Che Venezia sia con voi... di Maurizio Zacchi, 11/11/2012
Stamattina mi alzo di buon ora e alzo la serranda un po’ preoccupato dai soliti messaggi meteo allarmistici, vuoi vedere che piove ancora? A prima vista un cielo completamente sereno mi rincuora, ma poi ad un’attenta osservazione mi rendo conto che spira un forte vento e questo mi fa tornare in mente vecchi fentasmi…anzi neanche così vecchi.
C’è un altro particolare che attira la mia attenzione. Cerco di guardare bene, è una sottile linea di un colore nero inchiostro che marca l’orizzonte, nella direzione del mare. Non promette bene. In fondo a Venezia tutto è cominciato così: cielo sereno, forte vento e un nuvolone minaccioso all’orizzonte.
Cerco di scacciare l’incubo e i paesaggi tipici della mia città mi confermano che sono a Roma e non a Venezia. E poi in fondo sto andando a fare una Mezza, mica una Maratona. Un paio d’ore ed è tutto finito. Arrivo a Fiumicino e ci sono i volti dei miei amici orange a tranquillizzarmi. Già i miei amici orange. Vedo Marco, Daniel, Maria, Fabrizio, Cristiano, Jonny, Antonietta, Claudio…oddio siamo a Venezia. No, no, c’è anche Daniela, Pit, Laura, Mario e tanti altri, no siamo a Fiumicino. E poi non fa neanche freddo, tanto vento, ma il cielo è quasi sereno, quasi…mi giro ed è tutto nuvoloso.
Una volta in questi pre-gara si parlava di “tempo” in senso cronometrico, ora ci si sofferma soprattutto sul “tempo” meteorologico. Sono tutti intenti a scegliere l’abbigliamento adatto avendo compreso l’evoluzione negativa della giornata e io li guardo con un’aria di sufficienza: “che volete, che sarà mai, siamo a Fiumicino, mica a Venezia”.
Mi giro intorno guardingo, sì, sì, siamo a Fiumicino. Il vento spazza via tutto e mette a dura prova la tenuta dei gazebo, le prime gocce di pioggia bagnano gli atleti già schierati alla partenza, ma siamo a Fiumicino e certamente tutto si risolverà in pochi minuti: è un nuvolone passeggero…almeno spero.
Finalmente si parte, sì, sì, siamo a Fiumicino. Mi aspetta un progressivo che mi diverto a definire “moscio”, nel senso di “lento”, scatenando battute e commenti di tutti i tipi. Insomma una passeggiata di salute.
Comincia a piovere più seriamente e anche il vento aumenta di intensità...tanto però siamo a Fiumicino. Ecco siamo in darsena, finalmente il mare. Una raffica di vento mi colpisce con forza sul viso, l’acqua arriva a secchiate da tutte le parti, e anche il fondo stradale si trasforma in una specie di laguna. La laguna, il mare, il vento, l’acqua sopra e sotto…oddio, siamo a Venezia.
Con lo sguardo cerco paesaggi rassicuranti, mentre il freddo si impadronisce di me. Il mio progressivo si fa un po’ meno “moscio”, ho bisogno di scaldarmi un po’. Mi continuo a ripetere, cosa ci può essere peggio di Venezia? Ad un certo punto vedo una distesa di barche davanti a me…oddio Porto Marghera. No, tranquillo, siamo a Fiumicino. In quel momento gli elementi si scatenano contro di noi, rendendo difficoltoso avanzare. Ma perché il vento tira sempre “contro”, qualche volta potrebbe pure arrivare dalla parte opposta e darci una mano ad avanzare.
Anche i piedi ormai sono zuppi a causa del fenomeno dell’acqua alta…no, ma che dico, sono solo innocue pozzanghere.
Ormai il mio progressivo è nella fase ascendente, anche perché non vedo l’ora di arrivare. Raggiungo e supero molti amici orange. I loro sguardi sono tirati, provati dalle condizioni meteo. Vorrei rincuorarli, magari facendo il solito parallelo con Venezia, ma non ho il coraggio di farlo, perché, "carramba che sorpresa", Venezia adesso è qui.
Ad un certo punto ci sono delle brevi salite alternate a rapide discese…anche l’effetto “ponti”. Non sono 14, ma danno fastidio lo stesso.
I chilometri scorrono rapidamente, tra una battuta e un’altra. Finalmente il tempo concede una tregua e il tratto finale diventa più abbordabile, anche se ormai le condizioni della strada sono disastrose. Acqua alta a Piazza San Marco…ma che dico, siamo a Fiumicino.
Finalmente il traguardo e soprattutto una struttura chiusa dove trovare un po’ di tepore. Un tè caldo permette di recuperare qualche grado. Mi guardo intorno e vedo tanti volti amici, alcuni stravolti dalla fatica e soprattutto dal freddo. Siamo tutti bagnati come”pulcini” e facciamo quasi tenerezza.
Cerco di sdrammatizzare...nella mia mente ritorna una battuta di un vecchio film: "in fondo poteva andare peggio...poteva piovere".
Amici orange, che Venezia sia con voi.
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Maurizio Zacchi Gara: Fiumicino Half Marathon (11/11/2012) SCHEDA GARA |