La mattinata è iniziata all’insegna del fresco…si proprio un’aria fresca si può dire, è l'idea di correre 30 km pesa un po’ sulla testa.

Comunque si parte per Ostia, si incontrano tanti amici. Il bello delle gare è anche vedere sempre che ci sono i tuoi compagni orange da qualche parte, che li puoi rincontrare sempre, gente che non vedevi da tanto.
Mi è capitato così con Giovanni (Golvelli) alla Corriroma, mi è capitato così con Augusto (Iadeluca) alla staffetta 12x1ora, mi è capitato con Marco (Costanzo) ad Ostia.

Al gazebo della podistica tante facce nuove che non conosci ma che pian piano diventeranno un unico grande gruppo.

Pronti per la gara ed allo sparo ci mettiamo insieme a Giuseppe (Dell’olio) ed un altro amico a chiacchierare a 4’:20’’ a km…..forse troppo veloci ma il tempo passa, ed arriviamo dentro i bellissimi scavi di Ostia antica, poi Marco allunga, i km si perdono (non sono ben segnati), Giuseppe che tiene un po’ alto l’umore del gruppetto che nel frattempo è allineato all’andatura dei 4’:30’’ con i pace.

Poi mi inizia un forte dolore alla milza che decide di accompagnarmi per tutta la gara.

Arriviamo al porto dove ci viene l’idea di fermarci a fare colazione (….ma poi si perderebbe troppo tempo), il lungomare con il sole (finalmente), ma la fatica ed il dolore iniziano a pesare.

Giuseppe con il gruppo continuano ad andare, io rallento un po’ e mi ritrovo solo sul lungomare (intorno al 17° km), mi viene l’idea di fermarmi e tornare indietro, ma servono i km sulle gambe per NY, allora continuo nonostante tutto.

Quando si passa sulla Colombo mi affianca (anzi mi passa) Cristina (Imbucatura) che mi dice buongiorno e col suo passo continua imperterrita (mi unisco ai complimenti di Pino considerando i suoi risultati), ma io non riesco più a mantenere il passo; poi mi raggiunge anche Fabrizio (Marini) che mi dice di unirmi a loro….anche qui niente.

Prendo ogni rifornimento di acqua/Sali come la manna dal cielo, e per la prima volta da quando corro mi fermo (nel vero senso della parola) a bere….non vedo l’ora di uscire dalla pineta perché vorrà dire che mancano solo pochi km. Gli ultimi due km sono pieni di vento contro (che bello ci mancava solo questo), però occorre finirla…ed allora quando si inzia ad entrare nello stadio si raccolgono tutte le forze (quali?) per completare la gara…(finalmente).

Taglio il traguardo con un tempo peggiore rispetto a due anni fa, ma almeno l’ho finita. Un grande “bravi” a tutti gli orange che stanno migliorando, che stanno iniziando, che vogliono proseguire. Il bello della corsa è che dopo una doccia non vedi l’ora di reindossare le scarpe e la canotta orange per la prossima gara.

Saluti orange. Gianluca