Non riesco a capire come mai mi trovo a Bassano Romano e sono in provincia di Viterbo. Cosa c’entra?”, mi hanno risposto, allora scusa, è lo stesso motivo per cui se vai a Fabrica di Roma non trovi un operaio oppure, se vai al nord, ad Abbiategrasso, per esempio, sono tutti magrissimi!!!.

Ma si, in fondo a chi interessa parlare di queste cose? Ha pochissima importanza…..
L’importante è parlare della Best Woman e della Podistica & Solidarietà…

E inizio facendo le mie scuse ad Aleksandra, per averla “francobollata” per un tratto senza nemmeno salutarla e poi ho deciso di mettere la quarta… (ricordate: ”correre è salutare” e invece io non ho salutato..).

Detto questo, passiamo al commento della gara.
Dopo aver fatto due giri del raccordo riesco a trovare la pista di Fiumicino, dove arrivo quando purtroppo (o per fortuna?) il gazebo era già montato da un pezzo. Mi aspetta Pino Coccia con il solito cappellino in testa.

Niente di strano: fa un freddo cane e bisogna ripararsi. Quando però mi dice che l’ha indossato per ripararsi dalla nebbia non credo alle mie grandi orecchie.
Poi mi spiega tutto: alla gara dell’anno scorso c’era un po’ di foschia e lui aveva la chioma scoperta.

D’improvviso gli arriva una strana telefonata: è un controllore di volo dell’aeroporto e gli dice di coprirsi subito. Motivo: i piloti degli aerei stavano confondendo la pista di atterraggio con la sua testa e la situazione non era piacevole per nessuno. Quest’anno Pino si è premunito. Grande!

Torniamo alla gara.
Avevo lasciato la stufa a gas a casa e pertanto il riscaldamento l’ho fatto con la macchina in moto, accovacciato sul tubo di scarico (tanto a gpl va la stufa e a gpl mi riscaldo uguale, cosa cambia?).
Son partito bello caldo e percorso i primi km a 4.40, più o meno…

Ho proseguito alla stessa media e sono arrivato, dopo 10 km, al traguardo. Ho chiuso in 46 minuti netti. Basta. E allora? Niente, stavo quasi per andarmi a cambiare quando mi è venuta la curiosità di sapere subito in che posizione ero arrivato. Il mio primo inseguitore era ancora lontano, e allora, con uno scatto magistrale sono andato in macchina, ho preso una sedia pieghevole che avevo nel bagagliaio e mi sono posizionato sulla linea del traguardo per contare quanta gente arrivava dopo di me.

Ne sono arrivati 725.
Alla partenza mi ero informato: in tutto eravamo in 1841, quindi, se la matematica non è l’italiano, dovevo essere arrivato alla posizione n. 1116. Vado su internet e guardo la classifica. Esatto!

Però poi mi accorgo di una cosa: i partenti risultavano 1840.
Non è che poi ci tenga tanto, ma per semplice curiosità telefono agli organizzatori. Mi confermano che non c’è stato nessun ritiro. E allora? Dall’altra parte del telefono sentivo un confabulare sospetto. Dopo pochi secondi la risposta: i partenti erano 1841 ma uno si è confuso nel sentire lo sparo ed è partito per il verso opposto e quindi il sistema dei chip, quasi infallibile, per lui non ha funzionato.

Lo stanno ancora cercando, per il resto, mi hanno confermato, è filato tutto liscio, più Dell’Olio.

Inutile dire, come sempre, che la storia è frutto di just immagination.

Ciao a tutti. Attilio.