Archiviate le gare estive concluse con il
Trofeo Solidarietà, inizia la lunga fase autunnale di preparazione della Maratona di Firenze, se da un lato l’impegno nelle gare diminuisce, dall’altro aumenta quello degli allenamenti, infatti da bravo studente modello sto portando avanti un programma abbastanza impegnativo che prevede almeno 80-100 Km a settimana.
Scorrono così le settimane, ogni tanto ritorna alla mente quel giorno in cui mi sono fatto convincere dal Tenente del gruppo Pizza-Birra e Cruterium (al secolo
Fabrizio Laboueur) a segnarmi alla seconda maratona della stagione, infatti la mia pronta risposta è stata
“ok io vengo ma non per passeggiare …”.
I segnali giungono positivi: dalla Mezza dei Castelli Romani alla Trenta del Mare, passando per la Maratona a staffetta, gare tattiche, progressione che ci porta a valutare le distanze più lunghe ed il passo gara per la maratona, poi arriva un fine settimana “lungo” carico di solidarietà e pieno di emozioni.
Sabato 24/10/2015 - I 3000 di Emilio
Il pre-gara non stava regalando sensazioni positive, gambe affaticate da tutto il lavoro settimanale, fortuna che ho avuto la buona idea, da bravo triathleta di dedicarmi la mattina ad una sessione di nuoto defaticante di 1500 m per il corpo e subito dopo una sessione di 50 km in totale agilità per cercare di ridare vita alle gambette tumefatte.
Ed eccoci alla gara:
a differenza dell'ultima volta non mi sono fatta trascinare dai primi, sono partito in sordina cercando di controllare i tempi, ma dopo il primo giro vedevo gli avversari li davanti vicini e non irraggiungibili, allora ho iniziato a scalare posizioni, il passaggio al primo Km 3'32",5 ed è stato di grande conforto, mentre il primo si faceva raggiungere e superare io mi stavo avvicinando, il passaggio al secondo Km 7'11",2 e mi ha fatto comprendere che stavo facendo un qualcosa che avrei solo potuto sognare.
Manca poco, 2 giri e mezzo, dopo aver sfilato il secondo, vedo il primo davanti a me non molto distante, provo a tenere anche se sento il fiato sul collo del terzo (porca vacca, sembra di tornare a vecchi ricordi, quando tu cali e gli altri aumentano ... un misto fra rassegnazione e disgusto), ma vedo Gianluca che mi incita e mi dice:
"dai va bene così tienilo tienilo a distanza!" si riferiva al primo, allora prendo coraggio e mi dico adesso o mai più, il penultimo giro cerco di tenere e l'ultimo mi dico:
"o la va o la spacca!".
Raggranello le energie e parto in progressione, si come sempre mi ha insegnato il coach Marco, ai 300 m vedo il primo a 50 m, ci provo do la botta ai 200 m e piano piano non sento più il fiatone di chi mi stava dietro. Arrivo sul traguardo e appena realizzo cosa c'è scritto sul cronometro un sorriso e un misto fra rabbia e esaltazione mi riempie il cuore, finalmente sotto gli 11', ma non di 1 secondo, di 13 secondi!
Una giornata che sembrava essere anonima si è trasformata in qualcosa di veramente speciale per me, tutto il lavoro che sto facendo sta lentamente dando i suoi frutti. Forse credendoci un po' di più quei 5 sec di distacco dal primo avrei potuto colmarli partendo a due giri dalla fine, ma sapete che vi dico? 1'22",2 all'ultimo giro non ci avrei mai sperato!
Domenica 25/10/2015 – Mezza Maratona di Vico
La giornata si presentava con un cielo semicoperto dalle nuvole, il cambio dell’ora per fortuna ci ha regalato un’ora in più per dormire, quindi la sveglia che suona alle 6 non da troppo turbamento.
Dopo un viaggio di 40 minuti eccoci arrivati al Lago, atmosfera uggiosa in mezzo alla nebbia, ma per fortuna è ancora presto e il sole sorgerà e spazzerà via le nuvole e la foschia. Tanta gente al via, io e Paolo come al solito stabiliamo la tattica da adottare in gara, partenza cauta e progressione, ma oggi qualcosa è diverso, le gambe non girano come sempre, il lavoro svolto in questa settimana è stato duro e oggi se ne sentono gli effetti.
Parlando con Paolo decidiamo comunque di provare il RG Maratona -15”, come indicato dal coach, almeno per la prima metà di gara, tutto ok fino al 12° km poi ecco il segnale, le gambe che si induriscono nonostante che il cuore sia ok, cerco di tenere duro, ma alla salita del 16° Km faccio presente la situazione a Paolo che decide di rimanere con me fino alla fine della salita.
