Maratona, 12 settembre 490 a.C.

Uno sparuto gruppo di ateniesi riesce nell’impresa impossibile: sconfiggere il potente esercito persiano che minaccia l’indipendenza di Atene e di tutta la Grecia, la culla della Democrazia.
Un messaggero, Filippide, viene inviato ad annunciare la vittoria percorrendo di corsa la distanza da Maratona a Atene, circa 37 km. Giunto a destinazione, esausto, trova appena la forza di dire “ÍåíéêÞêáìåí!" ("Siamo vincitori") e stramazza a terra….

Maratona, 31 ottobre 2010

12.500 atleti professionisti e amatori provenienti da tutto il mondo si ritrovano al nastro di partenza per ripetere l’impresa di Filippide, o quasi… (eccezion fatta per il tragico finale!)

Che sia storia o leggenda poco importa, ciò che conta è che quella corsa ha creato le basi della moderna maratona nata nel 1896 con le prime Olimpiadi moderne, e vinta dal portatore d’acqua greco Spiridon Louis in 2:58:50.
Altro anno importante da ricordare è il 1924 quando, in occasione delle Olimpiadi di Parigi, l’IAAF fissa la distanza ufficiale della competizione in 42,195m.
Nel 1955 il percorso classico della maratona di Atene viene allungato con un giro intorno alla tomba di Maratona in modo da coprire la distanza ‘regolamentare’. Per il resto nulla è cambiato rispetto al percorso originario del 1896 e, chissà, forse anche quello di Filippide. Un percorso molto impegnativo, universalmente considerato da atleti, allenatori e amanti delle statistiche sportive, come il più difficile tra tutte le maratone competitive.

Nei primi 10 km si alternano discese e salite con pendenze leggere, poi, dopo aver superato Rafina, seguono 21 km di salita pressoché costante e consistente fino al km 31, quindi è tutta discesa fino alla fine. Ma rilassarsi è praticamente impossibile; si fa appena in tempo a trarre un sospiro di sollievo al termine della salita al fatidico trentunesimo km che poco dopo, nonostante la discesa, si comincia a sentire la classica fatica della ‘soglia’ 35-37.



Insomma questa gara è proprio come una battaglia, contro le proprie debolezze fisiche e mentali. Richiede un grande impegno, una lunga preparazione e tanta determinazione. Aiuta a conoscere se stessi, i propri limiti, la propria capacità di autocontrollo e di gestione delle forze muscolari e della volontà. E alla fine si è ben ricompensati, con un arrivo trionfale nel mitico stadio panatenaico, di bel marmo (Kallimarmaro), dominato dalla collina dell’acropoli.

Qui, come tutti sanno, Stefano Baldini, vinse l’oro olimpico e contemporaneamente segnò il tempo record della maratona di Atene, 2:10:55. Nello stesso anno, il 2004, anche la giapponese Mizuki Noguchi segnò il record femminile, 2:26:20. Sono tempi ben più ampi dei record mondiali assoluti della maratona, che danno una misura molto concreta di quanto sia impegnativo il percorso.

Potete quindi immaginare la soddisfazione dei due podisti solidali che sotto un sole estivo, tanto bello quanto poco conciliante, si trovavano tra i 9.980 partecipanti giunti al traguardo.

Ottima l’organizzazione della gara, con tutte le strade chiuse al traffico, stazioni di rifornimento ben equipaggiate, ed un pubblico numeroso, attento e festoso.

Vincono l’edizione del 2010 Bett Raymond (KEN), 2:12:39, e Drazdaukaite Rasa (LTU), 2:31:04.

Meno di due ore dopo arrivano anche Laura e Toto in 4:29:28!