Questa  era la mia ottava maratona, e devo dire a malincuore che lo slogan è
sempre lo stesso: maratona non perdona!

Venivo da due mezze (Fiumicino e Ostia) dove avevo abbassato notevolmente i tempi, e ascoltando i pareri di atleti esperti avrei dovuto scendere sotto le 3 ore!

Si, sotto a n'treno!!

Ai nastri di partenza ci eravamo accordati io, Donatucci, Serafini e un'altro amico di Alfredo di tenere un ritmo cauto nella prima parte ed eventualmente azzardare qualcosa nel finale.

Fatto sta che allo sparo, nella confusione, mi sono trovato solo e da li pensavo che loro fossero andati avanti.

È stato un continuo rincorrerli, fino a quando alla mia prima crisi vedo che mi sbucano da dietro proprio a dieci metri dal passaggio della mezza e Alfredo mi domanda che fine avessi fatto, ma io a quel punto gia ero in preda alla mia prima crisi e cosi ho dovuto centellinare le mie energie fino alla fine e abbandonare il loro treno.

Poi con il coltello tra i denti, e il gran tifo orange che ho incontrato lungo il percorso, e devo dire quest'anno molto numeroso, mi hanno spinto fino ai Fori Imperiali, e pur se di una manciata di secondi, ho fatto il mio personal-best!!

Un abbraccio a tutti, Alberto.