Un Cow Boy con Babbo Natale alla Coast to Coast!! di Ettore Golvelli, 29/12/2010
Luciano Foglia Manzillo, Giovanni Golvelli e Marco Perrone Capano alla Passeggiata di Santo Stefano Sabato sera, dopo tanti anni, ho rivisto un grande film western dove il mitico Clint Eastwood esibiva tutta la sua grandezza di duro. Allora mi son detto: "domani, alla maratona Coast to Coast indosserò anch'io il cappellaccio da cow boy, che oltretutto mi riparerà anche dalla pioggia purtroppo prevista durante la corsa.
E cosi, di mattina presto, prelevo il mio abituale compagno di merende (Gianni Babbo Natale) e ci precipitiamo su quel lembo di paradiso via mare che è la Costiera Amalfitana.
A Sorrento, luogo di partenza della maratona, mentre gli infreddoliti podisti scalpitano nella fredda brezza marina che sale dal mare, io divento oggetto di attenzione da parte dei turisti stranieri per questo insolito podista con canotta orange e cappello da cow boy. Babbo Natale invece, con un febbrone da cavallo ed imbacuccato fino alla barba, è molto preoccupato: teme che dovrà ritirarsi perché si sente male. Conoscendolo bene non ci credo neppure se me lo dice in cinese.
Si parte finalmente e dopo aver attraversato tutta la città di Torquato Tasso si comincia la temuta scalata del colle di S. Pietro: 7 Km. di salita che ci proiettano sullo spettacolo mozzafiato che è la Costiera Amalfitana. Sul mare color piombo si intravedono subito i tre isolotti Li Galli, tre perle sul mare che in un remoto passato erano la prigione dei Dogi amalfitani passibili di condanna; i marinai invece raccontano che sono i corpi morti delle tre sirene che si suicidarono perché Ulisse scampò alle loro insidie.
Dopo la lunga salita comincia una lunga discesa attraverso un bosco ricco di corbezzoli, rosmarino, pungitopi, caprifogli che ci porta fino a Positano, la regina della costiera. Sono assolutamente straordinarie le case levantine con tetto a cupola, le terrazze scavate nella roccia, le stradine che sono una scommessa con la realtà.
Dopo Positano si giunge all'abitato di Vettica Maggiore, un grumo di case distese dalla strada al mare, fino a Capo Sottile dove si intravede appena una guglia dolomitica di straordinaria bellezza, chiamata dai locali "la Madonna con il Bambino".
Dopo aver scollinato appare Praiano, piccolo paradiso contornato da terrazze di limoni, pini che sfiorano il mare, case che si incassano nella roccia e che ne fanno parte indissolubile. In tutto questo paradiso mi giro indietro e mi rendo conto che mi son perso Babbo Natale. Bah, starà guardando anche lui il panorama.
Un bambino lungo la strada dice: "papà, guarda, o' sceriffo che corre" - il padre - "sarà, ma con la barba che ha sembra più un bandito che scappa dallo sceriffo".
Dopo Praiano si comincia ad intravedere la torre dell'Assiola, una delle torri più antiche e suggestive della costiera, che troneggia su di uno sperone di roccia e subito dopo si arriva al viadotto che strapiomba nella vertiginosa visione del fiordo di Furore. Mi fermo sul ponte, stanco ma affascinato dalla suggestiva insenatura scavata da un piccolo torrente, guardo le barchette colorate ferme sulla spiaggetta di S.Elia e le scalinate che serpeggiano lungo il crinale. E penso tra di me: è qui che si avverte in modo straordinario l'eterna sfida tra l'uomo e la natura, il consumismo e la bellezza allo stado brado................ "Uè sceriffo, currimmo o' no".
Mi risveglio dal mio torpore dall'incitamento di un podista che ha capito tutto. Riprendo il mio correre, doppio Punta Tavola (come un vecchio marinaio) e di colpo mi ritrovo su di un terrazzo che si affaccia sulla stupenda Conca dei Marini che sormonta la Grotta dello Smeraldo. Si intravede anche la Coda di Rospo dove si eleva maestosa la torre dell'imperatore Carlo V.
Si scende finalmente verso Amalfi, la capitale della costiera. Una marea di persone mi incita, qualcuno mi sfotte per il mio cappello, e tutto questo continua fino alla torre saracena dove comincia prima una salita e dopo una discesa che mi porta fino ad Atrani, una nuvola scura lambita dal mare ed ombrata dalle frondose pendici montane.
Dopo Atrani comincia il calvario della stanchezza dei 37 Km. percorsi, accompagnati dalla solitudine e dallo sconcerto. Solo quando arrivo alla piccola e silenziosa Minori (40°Km.) mi risveglio dall'incubo di una corsa che mi sembrava non finire mai. Accellero e dopo l'ultima galleria mi ritrovo nell'agognato paradiso dell'arrivo al traguardo di Maiori: tappeto rosso, applausi, sfottò, ma anche un apprezzamento galante di una bella signora. Un sorriso da parte mia "Signora, sono sposato".
Aspetto l'arrivo di Babbo Natale che non arriva; mi preoccupo perché un autoambulanza era partita durante la corsa. Arrivano tutti e Gianni non si vede. Si sbaracca tutto all'arrivo e proprio quando stavo per organizzare con vigili e carabinieri una ricerca lungo il percorso vedo luccicare in lontananza la barba di Babbo Natale.
Sorrisi, complimenti e pacche sulle spalle all'arrivo da parte dei pochi rimasti. Bravo fratello, arrivare ultimi è più bello che arrivare primi; si è più amati, apprezzati, la gente ti vuole più bene e comunque non è importante la prestazione fisica.
Importante invece è essere primi nella vita quotidiana, la vita di sempre. E tu come marito, padre, nonno e soprattutto come fratello sei il numero uno.
Bravo. Ciao a tutti e buone feste dai GOLVELLI BROTHERS.
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Ettore Golvelli Gara: Coast to Coast - Sorrento Positano Marathon (19/12/2010) SCHEDA GARA |