Per me, felice triplo papà...... di Marco Cerisola, 05/05/2008
Matteo Cerisola al Cross Interbancario (foto di Patrizia De Castro) .......... domenica 4 maggio 2008 è una delle tante date storiche.
Ho partecipato con il mio figlio più grande Matteo, 15enne, alla corsa podistica “Corri per l’Africa” disputata nel suggestivo scenario di Villa Pamphili est.
Siamo sempre di corsa, nelle mille faccende quotidiane e nello sport. Tra i nostri compiti, il più affascinante è aiutare i figli a crescere. La fatica dell’essere genitori è più che ripagata dalle gioie che loro ci donano.
Li aiutiamo a fare i primi passetti, poi a camminare, quindi li vediamo crescere e correre, sempre più veloci. All’inizio i figli seguono i padri, poi sono i genitori a seguire i loro pargoli … se i genitori ne hanno la forza!
So che per me gli anni avanzano, ma grazie a Dio le gambe girano ancora stupendamente (specialmente in bicicletta sulle lunghe salite). Vedo con orgoglio Matteo crescere e voglio provare a tenergli testa.
Pochi giorni fa ho acquistato le mie prime (fantastiche) scarpe da running (sinora correvo con normali scarpe da ginnastica: la corsa a piedi non è il mio sport): un po’ di tecnologia per aiutare il babbo, visto che il figlio continua a migliorare.
Due anni fa Matteo correva i 5 km al ritmo di 5’ 15” al km, un anno fa a 5’ 00” al km, l’autunno scorso a 4’ 47” al km e continua a crescere, ad allenarsi, a migliorare…
Alla partenza c’è la solita bagarre, si rischia di cadere… un papà è sempre apprensivo! Ma poi l’agonismo prende il sopravvento e già nel primo km accelero per sorprendere Matteo.
Sulle distanze inferiori ai 4 km, ormai lui mi surclassa, mentre sulle distanze più lunghe il mio passo (4’ 15”, 4’ 20” al km) – per ora – è superiore. Aumento la frequenza, per ribadire la gerarchia! Dopo 2 km c’è una bella salitella, non ripida ma lunga. Qui vorrei forzare l’andatura, ma sto già spingendo parecchio e non vi riesco. Anzi, rallento lievemente.
Dopo 3 km Matteo mi supera e mi saluta con un cenno di mano, però quel “ciao ciao” ha il sapore di una sfida! Stringo i denti e non lascio che il distacco aumenti. In un vialetto riesco a trovare energie in fondo ai muscoli e lo acciuffo.
E’ con altri due, così gioco d’astuzia: non lo affianco, né mi metto in scia. Resto dietro a un altro podista, così – se mio figlio si voltasse – mi nasconderei per non farmi vedere! Ultimo km in salita: è pane per i miei denti, ma già sono al massimo!
Matteo ci crede, sente che – per la prima volta – potrebbe arrivare al traguardo di una “5 km” davanti al babbo e si galvanizza. Allunga la falcata, mi stacca… Provo a tenere, ma lui sta proprio volando!
Matteo vince la sua sfida con me, precedendomi al traguardo di 14”!
Cerco subito qualcuno che abbia misurato la distanza percorsa: dubito che la lunghezza della gara odierna fosse davvero di 4.800 metri come dichiarato dall’organizzazione. E’ di 4.370 metri. “Sei sicuro?” Ottenuta conferma, non resta che calcolare le velocità: 4’ 17” al km per mio figlio, 4’ 20” per me.
Bravo Matteo! Grandissimo! Però alla “Race for the cure” del 18 ci sarà la rivincita: papà non si arrende, ma perdere non è mai stato così bello!
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Marco Cerisola
Marco Cerisola al Cross Interbancario (foto di Patrizia De Castro) Gara: Corri per l'Africa (04/05/2008) SCHEDA GARA |