A Sabaudia, un concentrato di emozioni di Maurizio Zacchi, 23/09/2012
Ci sono giornate speciali che sono destinate a restare nella memoria di chi le ha vissute, e questa domenica a Sabaudia è una di quelle.
Una giornata che rimarrà indelebile, come lo sarà il ricordo di Carlo Tedeschi che continuerà a correre nel cuore di ogni podista solidale, sia per chi ha avuto il privilegio di conoscerlo direttamente, sia per chi questo privilegio non lo ha avuto, ma che negli ultimi giorni lo ha conosciuto attraverso i racconti degli altri e attraverso quel mix di emozioni che hanno attraversato la nostra società.
Oggi Carlo era ovunque; era nei discorsi dello speaker, che richiamava costantemente il suo nome; era nelle tante immagini che popolavano il gazebo della Podistica Solidarietà; era nelle 60 canotte orange, raffigurato in quella linguaccia destinata a diventare un simbolo eterno della sua simpatia; era nelle tante scritte tracciate con un pennarello su dei vecchi pettorali.
Carlo era in tutti i capannelli dei podisti orange, a volte melanconici a volte addirittura divertenti, sottolineando la simpatia di questo ragazzo strappato alla vita da un tragico incidente, ma destinato a restare un protagonista della società di via dello Scalo di S.Lorenzo. Una società che oggi era soprattutto una comunità di persone orgogliose della loro appartenenza.
Quella comunità che prima della partenza si è unita in un grande cordone posto davanti alla linea della partenza. Tutti uniti, mano nella mano, per sottolineare quel minuto di silenzio, chiuso con un grande applauso che è rimbombato per le vie di Sabaudia.
Solo quel momento sarebbe valso la presenza in questo luogo così lontano da Roma. Quel lungo minuto in cui la comunità era unita fisicamente e spiritualmente.
C’erano però ancora 21097 metri da percorrere prima di mettere fine a questa giornata, e così ecco il serpentone orange distribuirsi su quel percorso, riempiendolo dell’immagine di Carlo. Un percorso più difficile del previsto a causa della calura insopportabile e delle tante salite. Oggi però le canotte orange avevano una motivazione in più per portare a termine questa corsa, quella di onorare il loro compagno.
E l’arrivo di ognuno di loro è diventato un personale modo di farlo. C’è chi lo fatto imitando quello che era stato io show che Carlo ci aveva regalato nella trasferta di Campotosto: la linguaccia, il volo dell’airone, il sorriso conclusivo. C’è chi lo ricordato indicando il cielo, urlando il suo nome, battendosi il cuore. E’ stato un momento di grande emozione e in qualche caso di autentica commozione, anche perché ogni volta che un orange tagliava il traguardo lo speaker sottolineava l’evento associandolo al nome di Carlo Tedeschi.
Poi c’è stato il momento conclusivo, quello delle premiazioni, tante, soprattutto in campo femminile, con alcune categorie letteralmente dominate dalle Lady Orange. Ma soprattutto c’è stato l’ennesimo primo premio vinto dalla Podistica Solidarietà in virtù dei suoi 60 atleti giunti al traguardo. Inutile dire che questo premio è dedicato a lui, al nostro compagno che non c’è più, ma che ci sarà sempre: Carlo Tedeschi.
Poi tutti hanno ripreso la via del ritorno, portandosi dietro questo enorme carico di emozioni che segneranno in modo indelebile questa pagina del loro personale diario.
Chiudiamo ringraziando l’organizzazione per la grande sensibilità con cui ha voluto ricordare Carlo, facendo risuonare il suo nome in ogni momento e in ogni dove.
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Maurizio Zacchi Gara: Mezza Maratona di Sabaudia (23/09/2012) SCHEDA GARA |