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Firenze, due denti e la mia prima maratona.
di Francesco Borzini, 16/12/2009

Marco Forcina (foto di Anna Maria Ciani)

Marco Forcina (foto di Anna Maria Ciani)

Solo al chilometro 40 capisci davvero che ce l’hai fatta. Piazza S.Croce, lo splendido arrivo della Maratona di Firenze, è a un soffio e le gambe – inaspettatamente – volano. Il parco delle Cascine, autunnale e brullo, è alle spalle, così come il famigerato “muro” che – ancor più inaspettatamente- non mi ha causato grandi problemi.

Gli ultimi due chilometri diventano una festa, tra i turisti assiepati che fanno il tifo al passaggio del sottoscritto, che ruffianamente sbraccia per avere il loro incitamento: spero non si rendano conto che i primi arrivati non solo si sono già fatti la doccia ma, con ogni probabilità, sono già a buon punto nella digestione del pranzo post-gara. Ma per me non conta la classifica (e ci mancherebbe!) e neanche il tempo, onestamente ancora “da piede dolce”. Per me conta arrivare, possibilmente in buone condizioni,ed agguantare una fiorentina cottura media per festeggiare la mia prima maratona, dopo una preparazione piuttosto sfortunata.

Ho infatti dovuto stringere i denti, come tutti, ma all’appello ne sono mancati un paio. Colpa di una banale ma catastrofica caduta (piuttosto fantozziana, non c’è che dire) che mi è costata due incisivi e mi ha spezzettato la preparazione. A proposito: noi podisti dovremmo cercare di fare pressione perché i marciapiedi della città siano puliti un po’ meglio, onde evitare spiacevoli incidenti, che possono costare assai cari.

Insomma, più di una volta nel corso della preparazione sono stato sul punto di mollare, specie dopo l’ultimo “lungo” che mi ha sfiancato e preoccupato, ma grazie ai consigli preziosi e alle pazienti rassicurazioni del nostro Pino “The coach” Coccia, sono riuscito a buttare il cuore oltre l’ostacolo (e oltre il dentista), presentandomi alla partenza di Piazzale Michelangelo carico di carboidrati e di buona volontà.

Dopo sono seguiti 42 meravigliosi chilometri a ritmo costante in una cornice da mozzare il fiato (peraltro già corto di suo…). Il tutto nel tempo, ben poco keniota, di 4 ore 5 minuti e qualche spicciolo, ma con un sorriso incontenibile sulle labbra. Chiudo con due piccoli consigli agli amici orange che, come me, si volessero cimentare nella loro prima esperienza sulla distanza di Fidippide.
Il primo è di non avere troppo timore perché la maratona, se fatta senza troppo forzare e con un allenamento meticoloso alle spalle, non è così massacrante come può sembrare.

Il secondo è di non averne troppo poco, perché se il fisico non è stato allenato adeguatamente alle lunghe distanze (io ho fatto sei “lunghi”, in progressione da 27 a 37 chilometri, e mi sono trovato bene) o se si pretende di correre sopra le proprie possibilità, i 42 chilometri rischiano di diventare una sofferenza. Se ci si prepara con cura possono essere, invece, una gioia sudatissima e intensa, che auguro a tutti gli amici orange di provare!

Ciao Francesco


Francesco Borzini (foto di Anna Maria Ciani)

Francesco Borzini (foto di Anna Maria Ciani)

Gara: Maratona di Firenze (29/11/2009)

SCHEDA GARA



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