La mia prima volta oltre la Maratona di Lorenzo Bianchi, 06/07/2013
Oggi sono qui a raccontarvi la storia di un’ultramaratona, la mia prima ultramaratona.
Tutto nasce ai primi di giugno, quando decido di accettare la sfida, lanciata da alcuni miei amici, di correre l’ultramaratona di 50 km che da Pistoia porta gli atleti fino al traguardo dell’Abetone. Non avendo una preparazione fisica adeguata a tale distanza faccio leva sulla forza mentale e sugli aspetti psicologici connessi alle performance di "endurance".
Dieci giorni prima della gara inizio a dar vita alla mia idea di realizzare una “diretta live dalla gara” che condividerò sui social network.
La sfida si fa sempre più impegnativa...non ho più alibi, devo arrivare a Piazza delle Piramidi.
Sabato 29 giugno, con due miei amici partiamo alla volta di Pistoia, facciamo un salto all’Expo per il ritiro dei pettorali ed inizio a valutare l’impresa che mi aspetta il mattino seguente: 50 km, una distanza a me sconosciuta.
Avverto sensazioni contrastanti, sono molto determinato ad arrivare in cima all’Abetone, ma è forte la paura dettata dalla consapevolezza legata al rischio di non arrivare. Via i pensieri negativi! Raggiungiamo il nostro Hotel a 15km da Pistoia, immerso nella verde vegetazione e mi godo la serata con una buona cena in compagnia. Per conciliare il sonno facciamo una passeggiata nelle stradine di montagna, avvolti nel buio e sotto un tappeto di stelle, le premesse sembrano ottime!
Il rientro in stanza è caratterizzato dal fermento dei preparativi: spille, pettorale, gel, occhiali, orologio..tutto pronto..adesso è il momento di riposare. Spegniamo le luci, la sveglia suonerà soltanto 4h dopo..non chiudo occhio..ho l’adrenalina a mille!
Alle 4:30 mi alzo e scendo per la colazione, pane burro e marmellata, caffè e succo d’ananas. Partiamo per Pistoia, alle 7.30 da Piazza del Duomo inizierà la nostra avventura.
Poco prima della partenza ricevo un paio di sms che mi caricano ancora di più semmai ce ne fosse bisogno. Eccoci, è il momento dello start, un lungo brivido percorre la mia schiena, sono pronto ed ho voglia di divertirmi.
I primi km scorrono velocemente ed io inizio a sperimentare la mia veste di “inviato speciale”, durante il tragitto invierò messaggi a Maurizio, Monica e Giulia e loro, dalla cabina di regia, inoltreranno tutto sui social network..non posso deludere!
Al 5' km inizia la salita; sono le 8 del mattino ed è già caldo, il paesaggio è fantastico. Saliamo verso le Piastre, al 14' km, una salita che se mal gestita si sentirà lungo tutto il resto del percorso. Personalmente bado poco al cronometro, cerco un’andatura regolare e scambio qualche chiacchiera con i compagni di viaggio, tutti con lo stesso obiettivo.
In cima alla prima vetta butto un occhio all’orologio, non male...per alcuni è il traguardo, per me è solo l’antipasto di quello che verrà. Scatto qualche foto ed invio messaggi a chi è a casa a seguirmi; nella corsa sarò per molto tempo solo con me stesso, ma condividere con tanti amici questa esperienza mi fa sentire nel mezzo di una festa.
Proseguo correndo sempre senza forzare e senza lasciarmi condizionare dal cronometro, sono consapevole che non ho 50km nelle gambe, per cui le lascio andare..ma testa e cuore puntano all’Abetone.
Al km 20 inizia un tratto di sterrato in salita che durerà per 6 km; caldo, polvere e terreno sconnesso non lasciano scampo, soffro molto questa parte di gara. Al 24' km scatto due foto e scrivo: “durissimamente bella”. Mi aiuta pensare al tratto successivo di discesa dove potrò recuperare. Al 30k' m arriviamo a San Marcello Pistoiese, con molta gente in strada ad incitare, in tanti si fermano in questo secondo traguardo, io continuo a salire, tra poco inizierà la vera sfida. Alla fine della discesa trovo Claudio che scatta foto, scambiamo due battute, mi incita e mi avvisa: poco più avanti c’è il ristoro, poi svolta a destra ed inizia la scalata di 17 km verso sua maestà Abetone.
Decido di scrivere i messaggi, ma non leggo quelli che ricevo, forse per scelta perché sarà più bello vederli dopo e rivivere tutte le emozioni, non voglio distrarmi, so che in tanti mi stanno incitando...lo sento..e questo mi basta.
Prendo la salita allegramente, punto dritto al passaggio Maratona, dopo sarà tutto da scoprire...non ho mai varcato quella soglia. Tantissima gente cammina, il sole è sempre più alto; fortunatamente i ristori sono molti, alcuni volanti di persone che lungo il percorso offrono volontariamente acqua a noi corridori.
Iniziano i km più duri; pendenze aspre ed io alterno corsa e camminata veloce, senza fermarmi..sarebbe la fine!
Mentre corro penso alle varie Maratone concluse, quando normalmente vedo il cartello del 37' km penso: "solo 5km ed arrivo". Qui è tutta un’altra storia perché manca ancora gran parte della salita; meglio non pensarci e trovare una strategia: corro 500mt e ne cammino altrettanti.
Lungo il percorso incontro il mio amico, ha avuto problemi con lo stomaco, non ce la fa..vuole ritirarsi. Con le poche energie che mi sono rimaste cerco di caricarlo, lo incito...lo invito a camminare...riparte, provo a stare con lui per qualche metro, ma in due rischiamo di condizionarci negativamente e far saltare tutto.
So che arriverà in cima perché è uno che non molla e lo lascio con l'impegno di vederci al traguardo...e infatti lo vedrò arrivare all’Abetone.
Proseguo iniziando il mio Countdown. Meno 10km! Inizio a pregustare l’arrivo e inevitabilmente alcune lacrime scivolano sul mio viso. Sono emozionatissimo...la voglia di arrivare è alle stelle, ma le gambe non la pensano allo stesso modo.
Passaggio Maratona, vado oltre. Ormai i tratti di camminata sono sempre più frequenti, inizio a stimare l’orario del mio arrivo. Sono a 5 km dal traguardo, se corro mi prendono i crampi al polpaccio destro, ma non mi ferma più nulla...Voglio arrivare al traguardo, anche strisciando!
Involontariamente (forse) leggo alcuni messaggi del “mio team” ed inizio a singhiozzare, mi manca il respiro..la fatica è tanta, ma non ho la minima intenzione di mollare...mente e cuore mi porteranno sulla "finish line". Anzi arrivato a questo punto voglio impiegarci meno di 6 ore.
Cammino e finalmente negli ultimi 3 km la salita si fa più dolce, ho 25 minuti per centrare l’obiettivo..devo correre.
Affronto l’ultimo km piangendo, sono riuscito a portare a termine una sfida dura che lascerà una traccia indelebile nella mia mente e nel mio cuore.
A 300 mt dal traguardo faccio una telefonata in corsa..voglio urlare con lei il mio arrivo a Piazza delle Piramidi!
Un’esperienza fantastica vissuta e condivisa con le persone a me più care..l’idea di fare il racconto “live” della gara ha influito positivamente sulla riuscita della sfida, ma sentire forte ed avvolgente il calore degli amici è stato determinante nel portare a casa la medaglia della Pistoia-Abetone!!!
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Lorenzo Bianchi Gara: Pistoia-Abetone Ultramarathon (30/06/2013) SCHEDA GARA |