Una mezza dentro una Maratona di Daniela Paciotti, 20/03/2013
Domenica sveglia alle 5.00; non amo ritardare quando corro io ma soprattutto non essere presente quando ho amici da incoraggiare e salutare.
Così, poco dopo le 6.00 ero già sul treno per Roma; inutile dire che sono arrivata con molto anticipo all’appuntamento del Colle Oppio, così ho cominciato a camminare, piano, godendomi l’aria di Roma e ricordando le emozioni che l’anno scorso, in occasione della “mia” Maratona di Roma avevo provato.
Quando si corre l’adrenalina scorre e ci si sente dei privilegiati rispetto a chi non può, per qualsiasi motivo, seguirti.
Quando non si corre si prova un puntina di “sana invidia” per gli amici che lo fanno e, nonostante qualsiasi appartenenza si vorrebbe essere al posto dei runner (di qualsiasi velocità accreditati).
Su questo meditavo quando ho cominciato a vedere tanti puntini azzurri luminosi che, naturalmente erano le giacche degli orange e anche le fascette dell’AMIP che, con grande affetto e partecipazione, tutti e in particolare Maurizio e Francesco hanno sostenuto per 42,195 km!
Vedere e rivedere tanti amici mi emoziona moltissimo; le sensazioni erano fortissime, e sentivo un flusso di energia che andava anche verso quegli amici che avrei visto solo un attimo e che poi avrei rivisto sui commenti del sito!
Ma io sono Zì Daniela e tutti sono più o meno nel mio cuore, anche quelli che hanno cambiato squadra!
La mia scelta quest’anno è stata di fare la stracittadina e poi risalire il fiume della Maratona al contrario dal 39 km in poi, fino a trovare Giuseppina!
Alla fine siamo rimaste io e Tiziana Colamonico che, più che una corsa, ci siamo fatte una chiacchierata di poco più di 4 km, proprio come la nostra sofferta Speata di qualche anno fa.
Ma, finito il percorso, abbiamo proseguito fino a via IV Novembre, al 39 km, proprio in tempo per vedere il passaggio dei diversamente abili: Come si fa a non ammirare questi uomini e queste donne che si fanno una maratona con le braccia? Una come me che ha fatto per anni sport di canoa sa quanto sforzo e quanta sofferenza si possa provare e solo la loro grande determinazione e gli accompagnatori che li sostengono può portarli all’arrivo!
Ecco in quel momento proprio al 39' ho cominciato con il mio clickclack, le manine orange che ci avevano regalato per fare il tifo. E io il tifo l’ho fatto veramente risalendo lungo il percorso,osservando e amando la sofferenza e ogni goccia di sudore che accompagnava i maratoneti, in qualsiasi forma, con qualsiasi maglia e passo avessero.
Click Clack… arrivo a piazza di Spagna e vedo i primi atleti di colore, correre come volassero, riscuotere ovazioni, incitamenti e ammirazione; intanto proseguo lungo il percorso, arrivo fino a piazza del Popolo, via del Corso qualche centinaio di metri di vuoto di atleti, poi la prima donna, anche lei di colore, con un fisico mozzafiato, bella e leggera come una gazzella!
Click Clack, ecco il primo bianco, non riconosco la sua nazionalità, ma per me è un atleta da festeggiare e così incito tutti intorno a farlo.
Click Clack, Montecitorio, la solita signora (leinonsachisonoiohoun’urgenza) che vorrebbe passare e un educato e fermo Addetto che le risponde se ha bisogno di una Autoambulanza!
Click Clack sorrisi in tutte le lingue ed ecco i primi italiani, brividi che mi attraversano, un senso di orgoglio.
Click Clack mi passano davanti due orange, non ricordo il loro nome, ma il cuore comincia a battere, ma è proprio alla curva di piazza Venezia che mi passa accanto Sergio Colantoni con il quale con tempi e velocità molto diverse abbiamo condiviso la maratona di Amesterdam, che bello urlare il suo nome!!!
Click Clack, un atleta con la maglia Strongman al quale faccio in tempo a urlare “ci vediamo a Rovereto!” e a strappargli così un sorriso.
Click Clack ecco Domenico Liberatore riesco anche a fotografarlo!
