Gazebo galeotto, cronaca semiseria tra mele e spazzole per capelli di Attilio Di Donato, 13/10/2008
Il gazebo incriminato con Angelo Petruzzelli, Antonella Malgrande, Tiziana Colamonico, Franco Valerioo e Lisa Magnago. Sabato mattina mi sono svegliato con la ferma intenzione di andare a Tivoli a vendere le mele con il mio amico presidente e allenatore di origini inglesi Pino Coach ma poi mi sono ricordato che anche Anna Maria Ciani, che aveva lo stesso compito in quel di Roma e oltretutto vicino casa mia, mi aveva chiesto di farle compagnia, così sono rimasto per un po' sul letto a pensare quale fosse la scelta più giusta.
Pensa che ti ripensa, mi sono riaddormentato. Quando mi sono svegliato erano le sette di sera ed era ormai troppo tardi per andare a vendere mele per l’Aism però ero ancora in tempo per comprarle dal fruttivendolo, un tipo talmente strano che aveva accanto a se un chilo di mele comprate dall'Aism ma che non mi poteva vendere perché se le doveva mangiare lui.
Stanchissimo, son tornato a casa; giusto il tempo per scrivere un altro paio di paginette del mio libro “Guerre ascellari e altre storie", ( sottotitolo: confessioni e resoconti di un podista umorista e solidale) per poi andarmene a dormire.
La mattina dopo mi son svegliato prestissimo per dare una mano a Pino e a suo fratello a caricare l’attrezzatura per approntare la gara. Il gazebo (pesantissimo) è toccato a me portarlo sulle spalle e caricarlo in macchina ma per la Podistica si fa questo ed altro.
Una volta arrivati all’Eur abbiamo impiantato tutto velocemente: mentre Pino andava a lamentarsi con gli organizzatori per l’inutilità della spazzola e del balsamo inseriti nel suo pacco gara (questa non me la tagliare amico!), il sottoscritto scaricava dalla macchina il famoso gazebo, se lo caricava sulle spalle e cominciava a montare il tutto, aiutato dagli altri volontari.
Il presidente mi ha incaricato di distribuire i pacchi gara perché l’ultima volta che ho raccolto i soldi i conti erano così sballati che si sta pensando di organizzare una gara intitolata “Corri per Attilio” per cercare di farmi recuperare tutti i soldi che ci ho rimesso.
L’operazione “distribuzione pacchi” è stata portata a termine nel migliore dei modi dopodichè mi sono cambiato per partecipare alla mia brava garetta.
Poco da dire sulla gara: andavo alla media di 5 minuti a chilometro e penso di aver impiegato quasi 50 minuti, un buon tempo per una “freccia spezzata” come me.
Dopo la gara sono ritornato al ritrovo per aiutare a smontare tutto. Le altre cose le hanno caricate in macchina Pino e gli altri mentre il famoso gazebo me lo son dovuto caricare io ancora una volta sulle spalle.
Arrivati in sede abbiamo scaricato tutto: Pino e suo fratello hanno scaricato le altre cose mentre io, con il solito gazebo sulle spalle, sono entrato in sede.
Giusto il tempo di scaricare che arriva l’amara sorpresa: il gazebo aveva le ruote! La custodia era fatta in modo da poter essere trasportata come un trolley ma io non me ne sono accorto!
Allora ho avuto l’idea geniale: ho preso di nuovo il gazebo e me lo sono ricaricato sulle spalle per ricaricarlo in macchina, poi ho chiamato Pino e suo fratello per dimostrargli la mia infinita intelligenza.
Ho riscaricato il gazebo e stavolta, sotto gli occhi attoniti dei due fratelli, gli ho fatto vedere come si usa il cervello: ho trasportato il gazebo sulle ruote e l’ho riportato in sede senza un minimo di fatica.
Ciao a tutti. Attilio.
ps. al prossimo gazebo naturalmente.
Tutti insieme verso il gazebo, da sinistra Roberto Tarquini, Pietro Cirilli, Luca Refrigeri, Anna Maria Ciani, Claudio Ulpiani, Giulia Mocchegiani e Antonietta Scala.
|
Attilio Di Donato
Attilio e...un ultimo sguardo al gazebo Gara: Blood Runner (12/10/2008) SCHEDA GARA |