Ma chi ci corre pił sull'asfalto? di Roberto Mengoni, 14/02/2010
Giuseppe Tirelli In quelle gare con migliaia di persone accatastate una sull'altra su una strada diritta e grigia, come piccole rotelline, come fossimo al centro commerciale il sabato pomeriggio.
No, datemi ancora di queste gare. Un'incredibile varietą di paesaggi, il bosco e il fango, la Villa Gregoriana che chissą perché non č sempre aperta, l'arrampicata mozzafiato su Tivoli e i volontari dell'organizzazione che ci aspettavano ad ogni svolta (grazie a tutti, sinceramente).
Oggi ho usato tutti i muscoli del corpo, dalle caviglie per tenermi in equilibrio sulle rocce, alle braccia per darmi forza per salire sul muro del Monte Sterparo. Ho dovuto salire a quattro zampe. Ho scivolato e non so come mi sono trovato aggrappato a due alberi.
Ho zompettato da un lato all'altro del sentiero per evitare il fango. Mi sono arrampicato con una corda per superare una pendenza impossibile. Ho scherzato con gli altri corridori, senza l'assillo dei tempi e del cronometro. Ci ho messo una vita, quasi due ore e mezzo ma mi sono goduto ogni minuto di quest'impresa.
E che dire dell'ultima discesa verso Tivoli, sembrava che ci stessimo lanciando col paracadute? E il rinfresco alla fine, il pasta party, i volontari gentilissimi. Stasera ho l'entusiasmo in corpo e dolori da tutte le parti: la schiena mi fa male, le cosce sono pezzi di travertino.
Questi sono i migliori segnali che oggi ho scoperto un'altra dimensione della corsa.
PS: a tutti quelli che hanno lavorato per organizzare perfettamente la prima Tibur Ecotrail, non solo grazie.
Ci vediamo alla prossima edizione.
|
Roberto Mengoni
Roberto Mengoni Gara: Tibur Ecotrail (14/02/2010) SCHEDA GARA |