione podistica, un evento a cui non si può mancare.

Mi sono iscritto da un pezzo e domenica mattina 10 Marzo salgo sulla S-Bahn affollata da una moltitudine di corridori, direzione Stadio.
La corsa difatti parte e finisce dalla avveniristica Commerzbank Arena.
Per gli amanti delle statistiche si presentano al via 3900 partecipanti a fronte di 4900 iscrizioni. L'ondata di influenza e di altri mali stagionali che sta flagellando Francoforte da settimane impone evidentemente il suo dazio.

Con tutta calma vado a ritirare il pettorale, me lo appunto sulla canotta orange, fisso il chip alla scarpa. Poi piano piano mi incammino verso la linea di partenza. Ci viene perfino graziata la pioggerella annunciata da giorni, anzi un timido solicello da inizio primavera sbuca fra le nuvole. Obiettivo da inizio stagione, fra 1.45 e 1.48.

Pronti, attenti, via!

Parto in mezzo al gruppone e dopo cinquanta metri vado a sbattere contro Piet. Sapevo che avrebbe partecipato, ma non l'avevo incrociato prima della partenza. Piet è uno dei quattro componenti, assieme a Tanja e Bianca, della nostra staffetta di maratona dello scorso Ottobre a Francoforte, nonché Iron Man finisher (complimenti!). Ci salutiamo e scopriamo che abbiamo più o meno lo stesso obiettivo di tempo. Scatta un tacito accordo e iniziamo a correre assieme.

Lasciato lo stadio si attraversa un tratto del bosco cittadino e il sobborgo di Niederrad per sbucare poi sul Lungo Meno che percorriamo per un paio di chilometri. Mentre corro mi viene da pensare a quanti chilometri ho macinato lungo questo tratto di fiume, uno dei tratti più ricorrenti degli allenamenti di tutti i podisti francofortesi.

Si risale dalla sponda, si abbandona il fiume e si attraversa Sachsenhausen, uno dei quartieri dove la vita sociale di Francoforte fluisce più intensa, fra bar, ristoranti e club.

Stavolta mi viene da pensare a quanti litri di birra ho macinato in questa zona. Anche Sachsenhausen è alle spalle e, sempre in compagnia di Piet, si comincia a rientrare nel bosco cittadino. Il tempo è nel frattempo peggiorato e si leva un fastidioso venticello a sfavore che ci sferza sulla via del ritorno. Ma le gambe continuano a girare bene e si va avanti tenendo lo stesso passo, appena sotto ai 5 minuti al chilometro.

Ancora poco e ci siamo. Al 19esimo chilometro Piet decide di dare un po' di gas. Io non lo seguo. Arriverà un minuto prima di me. Ultimi metri e poi si entra nella Commerzbank Arena. Bello tagliare il traguardo mentre ci si guarda nel mega-schermo che pende dalla copertura dello stadio.
1.44.50, 34 minuti dopo il vincitore e appena sotto il mio target.

Doccia (ovviamente ghiacciata, dice fa bene alle gambe, ma avrei preferito pagare un euro in più e avere qualche litro di acqua tiepida ...), tuta, ristori vari, ottima la Birra analcolica fredda, e a casa!

Mentre lascio lo stadio per andare a pranzo mi soffermo a osservare gli arrivi dei podisti da due ore mezzo. C'è un po' di tutto. Dai pensionati in età avanzata, a persone chiaramente alla prima corsa, a mamme che hanno fatto 21 km spingendo il passeggino. Tutti provati ma chiaramente così felici di essere in fondo!

Una ragazzetta un po' sovrappeso viene festeggiata dalle amiche schierate all'arrivo con urla di tripudio, saltelli e braccia alzate. Questi sono i veri eroi della giornata, altro che noi.