Una mattinata ben spesa.... di Sandro Pecatelli, 29/12/2008
Sandro Pecatelli (foto di Patrizia De Castro) Monterotondo è un paese alle porte di Roma che gira intorno, tra saliscendi, ed il girotondo in macchina (per mia negligenza beninsteso) l’ho fatto due volte prima che un gentile barman mi indicasse lo Stadio come punto di ritrovo e partenza della Natalina.
La voglia di sgranchire le gambe era tanta così è stato vinta la variante tempo che consigliava di starsene al caldo forse vicino a un camino acceso. La maggior parte di noi cittadini è incline a optare per un termosifone che fa meno romanzo ma sicuramente più caldo!
Già molto prima dell’Alba si sentiva il ticchettare della pioggia sulle persiane o sui corrimano delle ringhiera. Il poco gradevole suono aumentava e diminuiva per poi aumentare ancora e stagnare le speranze che da lì a breve il sole avrebbe potuto scaldare l’aria e forse asciugare terre e percorsi bagnati.
Roberto Naranzi
Invero, ha smesso di piovere ma solo sul finir del mattino quando le fatiche di ogni podista erano solo lievi ricordi di un’altra gara andata in archivio.
La 29^ edizione della Natalina si è svolta sotto un cielo grigio, con foschia e pioggia più o meno intensa quasi da leggenda, e per rubare un aggettivo caro ai narratori di fatiche ciclistiche, quasi da tregenda.
Mi pare che i partenti erano su i seicento ma solo in 519 (se non erro) hanno tagliato il traguardo ma dal vincitore all’ultimo arrivato (sempre in termini ciclistici si chiamerebbe ‘la maglia nera’), avevano tutti l’aspetto da vincitore. Regola vuole che si perde peso in liquidi col podismo. Domenica, invece, i chili sono aumentati tanto pesavano gli indumenti ma soprattutto le scarpe. Eppure, la sola acqua poco avrebbe influito sulle prestazioni se non era il freddo (3° /4° c.) a spingere la frequenza delle gambe e tenere caldo ogni membra del corpo e forse l’animo.
La Natalina mi è sembrata una bella gara, molto veloce, che fa morale dopo i peccati di gola delle abbondanze gastronomiche natalizie. Tra il primo e l’ultimo è passata un’ora ma c’entra poco! L’importante è esserci stati. Poi, è risaputo, che gli ultimi fanno più fatica di tutti, ed è per questo che la soddisfazione deve essere pari, se non, superiore al vincitore.
Una scena in particolare ha colpita la mia vena romantica: il lento ritorno di una coppia (forse marito e moglie) mano nella mano, completamente fradici, alla loro macchina. Erano bagnati, sporchi, infreddoliti e camminavano barcollando. Non parlavano, tanto erano immersi nei pensieri, ma i loro occhi tradivano la contentezza di una mattinata ben spesa.
Un ultimo pensiero va a quella giovane donna che, una decina di giorni prima a causa di un’acqua tragica, pur faticando infintamente più di ogni podista, non ha trovato il modo per varcare il traguardo che era l’uscita da un sottopassaggio allagato di Monterotondo. E, forse, il tempo inclemente di Domenica poteva sembrare un pensiero per lei!
P.S. Ho letto la classifica e mi sembra che anche domenica gli Orange si sono fatti rispettare con una nutrita partecipazione e una classifica nient’affatto male.
P.S.S. Il mio primo anno da Orange è stato positivo e non parlo di prestazioni sportive, perché alla mia età lasciano il tempo che trovano, bensì per essermi sentito, a ogni partecipazione, a mio agio; e lo dice uno che è assai introverso di natura. Bello e confortante trovare sempre uno stand e persone gioviali ad accoglierti.
Giorgio Pedone
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Sandro Pecatelli
Sandro Pecatelli (foto di Patrizia De Castro) Gara: La Natalina (28/12/2008) SCHEDA GARA |