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Non è stato un buon tempo ma......
di Attilio Di Donato, 30/03/2009

Maria Teresa Piscopiello (foto di Giuseppe Coccia)

Maria Teresa Piscopiello (foto di Giuseppe Coccia)

Da Bassano a Ciampino la strada è lunga, circa un’ora e mezza. E poi c’era l’ora legale, bisognava mettere l’orologio un’ora avanti. Praticamente, a conti fatti mi sono svegliato alle quattro e mezza!

Ecco perché quando sono arrivato a Ciampino, ho parcheggiato e mi sono addormentato in macchina. Ho schiacciato contemporaneamente due cose: un pisolino e il clacson della macchina con la testa. In pratica mi sono addormentato sul volante. Vi giuro che sono stati momenti di inferno: appena cominciavo a prendere sonno mi suonava il clacson.

Dopo solo mezz’ora (sono un tipo intelligente, non dimentichiamolo) ho capito che così non si poteva andare avanti. Allora sono sceso dalla macchina, nervoso come una biscia e ho cercato gli altri orange.

Per fortuna c’era il vento altrimenti avremmo dovuto montare il famigerato gazebo, ma non è poi detto: passava di lì un noto cantautore e l’avrei fatto montare a lui: Max Gazebo, ma anche lui, grazie al vento, si è risparmiato la fatica, ci ha cantato una canzone ed è andato via canticchiando.

I volantini però, come dice il Pres., “te toccano”… E allora vai col volantinaggio, con quel vento andavano da soli nelle mani di chi era interessato: bastava solo lasciarli uno ad uno!

Poco dopo eccomi sulla linea di partenza, con Giulia e Alessandro.

La gara inizia e mi attesto sui 5-6-7-8 a kilometro, non ricordo bene perché ero intento a guardare per terra perché avevo allacciato male le scarpe e attaccata a un laccio della scarpa c’era la chiave della macchina!

Per giunta l’orologio, che tutti avevano detto di portare avanti, adesso mi segnava ancora zero, perché (giustamente) anche il cronometro bisognava farlo partire con un’ora di ritardo.
Pochi di noi lo hanno capito, penso solo io.

Ogni tanto chiedevo a qualcuno che aveva il cronometro in funzione che tempo gli segnasse, ma alla fine mi son fidato solo del tempo che indicava il tabellone sulla linea dell’arrivo.

Ho impiegato 55 minuti, e dopo 5 minuti esatti ho inserito il cronometro.
Non è stato un buon tempo, ma mi accontento.
D’altra parte peso oltre 78 kg., sono ingrassato di circa dieci kg. Qualcuno mi ha detto: è come correre portando in braccio un cane di dieci chili.

A questo punto mi chiedo: ma un cane di 10 kg non sa correre pure lui? E allora perché portarlo in braccio? Bisogna convincerlo però, perché forse è stato abituato male? Ma è molto difficile riuscire a convincerlo se finora qualcuno lo ha fatto correre in braccio al padrone?

Anche perché se poi riuscissi a farlo scendere a terra sicuramente quello si vendica, mi morde una gamba e ho finito col podismo, e allora mi potrei dare al massimo all’ippica, o alla corsa dei cani, ma a quel punto solo come scommettitore.

Tutto sommato forse è meglio che dimagrisco, come mi dice sempre il coach, il Coccia no, che purtroppo quest’oggi ha sostituito la simpatica Pat, chissà che foto avrà fatto, mi ha detto che le mie sono venute benissimo, praticamente la mia pancia non si vede, e certo me le ha fatte tutte di spalle, ma vallo a capire sto coach!!!

Ciao a tutti. Attilio.


Attilio Di Donato (foto di Giuseppe Coccia)

Attilio Di Donato (foto di Giuseppe Coccia)

Gara: Vola Ciampino (29/03/2009)

SCHEDA GARA



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