Cronaca di una corsa a San Pietroburgo. di Anna Maria Ciani, 02/07/2008
Anna Maria Ciani dopo l'arrivo, sempre uguale. Alla fine di una breve vacanza trascorsa a San Pietroburgo decido di partecipare all’evento che prevede una corsa di km 10,00 al fianco della XIX^ edizione della Maratona della città.
La mattina di domenica mi dirigo sul luogo del ritrovo, alla Dvorsovaya Platz, la piazza antistante l’Ermitage; sono in corso gli allestimenti, atleti pochi per ora, sono le 9,00 la partenza è prevista per le 10,00, incontro un gruppo sportivo proprio di Roma, G.S. Albatros, mi dicono che nell’edizione precedente il numero di iscritti non era elevato circa 400 e anche quest’anno come numero stiamo lì; spero di non essere tra i pochi a correre la km 10,00, niente affatto, è tutto il contrario, la corsa breve forse è più partecipata della corsa maggiore.
Si effettuano le iscrizioni dell’ultim’ora, tutto in maniera molto semplice, non sono previsti chip, ma è svolto tutto in maniera molto semplice, gli organizzatori si sbracciano per portarci allo start, con voce alta e russa, in maniera molto semplice, arriva lo sparo e le due corse partono contemporaneamente, poco dopo la metà della mia gara i due percorsi si divideranno spero di capire quale sarà il punto, non sarà difficile, dopo la Fortezza di San Pietro e Paolo appare un vero check in point, tra gente festosa e militari russi che ci rendono inequivocabile la cosa.
I chilometri scorrono piacevolmente, non sono segnalati, tranne il 5°, la temperatura è magnifica ca 15°, di tanto in tanto il percorso è scandito da grasse signore russe tipo matrioske che con indosso un fratino eccentrico e delle grosse “ciabattone” bofonchiano qualcosa di russo; è davvero bello ripercorrere ciò che hai visto e visitato nei giorni precedenti, si sommano le suggestioni, le scoperte fatte i giorni addietro, è un’altra andatura, la strada in quel momento è tutta per noi.
I luoghi sono conosciuti, una soave leggerezza accompagna lo scorrere delle persone che ti affiancano, si sta bene, malgrado qualcosa che, nonostante la temperatura favorevole, sia mancato, “mais il n’y a pas d’eau” pronuncia una ragazza francese superato il 5° km; passa oltre un gruppo di tedeschi uguali nella loro canotta nera striata dei colori di bandiera, scandiscono tutti lo stesso ritmo; un ragazzo italiano del Club Due Ponti mi confessa di essere alla sua prima esperienza di maratona; un giovane russo mi rivolge un festoso “italyitaly”.
Si ritorna davanti all’Ermitage quasi senza accorgesene, la Neva è stato il cordone di riferimento, con il suo letto ampissimo e le lunghe quinte di palazzi imperiali, prima una sponda poi l’altra, poi ancora oltre, un altro attraversamento, lo “sguardo” ha vagato, è andato lontano, non è stata solo una corsa ma una città che ha regalato un’esperienza, ed è stato ”tutto molto semplice”.
Grazie
AM & Tatjana
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Anna Maria Ciani prima della partenza. Gara: Maratona di Sanpietroburgo (29/06/2008) SCHEDA GARA |