Il grido di Sanpietroburgo di Federico Lommi, 02/07/2014
Lontano dalle gare a malincuore ma spesso ci si deve fermare per poi ripartire... più forti.
Di nuovo in Maratona dopo la "delusione" di Roma per affrontarla a testa alta, con tutte le difficoltà di un allenamento non facile nel caldo di Roma ma come spesso capita la volontà è tutto!
Si parte lontano, in un luogo perso nel tempo, in continua evoluzione non privo di molte contraddizioni: San Pietroburgo (Russia).
Atterrato noto immediatamente le difficoltà che avrei incontrato: la lingua. Purtroppo l’inglese è poco parlato anche tra i giovani ed il ritiro del pettorale di una Maratona Internazionale si è tramutato in una gag divertente tra il loro Russo e il mio Italiano/inglese, per fortuna che quando sentono “Italy” sorridono tutti.
Le poche ore di buio in questo periodo (circa 4 di oscurità non del tutto completa) rendono la notte prima della gara molto anomala facendoti perdere tra le bellezze senza tempo di una città meravigliosa.
La gara è fissata per le ore 9 locali (le 7 in Italia) nella piazza principale dove si affaccia uno dei musei più visitati al mondo: l’Ermitage.
L’organizzazione pregata è perfetta: ogni stand dei circa 30 usati per lasciare le borse viene accuratamente custodito da un poliziotto in uniforme, in piedi fuori lo stand, per tutta la durata della gara. Qui non si scherza…
La gara si sviluppa tra le strade di una città incantevole, snodandosi tra i vari canali che la attraversano e le decide di attrazioni turistiche da togliere il fiato. I ponti che attraversano il Neva sono l’altimetria più rilevante.
Anche qui non si lascia nulla al caso e tutte le strade sono completamente chiuse al traffico con ristori ogni 5km, con solidi, liquidi e gel. Perfetto.
Nascosto dietro il gruppo delle 3 ore aspetto… aspetto che il tempo passi... affacciandomi ogni tanto al fianco del pacemaker che ovviamente mi parla in Russo… io sorrido e continuo.
Il vento freddo cullato dal Neva ci accompagna per tutta la gara rendono la temperatura perfetta.
Al 30esimo km il gruppo diventa molto meno numeroso, molti mollano, ma io sto bene… sorrido, lancio un ultimo saluto al pacemaker e vado via… stavolta più che una progressione è un esplosione… mi trovo dopo poco solo… ancora sorridente… veloce… felice!
Al 41esimo km mi scuote una voce di uno spettatore: ”dajeeee”….mi giro e penso: ”oddio…sta pure qui?!?!” poi lo guardo meglio e vedo che ha i capelli lunghi e quindi non può essere Lui… lo ringrazio al volo e continuo a progredire… è finita.
L’ingresso nella piazza fa esultare la folla che ringrazio con saluti e baci… il display indica 2:55:43 (real time 2:55:33)… ce l’ho fatta… esplodo in un grido liberatorio… di conquista… di gioia!
"mettiti l'anima in pace, con tre allenamenti a settimana non puoi andare sotto le tre ore"... ma si sa... che l'anima mia non ha mai trovato pace e mai la troverà
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Federico Lommi Gara: Maratona di Sanpietroburgo (29/06/2014) SCHEDA GARA |