E ora sono a Torre Argentina, al 35 km! Click Clack
Click Clack ora sì che comincio a urlare di gusto, tutti i nomi che mi ricordo e sono tanti!Una neo-orange incuriosita mi chiede come faccio a riconoscerli e io rispondo sorridendo: “Ma io sono Zì daniela!”
Così, urlo per Marco Taddei, Stefano Fubelli, Daniele Pegorer, Michela Ciprietti, Christian Emett, e ancora Cristina Marilena Imbucatura, Chiara Ceccarelli, Graziano Meneguzzo, Maurizio Brescia e ancora Accardo Marco, Gianluca Corda, Fabio Del Vescovo … sono tantissimi non riesco a fotografarli ma neanche a chiamarli proprio tutti e se non ricordo il nome urlo “Alè Podistica”
Click Clack Ecco Cristiano Giovannangeli con Lorenzo Bianchi, ecco Giovanni, piccola deviazione, arrivo a piazza Navona ed ecco Lisa che non mi ascolta perché ha le cuffie e comincio a vedere le prime sofferenze, non soltanto orange!
Al 33 comunico a Tiziana di aver visto passare Valter così che possa preparare un integratore!
Così mi fermo a fare un massaggio ad un atleta con il viso contratto dal dolore e lo incoraggio a continuare, incontro Alberto Visicchio visibilmente in sofferenza (perché ti sei dimenticato i tuoi copri polpacci?); mi preoccupo ma lui rincuora me!!!
Click Clack il tifo intorno a me diminuisce e allora lo incito io, passo sul lungotevere zigzagando dentro e fuori le strisce che segnano il percorso, la gente mi guarda e mi sorride, alcuni addetti al traffico mi ricordano che la maratona è “al contrario”!
Sono nel sottopasso di Ripetta e rischio di finire in una pozzanghera, correndo nello strettissimo marciapiedino per non intralciare i corridori che ora sono un pochino più lenti, un po’ più provati, comincio a leggere su alcuni volti la paura di non farcela…
Click Clack, dai ragazzi forza non mollate!
Correte, camminate, ma non mollate, in tutte le lingue, il sorriso e il sostegno non ha bisogno di traduzione!
Ricordo ad Amsterdam quanto nei momenti di stanchezza mi abbia aiutato il sostegno della gente e allora grio ancora più forte!!!
Ecco Patrizia De Angelis (che corre su solo 4 dita x piede).
Ecco altri ragazzi orange, ecco Giuseppe Ardizzone che corre con la maglia contro la Polio, ecco Fabrizio De Angelis e Maria Bianchettiaprire le braccia ricordando il “volo del nostro caro Carlo”; ecco Sergio Grieco sul quale provo una digito-pressione di recupero, Michela Testa un po’ demotivata, alla quale regalo una magica caramella….ed ecco spuntare gli amici del Fit, Enrico Zuccheretti, Agnese Zanotti (chiuderanno poso sopra le cinque ore con un grande recupero) e ora il mitico Mr Zac un po’ infreddolito con la maglia dell’AMIP e poco dopo Francesco Paro sorridente e gioioso e Marco Tomasetti con il suo passo di marcia…e poi, poco dopo Giovanni Cossu.
Finalmente ecco la mia Giuseppina, arrivare sorridente nonostante la fatica…Il tempo di un breve rallentamento per farci fare la foto insieme da Silvia e sono pronta ad affiancarla con il mio Click Clack fino a dove le mie gambe e la sorveglianza potranno permetterlo.
Lungo il percorso i tanti assistenti mi sorridono condividendo la mia gioia di “averla trovata!”
Click Clack, su via del Corso ci raggiunge Anna Maria Evangelisti e prosegue con noi. Rivivo le sensazioni regalatemi da Albena e Alessia lo scorso anno, la forza che, negli ultimi km ti viene dall’aver accanto qualcuno che ti vuole bene e condivide la tua prova!
Soffro (un po’ anche realmente) per la sua sofferenza, ma il sorriso di Giuseppina è il sorriso di tutti i Maratoneti che mettono alla prova se stessi con le più svariate motivazioni, ma soprattutto con il “coraggio di osare, il coraggio di partire” e i km passano e scorrono veloci.
Una mezza maratona nella Maratona, per arrivare a abbracciare virtualmente tutti e per dare un ulteriore significato alla parola AMICIZIA!
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Daniela Paciotti Gara: Maratona di Roma (17/03/2013) SCHEDA GARA |