MAI PIU' SOLI...SIAMO ORANGE! di Maurizio Zacchi, 16/10/2011
C’è il sole, c’è un cielo che più azzurro non si può, c’è il verde degli alberi, così intenso che si fa a fatica a credere che siamo in autunno. E poi c’è Roma, vestita del suo abito migliore, con i suoi edifici monumentali, con le sue rovine che ricordano i fasti del passato.
Ma soprattutto c’è tanto orange con tutto quello che questo significa, con tutta la gamma di valori e sentimenti che legano tra loro i podisti solidali.
Già perché l’orange non è solo un colore, uno dei 7 magnifici colori dell’arcobaleno; l'orange è uno stile, un modo di essere, un modo di sentire e vivere le cose. L’orange è un sentimento, profondo che ti porta a non escludere mai nessuno, a far sentire tutti come componenti di un’unica grande famiglia. Una famiglia dove la parole d'ordine sono “includere”, incoraggiare” e “sostenere”. Una famiglia dove i successi di uno diventano i successi di tutti, dove i problemi di uno diventano i problemi di tutti.
Questo weekend è riuscito a riproporre con estrema chiarezza questi valori, a rendere ancora più splendente questo colore orange, a far sparire la polvere e le incrostazioni che ogni tanto vi si depositano sopra. Persone, brividi, emozioni, cuore, sentimenti, solidarietà: questa è la linfa vitale che scorre nel sangue del podista solidale, che lo rende unico.
Sabato mattina nell’occhio del podista solidale c’era un velo di tristezza, c’era un senso di amarezza che poteva essere facilmente recepito guardando negli occhi il Presidente. Questo weekend ha spazzato via tutto, ha scaldato il cuore di tante canotte orange, che hanno messo in mostra la forza di un gruppo, la voglia di essere o di appartenere, ma anche di difendere se questo serve.
La mente fa fatica a fissare le grande quantità di immagini che hanno caratterizzato questo incredibile fine settimana.
Certamente l’immagine di Andrea Mancini che taglia vittorioso il traguardo della “Maratona di Roma a staffetta” è certamente un emblema, anche perché ricorda l’insieme delle emozioni che questa grande vittoria ha generato in tutti coloro che erano lì, a correre, ma anche a tifare, a sudare, ma anche ad esultare. Quella tribuna improvvisata che ha sostenuto ogni podista arancione, e che in alcune occasioni lo ha addirittura scortato fino all'arrivo. 18 squadre, 90 persone, 90 cuori che hanno battuto tutti insieme spingendo la prima squadra verso il successo. 18 squadre che hanno portato a casa il primo premio di qualità e il primo premio di quantità.
Ma poi ci sono le immagini di quell’immensa nuvola orange che ha attraversato il centro di Roma, guidata da una bandiera, che è diventato il vessillo di questa grande impresa. Top runner al fianco degli esordienti, podisti al fianco dei fit-walker, Lisa come porta bandiera, Marco che lancia i cori, Lino in camice bianco, Giancarlo e Daniela che corrono mano nella mano, gli applausi della gente ai lati della strada, le parole dello speaker, il calore di questa città, con gli automobilisti che hanno rinunciato al loro solito strombazzare, quell’ingresso trionfale nello stadio delle Terme. Impossibile raccontarle tutte, ordinarle in una sequenza logica. Emozioni così forti non si possono trasferire facilmente su un pezzo di carta.
E poi ci sono Ivan e Matteo, i ragazzi del progetto Filippide che si sono inseriti nel gruppo con la loro grande determinazione con la quale affermano la loro identità di atleti. Come non ricordare la tensione di Matteo prima della gara, come dimenticare la faccia soddisfatta di Ivan che impossesatosi della bandiera della Podistica, non l'ha mollata più fino al traguardo. Come non aver notato lo sguardo affettuoso di Cristiano che non li ha persi mai di vista.
MAI PIU’ SOLI recitano i nostri pettorali speciali, disegnati uno ad uno da Tam, e oggi in tanti si sono sentiti un po’ meno soli correndo al fianco di Ivan e Matteo.
E poi ci sono le immagini del Presidente, “c’è solo un Presidente…” come canta a squarciagola la sua gente. Bello vedere il Presidente che salta da un angolo all’altro di Piazza di Siena per incitare tutti, bello vedere il suo volto mentre taglia il traguardo della Run for Food osservando quella marea umana che lo segue. E’ lui il cuore della Podistica Solidarietà. Quel velo di tristezza che era possibile cogliere nei suoi occhi prima di questo fantastico fine settimana è completamente svanito. Il suo volto esprime solo quel nugolo di emozioni che ha travolto tutti noi, quei grandi brividi che abbiamo sentito scorrere lungo la schiena, brividi che solo un orange può provare.
Eppure l’ultima immagine la voglio regalare alle cosiddette “task force”, un nugolo di persone che ha reso possibile tutto questo, dedicando parte del loro tempo a beneficio di questa grande famiglia. I gazebo, i pacchi gara, i pettorali "normale" e i pettorali "speciali".
Monta , smonta, scrivi, registra…una miriade di operazioni, tanto faticose quanto delicate. Una macchina perfetta che si è mossa all’unisono: Anna Maria, Pit, Maurizio, Mario, Susanne, Lucio, Fabio, Loretta...impossibile ricordarli tutti. Ma per loro non è così importante essere citati in un articolo: loro ci sono e basta, perché amano questa società e lo testimoniano con il loro impegno.
La mia mente prosegue ad elaborare immagini. Ne vorrei descrivere tante altre, ma il tempo è finito, del resto ognuno di voi avrà nella sua testa e soprattutto nel suo cuore, la sua personale galleria.
|
Maurizio Zacchi Gara: Run for Food (16/10/2011) SCHEDA GARA |