Volli, sempre volli, fortissimamente volli di Romano Dessì, 28/03/2015
'I km passano crudeli senza che si possa fare nulla, se non pensare a quelli che rimangono' Cari amici solidali, credo che questa edizione della Maratona di Roma sia stata la più dura di sempre: non bastava la pioggia ad ostacolarci il cammino, ma, anche il freddo pungente la faceva da padrone. I miei muscoli martirizzati dall'attesa della partenza non riuscivano a sciogliersi, ogni curva era un attentato fisico ed il vento ti frustava le gambe, impedendoti così di mantenere un andatura decente. Nonostante tutto la mia maratona è stata di volontà, come credo per tutti i partecipanti arrivati, durante il percorso ti trovavi ad affrontare parecchi ostacoli, ma come niente si saltavano e uno dei peggiori era la solitudine, una solitudine che ti attanagliava e ottenebrava la mente.
La forza di continuare veniva dai ricordi che avevo sul percorso che stavamo facendo, le prime maratone di San Silvestro, partivano ed arrivavano all'Acqua Acetosa, eravamo i pionieri di un movimento, che con il passare degli anni si è ingrossato a dismisura. Non esistevano le varie società ed ognuno era libero di gareggiare per conto proprio. Poi dopo tante società è arrivata la Podistica Solidarietà, nel mentre percorrevo le strade di una Roma tormentata dal freddo, il mio cuore era caldo, pensando alle ore spese alla mensa di Colle Oppio. Il mio cuore era caldo, perché marciavo anche per chi non poteva farlo, pensavo che quei km erano spesi bene e per una giusta causa.
I km passavano ed io cercavo l'energia necessaria per continuare una fatica immane, i muscoli li avevo sempre freddi e l'incedere diventava sempre più pesante, ma, la volontà di portare a termine un impresa folle era sempre la stessa. Durante il percorso la gente si ricordava che ero uno dei 42 maratoneti che aveva partecipato a tutte le edizioni della Maratona di Roma, e applaudiva il mio passaggio, per la prima volta mi sono sentito orgoglioso di essere un senatore della Maratona di Roma, per la prima volta mi sono sentito orgoglioso di tutte e 95 maratone fatte. La marcia ha forgiato il mio carattere, la Podistica ha livellato le mie intemperanze, aiutandomi a pensare prima di agire.
I km passano crudeli senza che si possa fare nulla, se non pensare a quelli che rimangono. Pensi ai primi che sono arrivati, e che in quel momento stanno facendo la doccia, pensi a Giorgio Calcaterra che sta rifacendo la maratona per accodarsi con l'ultimo arrivato, grande Giorgio, campione d'umiltà. Penso agli aiuti che la Podistica da in solidarietà e questa voglia di finire viene anche da questo, è lo spirito che ti danno tutti gli atleti solidali dal primo all'ultimo, uno spirito di squadra, d'amicizia di solidarietà. Ed è questo che ti fa superare ogni ostacolo e che ti fa sentire unico. L'arrivo si avvicinava sempre più, ma, la mia mente non si stancava di ricordare tutte quelle persone che hanno fatto la storia del podismo romano, gente come Tulli, Zanecchia, Podrecca, Bomba, e tutti quelli che non ricordo.
Pensando e marciando mi sono ritrovato davanti al traguardo, con lo speaker che annunciava il mio arrivo. Anche questa è finita, arrivederci alla prossima edizione, e come ha detto Vittorio Alfieri, Volli, sempre volli fortissimamente volli. Con questo vi saluto, il vostro marciatore Romano
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Romano Dessì
Il nostro 'senatore' Romano all'arrivo del Trofeo Lidense Gara: Maratona di Roma (22/03/2015) SCHEDA GARA |