Corsa de noantri….. e di testa! di Cristiano Ceresatto, 21/07/2009
La partenza. Corsa de noantri… in Veneto la chiameremmo Corsa de noaltri… Sembrano simili, all’apparenza.
L’atmosfera romana di Trastevere, il richiamo dei sampietrini, del Gianicolo, di una corsa nel pieno centro di Roma hanno colpito nel segno anche questa volta. Nemmeno il tempo di studiare il percorso ed ero già con la mente che vagava tra le viuzze del quartiere, poi su alla terrazza del Fontanone, e giù di nuovo tra le trattorie che ancora mantengono un’idea di romanità. Poi il Lungotevere, cosa sarà mai, l’ho fatto tante volte, a piedi, in macchina, in scooter, pare proprio un finale facile.
Quindi pronti, via, senza tanti pensieri, senza una colazione da corsa, senza riscaldamento e senza il mio fedele cardiofrequenzimetro. Ops, il cronometro e il cardiofrequenzimetro sono rimasti a casa, come nelle sgambate in cui accompagno i neofiti della corsa. Inizio a pensare che sia rimasta a casa anche la testa.. speriamo ci siano almeno le gambe?
Dopo il primo chilometro anche la risposta a questo dubbio non è molto positiva, ma siamo in pochi e siamo davanti, ai piedi della salita, a un ritmo accettabile. Curva, controcurva, altra curva, si sale, i pochi diventano sei, poi cinque, poi quattro. Perché non provarci? Poi è tutta discesa, penso tra me e me. Un’accelerazione, poi un’altra. Scolliniamo in tre, e ci buttiamo in picchiata, iniziano i sampietrini, e iniziano i dolori. Peccato che non finiscano mai. I sampietrini. I dolori. Peccato stiano finendo. Le gambe. Le energie. Curva a gomito e si sale sull’asfalto, un chilometro che oggi avrei percorso più volentieri in scooter. Se ne va il primo, se ne va il secondo, stringo i denti, arriva il quarto che non è più quarto, ma terzo, e finalmente arriva anche il traguardo.
Pino in partenza aveva ragione. Segui i romani, che sanno che la corsa non finisce al Gianicolo. Non forzare se non ne sei sicuro. Dai tutto sul lungotevere, se le gambe lo permettono. La corsa è gambe, ma è molta testa. Se mancano le super gambe, ci vuole una super testa. Se mancano entrambe, la “Corsa de noantri” non diventa “de noaltri”, e in Veneto mi porto la medaglia di legno!
Per fortuna mi rallegro vedendo che anche qui, in una piccola ma bella corsa di quartiere, siamo ben tredici de noantri, splendidi orange, sempre numerosi e uniti, una nuova grande famiglia per me e per chiunque abbia la passione della corsa.
Una famiglia con la testa, con le gambe e con il cuore.
Cristiano Ceresatto
La volata finale!!!
Foto per gentile concessione di Mario Moretti
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Cristiano Ceresatto
Cristiano Ceresatto Gara: Corsa de' Noantri (19/07/2009) SCHEDA GARA |