..…che “orange” non è un cOlore, ma un cAlore.

In occasione della Maratonina dei 3 Comuni sono andata a Nepi con Francesco già sabato mattina, ma nella fretta di sfruttare la bella giornata mi sono dimenticata la mitica canotta arancione a casa… ed è lì che ho scoperto la verità sul colore della Podistica Solidarietà.

Corriamo un po’ prima della partenza, ma non riesco a riscaldarmi: non ho la canotta orange. Siamo sulla linea di partenza (o meglio nelle retrovie) e mi sento un puntino in mezzo al mare: non ho nulla che mi faccia sentire veramente parte di Qualcosa.

Iniziamo a correre e iniziano i primi sali-scendi. Ti aspetti sempre qualcuno che superandoti ti inciti con un <<forza, forza>> o un <<dai Podistica>>, ma le canotte orange mi sorpassano e nessuna mi “riconosce” (sempre più puntino in mezzo la mare…).

Allora azzardo io un <<grande Podistica!>> non appena un ragazzo mi passa davanti, ma quello butta distrattamente uno sguardo alle sue spalle e si rigira probabilmente pensando – soprattutto se di origini sicule come me -: <<Ma chista che vuole ri mia?!>>.

Percorsi i primi km desisto e mi concentro sul percorso; guardo i cartelli gialli del Metanodotto e penso che non sempre “il metano ti dà una mano”: che fatica questa competizione in solitaria!

Allora metto le cuffie, accendo la musica e penso alla gara: discesa, salita, falso-piano… com’è pesante. E pensare che bastava una canotta orange per sentirsi davvero leggera…

Fortunatamente mi consolo sapendo che all’arrivo ci sarà la mia dolce tre quarti che mi aspetta a braccia aperte e che tornerò nel cAlore orange rifugiandomi sotto il gazebo della Podistica Solidarietà.

[Meno male che al 7° km c’era l’amico delle New Balance 756 mi ha riconosciuta e abbiamo chiacchierato un po’: grazie mille a te!]