Cari amici solidali,

anche oggi la nostra truppa di solidali si è ritrovata insieme per rimarcare un problema a molti nascosto, cioè quello dei ragazzi autistici, ragazzi e ragazze che vivono in un mondo tutto loro, ma, non per questo diversi da noi.

Vedendoli correre o camminare, vedevo in loro la loro voglia di vivere la loro normalità, vedevo i loro istruttori che non li lasciavano soli un attimo, per non farli sentire smarriti.

È stato molto bello condividere con loro questa esperienza, arrivare con loro mano nella mano. C'è chi vede il diverso come una palla al piede, ma, oggi quella palla è stata liberata, tutti i disabili dovrebbero avere la loro libertà di agire e di vivere, ma, purtroppo non è così, noi viviamo in una società dove il disabile ha poco spazio, viviamo in città dove le difficoltà si moltiplicano, dove le barriere architettoniche tendono a far rinchiudere sempre di più nei loro gusci chi non riesce a camminare.

Parliamo tanto di aprire certe frontiere, ma si fa poco o niente per aprirle.

Guardiamoci intorno, quanti disabili possono permettersi il lusso di prendere una metropolitana? In moltissimi casi la scala mobile è ferma per mancanza di custodi, molti autobus che dovrebbero far salire un disabile hanno lo scivolo rotto per cui chi deve salire deve aspettarne un altro, per non parlare degli ascensori che sono perennemente fermi per manutenzione.

La nostra società bigotta e retrograda dovrebbe aprire gli occhi su questo problema, non bisogna piangere sul latte versato, ma, attivarsi per far si che anche loro possano vivere una loro vita libera da ogni vincolo urbanistico. Il disabile sa da se di essere tale, si rende conto di tale diversità da come la gente lo guarda, ma, loro non hanno bisogno dei nostri sguardi pietosi, hanno bisogno di vivere nella loro normalità che non è la nostra, ma pur sempre normalità. Nella nostra Podistica c'è chi vive questo dramma, ma, questa persona è orgogliosa del proprio frutto e la difende con i denti, pur di farla vivere in un mondo dove il diverso è bandito da tutte le strutture.

Tutti noi ci dobbiamo rendere conto che il disabile ha un cuore, una sensibilità, un amor proprio. Oggi abbiamo affrontato il tema degli autistici, ma, dovremmo affrontare anche il tema di chi soffre di distrofia muscolare, gli spastici e i down. Voi direte, ma, ci vorrebbe una gara per tutti i tipi di disabilità! Non è di questo che parlo, la nostra gara a favore di questi ragazzi-e deve iniziare dal nostro modo di comportarci, cercando di capire il profondo malessere in cui vivono ogni giorno, soffrendo per la mancanza di solidarietà da parte di chi dice ma non fa. Allora cerchiamo di non farli sentire diversi da noi, cerchiamo di far sentire la loro voce troppo fioca per essere ascoltata, urliamo ai quattro venti la nostra rabbia per tutte le barriere architettoniche che si frappongono tra loro e la loro voglia di vivere e di amare.

I governi delle nostre città fanno troppo poco per aiutarli? Allora urliamo insieme il nostro disappunto, perché non vengano ghettizzati o rinchiusi in strutture simili a zoo, loro sono esseri umani come noi, ne più ne meno, se noi riuscissimo a capire questo! allora il mondo potrebbe essere diverso, ma, ancora non ci siamo. Per cui concludo dicendo DISABILI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI, per far si che la nostra diventi la vostra normalità.

Con questo vi saluto il vostro marciatore Romano