Come sempre un quadro emozionante, la Maratona di Roma diventa una festa condivisa da migliaia di persone in un contesto unico al mondo.
 
Oggi ho avuto la riconferma di quanto è difficile questo percorso e di quanta gente come me ha dovuto stringere i denti pur di dire: "Sono un grande, l'ho finita!".

Per la prima volta ho provato la sfortuna di avere i crampi già dal 37° km, unendomi a tanti altri che stavano lottando in tal modo, e posso dire che è stato un vero calvario, tanto che gli ultimi 5 km li ho corsi alla velocità (se così si può dire) di 8/9 min/km.  
 
A parte questa mia parentesi, la festa è riuscita in pieno.

È stato bellissimo incontrare per tutto il percorso gli amici della podistica che ci incitavano al passaggio, correre insieme ai diversamente abili e lodarli per l' impresa, ricevere sorrisi e parole di sostegno da perfetti sconosciuti, superare persone che correvano la retrorunning, scambiare qualche chiacchiera e sensazioni con altri runner, percorrere Roma a piedi e senza traffico, arrivare al traguardo quasi sconvolti, pieni di dolori, incrociare gli sguardi degli altri runner e scoppiare a ridere (Pazzia, effetto dell'acido lattico o cosa?)!
 
Anche quest'anno, come l' anno scorso, la maratona non è finita al traguardo ma da lì è iniziato il tratto più difficile, ritirare la busta con gli effetti personali dal camion e raggiungere la macchina; non si arrivava più!!!
 
Complimenti alla puntuale e perfetta organizzazione sociale dell'armata orange che come al solito si è distinta sia in gara che dietro le transenne!!!
 
Alla prossima Maratona di Roma
 
Costantino