…dove eravamo rimasti. Ah.. si, di Sandro Pecatelli, 16/09/2010
Tutti insieme per Solidarietà... e sport “Villalba è Casa Mia”.
E dopo domenica lo è ancora di più! Un altro bellissimo ricordo che si va ad aggiungere a quelli che sanno scaldare le fredde giornate invernali oppure quelle giornate ‘storte’ quando l’umore per qualche inconveniente, si spera sempre di piccola entità, va a fondo.
Sarà sufficiente scovare e rammentarsi di un 12 settembre soleggiato. Temperatura, almeno al mattino, frizzante e neanche una nuvola a ombrare un SOLE caparbio, ancora ansioso di gridare che le vacanze estive non sono ancora finite.
L’estate settembrina rilega sempre un fascino tutto suo perché è uno dei due periodi dell’anno, l’altro è gennaio, dove si chiude un periodo di progetti e se ne apre un altro. E’ un mese di buoni propositi ché l’aria, solitamente fresca, e alleggerita di umidità, rende propizi. L’energie si moltiplicano, le forze crescono, la mente sogna un obiettivo, dopo un l’altro, e tutto sembra possibile, realizzabile! I bambini vivono queste suggestioni tutto l’anno ma noi grandi solo in alcuni momenti, e dobbiamo approfittarne! Quindi, immagino, ogni podista, che è riuscito a mantenere una accettabile condizione atletica durante l’estate, sia ansioso di testare la propria la condizione, già prima che le foglie iniziano a cadere e la voglia degli spazi aperti cala.
Anche la ‘Podistica’ ha il suo obiettivo che è la solidarietà. A proposito, non va neanche in ferie (vedi il criterium estivo), così al richiamo della fondazione Maria Gargani, ha prontamente risposto. Domenica mattina al ritrovo di partenza della Corri Villalba, gli Orange erano tanti, tra cui alcuni ottimi atleti, “Top Runners” li chiamava il Presidente prima del via. Un percorso praticamente piatto invitava a delle eccellenti prestazioni: 35,05 a 3,31km il primo Orange e anche assoluto.
Il colore arancione dominava ma altre maglie spiccavano qui e lì.
Alle 10:00 in punta Pino dava il via ufficiale. Uomini da una parte e donne da un'altra, come a una sfida tra sessi, ci si precipitava verso il primo giro, un terzo del quale corso in sterrato, per formare un lungo serpentone. Però, già a metà del secondo giro i primi agganciavano la coda del simpatico rettile a formare un cerchio, più o meno, omogeneo.
Ognuno correva secondo le proprie potenzialità ma sicuramente teneva a mente, e a cuore, che si impegnava per il progetto della fondazione. La fatica degli ultimi, si sa, è sempre maggiore dei primi ma il nobile fine faceva affiorare energie nascoste così tutti attraversavano il traguardo a prendersi il meritato applauso che equivale a un grazie.
Cosa colpiva maggiormente, il sottoscritto, in questo contesto? Era la semplicità. Aleggiava ovunque. Si respirava nell’aria, nei volti, nei sorrisi. Semplice era anche il percorso, ai confini di Villalba e lontano dal vivo della cittadina. Leggermente estranea anche ai miei percorsi abituali. Semplice e impeccabile era l’organizzazione. Niente chip, niente realtime eppure professionale tanto che la classifica sarebbe comparsa sul sito in ‘tempo reale’.
Non poteva essere altrimenti perché, come ho già scritto, Villalba ha tutte le caratteristiche di un piccolo paese. Questi mantengono, per quanti modernizzati, una peculiare semplicità e genuinità.
Semplici e commoventi erano, inoltre, gli occhi curiosi dei ragazzi meno fortunati di cui la fondazione Maria Gargani si occupa. Alcuni erano alla partenza. Uno in particolare mi ha colpito. Sembrava di leggere nei suoi occhi: “vorrei tanto correre assieme a voi”. Ci guardava e applaudiva e lo faceva convinto. L’incitamento mi ha accompagnato durante la gara ed ero sicuro di trovarlo al traguardo. E, difatti, era lì e batteva festoso le mani a tutti, indistintamente.
Tuttavia, una perplessità mi è rimasta e riguarda il percorso. Mi sarebbe piaciuto girasse per le vie più animate e con un maggior coinvolgimento per gli abitanti. Mi ero immaginato di correre per le strade del mio quotidiano, anche in mezzo al traffico, e dove più pulsa Villalba. Eppure, se rimango sul tema della ‘semplicità’, mi accorgo della finezza: era un ritorno alle origini di Villalba ovvero presso le cave dove si estrae il travertino.
Tanti paesini, per ovvi motivi, sono sorti nei pressi di giacimenti di acqua dolce. Era quella la fonte della loro ricchezza. A Villalba, invece, l’acqua era (è) sulfurea, non proprio piacevole per l’olfatto e non ingeribile. Tuttavia, molti vi hanno messo su casa. Sarà stata una scommessa o una necessità, vinta peraltro se poi i frutti delle cave, esportati in tutto la penisola (e non solo), ha creato ricchezza e lavoro, a quanti vi hanno prestato faticosa manodopera, permettendo di fare una vita dignitosa, a loro stessi e alle loro famiglie.
Grazie
Sandro
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Sandro Pecatelli
Sandro Pecatelli Gara: Corri Villalba (12/09/2010) SCHEDA GARA |