200 ... inseguendo la "prima" ... di Alfredo Donatucci, 30/04/2013
Alfredo Donatucci alla gara numero 200 (198) con la Podistica Solidarietà !!! Come scritto nei giorni scorsi, la Mezza Maratona di Rieti rappresentava il traguardo n. 200 di questa avventura podistica, iniziata con la mitica “Squadra orange” il mese di ottobre 2004.
Nonostante ciò, mi sono presentato a ritirare il pettorale emozionato più che mai, come fosse la prima volta, quella del 2005, con la consapevolezza che l’aria di casa regala sempre un pizzico di energia in più da spendere, prima, durante e dopo la gara.
Pur avendo in testa solo l’obiettivo di tagliare il sentito traguardo, non è stato facile contenere l’istinto competitivo così, dopo il via, mi sono ritrovato di fianco la ragazza che poi avrebbe vinto la sfida femminile; intorno al 5° km mi ha superato ed è rimasta davanti costantemente ad una distanza di 8/10 metri.
In pratica si è rivelata una lepre involontaria che mi ha stimolato a non abbassare mai il ritmo: la sensazione che avevo nel vederla poco distante era quella di dover inseguire un ladro che ti ha appena rubato il portafogli … un inseguimento durato parecchio fino a quando, al 19° km, l’ho affiancata con espressioni tipiche di quei momenti, resi durissimi dalla fatica accumulata.
Nel frattempo pensavo a come sentivo su di me la presenza di un paio di chili di troppo e la mancanza di gare, sia quelle corte veloci sia quelle sulle lunghe distanze, che mi distanziavano enormemente dalla migliore forma fisica assaporata nel 2011. Poco dopo mi sono portato leggermente avanti ma verso il 20° km ha prevalso la sua carica emotiva, determinata, soprattutto, dal fatto di essere in testa alla corsa, così le posizioni si sono di nuovo invertite ed è entrata per prima all’ingresso del famoso Guidobaldi, dove da distanza ravvicinata ho potuto vedere l’esultanza per il suo straordinario risultato, che anticipava di pochissimi secondi la mia gioia nel vedermi finalmente dall’altra parte dell’arco gonfiabile, contornata dal calore affettuoso di chi era ad attendermi con trepidazione.
Apprestandomi a lasciare con calma la cittadina, riflettevo sul fatto di quanta ingenuità poteva racchiudersi in queste piccole/grandi emozioni, congiunte a sensazioni di infinita spensieratezza, dove il solo tentativo di farle durare il più a lungo possibile avrebbe significato conservare un benessere psico-fisico incorruttibile all’usura del tempo, in grado di proiettarci sereni verso l’intima eternità.
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Alfredo Donatucci Gara: Mezza Maratona di Rieti (25/04/2013) SCHEDA GARA |