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Una prima edizione quasi perfetta
di Paolo Reali, 30/11/2014

Ci siamo, sveglia alle 5 per quest'ennesimo appuntamento, ci si incontra con gli amici e via. La giornata non sembra essere delle migliori d'altronde, qui in centro Italia, ultimamente siamo abituati troppo bene e gia' un po' di nuvole ci disturbano, pioviggina e c'e' nebbia, pazienza.
Arriviamo a destinazione. Rieti e' il centro geografico d'Italia, e per questo indicata come Umbilicus Italiae, e sorge su una fertile pianura alle pendici del Monte Terminillo e sulle sponde del fiume Velino; pianura chiamata piana reatina, dove correremo.
Dopo aver temuto un ritardo per la partenza a causa della insolita fila per il ritiro dei pettorali, inaspettatamente ci poniamo sotto l'arco e partiamo. Si attraversa inizialmente la pista di atletica il cui suolo è stato solcato da gente come Mennea, Cova, Simeoni etc in occasione dell'omonimo meeting di atletica leggera, e questo pensiero mi fa subito accapponare la pelle e al tempo stesso venire il magone ripensando al mai domo Barlettano volante.
Si attraversa il bel centro storico passando sul fiume che penetra in citta' e dopo una salita tosta, incrociando le varie chiese e palazzi di spicco, costeggiamo le ben conservate mura di cinta e poi inizia la campagna attorniata dai monti reatini tra i quali si erge inponente il Terminillo, che presenta in cima una leggera spruzzata di neve.
La pianura si offre alla meditazione più profonda; campi arati si alternano a case coloniche dalle quali si affacciano per accoglierci, con un sorriso gli abitanti, i bambini soprattutto, animali al pascolo ci allietano la vista e ci fanno dimenticare un po' la fatica. Si rientra in citta' attraversando un bel ponte di ferro e solcando di nuovo la pista di atletica per l'arrivo dei partecipanti della 8 km prima e 20 poi, ma per noi maratoneti la strada è ancora lunga. Riattaversiamo di nuovo la piana e ci dirigiamo verso la pista ciclabile che costeggia un alberato rio, ad un certo punto incrociamo una lapide con una fotografia: mi riferisce un maratoneta di fianco a me che si tratta di uno di noi che durante un allenamento non ce l'ha fatta, si tratta di Mattucci a cui è stata dedicata la gara.
È forse un monito?
La stradina prosegue serpeggiando, le gambe gia' da tempo hanno cominciato a chiedere pieta'. Mi conforta l'incontro con un ragazzo - si perché io non lo sono più da quel che dice mia moglie, e percio' dovrei un po ridurre le maratone ma soprattutto le ultra - che mi sprona raccontandomi le sue esperienze di corse, e vado al suo ritmo sperando di mantenerlo per un po'. Vado oltre le previsioni e finalmente si rienta al Guidobaldi ove mi accoglie il sorriso dei miei compagni gia' arrivati e del fotografo Pietro che ci siamo portati dietro e, scusate la rima...
Che c'e' altro da dire: organizzazione, ristori, percorso e pacco gara tutto al meglio, ci fa ben sperare per la prossima edizione!







Gara: Maratona Città di Rieti (23/11/2014)

SCHEDA GARA



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