Giunti al 18° Km gli dico di andare se ce ne ha, lo vedo correre bene, senza tentennamenti e seguendo le curve sinuose del lungo lago lo vedo pian piano scomparire fra la vegetazione, adesso tocca a me, bisogna tenere fino al traguardo.
Per fortuna non mi ha mai spaventato affrontare le cose da solo, anche in difficoltà tengo duro e cerco di non affaticare troppo le gambe. Finalmente arriva la discesa, segnale inequivocabile del termine della corsa, ho vissuto questi ultimi 3 km con molta introspezione, cercando di controllare mentalmente le tensioni muscolari.
Ci siamo ultima curva a gomito e poi ... uno spettatore mi segnala che sto per essere sorpassato!
Io sorpassato? Non se ne parla nemmeno, innesto la quinta e sfreccio sul traguardo con le ultime energie, in conclusione un bel 1h31’11” cedendo solamente 1 min a Paolo negli ultimi 3 Km, non male per la condizione delle gambe! Da domani si scarica!
27/10/2015 - Un Miglio per Ale
Una gara dal grande sfondo solidale, in ricordo di un ragazzo che ci ha lasciato troppo presto, allora tutti assieme con la stessa maglietta Gialla offerta da LBM.
Si parte divisi in batterie, ognuno con la voglia di esprimere solidarietà ad una famiglia colpita da un grave lutto e pervasa da un vuoto incolmabile, io parto assieme al coach Marco che subito prima della partenza mi dice:
"fai la tua gara, non guardare me". Recepisco il messaggio e mi concentro.
Ed ecco che sento chiamare il mio nome, mi schiero sulla linea del miglio, una distanza mai percorsa se vogliamo un po' anomala 1609,47 m, quindi 9,47 m prima della linea del traguardo e poi 4 giri da correre a perdifiato e fino a quando le gambe non vengono invase dall'acido lattico.
3, 2, 1, Via! si parte, subito vedo il coach che prende la testa, io dall'esterno mi affianco e in piena curva lo sorpasso ... quello che avviene dopo ha qualcosa di magico, qualcosa che esula dal normale raziocinio, passo ai 209 m in 35"
FOLLIA PURA!
Ma oramai sono li ...
che faccio desisto o insisto? insisto! Chiudo i primi 409,47 m in 1'11" ... mostruoso! Andatura sotto i 3'/Km e penso dentro di me "ecco mo scoppio di brutto!!", invece cerco di tenere botta e ad ogni passaggio i miei compagni di squadra mi danno manforte, il PUMA mi segnala il mio vantaggio che cresce di giro in giro, secondo giro 2'34" (809,47 m), terzo giro 4'01" (1209,47 m) e adesso siamo alla resa dei conti ultimo giro alla morte, le gambe oramai non rispondono più come al primo giro, ma l'inebriante sensazione di essere primo (anche se in un contesto solidale) mi da la carica per continuare, inizio a doppiare i primi concorrenti, poi agli ultimi 200 m sento la voce del nuovo "compagno di merende" BATMAN! (al secolo Domenico Nuzzi) che mi incita "sei ai 200!! progressione ed è finita!
Allora ci do dentro con le ultime residue energie ed ecco il traguardo, bello, bellissimo, alzo le braccia e un sorriso pervade tutto il mio corpo, è finita! Chiudo con un ufficioso 5'25" che mi riempie di gioia.
Dopo aver tagliato il traguardo, il coach mi batte il 5 e mi fa: "bravo! ma nun se fa così!" in effetti questa è una tattica a dir poco suicida, ma per una volta ho seguito al 100% il mio istinto.
Felice di sentirmi vivo e di affrontare situazioni e distanze a me sconosciute con l'incoscienza di un bambino. Alè Podistica!
Nota di cronaca spulciando i risultati su TDS, nel primo giro sono riuscito ad essere più veloce, persino NORDWING RAFAL ANDRZEJ è passato ai 409 m virtualmente dietro di me, manco a dirlo il coach che risponde impietoso:
Fantastico ma ... impara che il tempo si prende alla fine! Fino a che non superi il traguardo sono solo "chiacchiere"!!! I Personal Best sono la somma ... e non i parziali. Bella impresa, ma la prossima volta, se dosi le energie puoi fare ancora meglio!!! E magari battere NORDWING RAFAL ANDRZEJ !!!
Se lo dice il coach tutto è possibile! Ho iniziato la mia avventura con Podistica Solidarietà con l’obiettivo di abbattere il muro dei 4’/km, adesso mi ritrovo davanti un percorso del tutto inaspettato, nuovi orizzonti davanti a me …