Metti 6 Amici ...
Metti 6 Compagni di Squadra ...
Metti 6 componenti della Podistica Solidarietà, insieme verso una grande e sconosciuta avventura chiamata
"Ultra Trail della Vecchia Ferrovia - 50k" ...
In essa un chilometraggio sconosciuto, qualcosa che va ben al di là dei mitici 42,195 km della Signora Maratona ...
un viaggio alla ricerca dello sconosciuto.
Appuntamento ore 5:45 sotto casa mia, in pochi minuti eccoci tutti pronti a partire alla volta di Spoleto, questa volta un grazie immenso a
Domenico Bovi che ha attrezzato la sua macchina con il guscio portabagagli, ove abbiamo infilato tutte le nostre borse (Cristina e Batman questa volta si sono portati anche mezza casa appresso!) e alle 06:00 puntuali come un orologio svizzero si parte!
L'incertezza meteorologica di questi giorni mette un po' di timore, infatti percorrendo l'autostrada inizio a scansionare visivamente il cielo, cercando di comprendere come si potrà evolvere la giornata.
Al nostro arrivo in una Spoleto ancora sonnecchiate, dopo aver seguito le indicazioni del servizio d'ordine locale per parcheggiare la macchina, incontriamo i nostri compagni di squadra
Edoardo Gallotti e
Francesca Fratini, che gentilmente ci hanno preso i pacchi gara e ci hanno evitato un'alzataccia ancora più mattiniera.
Recuperato tutto il materiale e completata la vestizione, la nostra attenzione viene attirata dall'improvviso temporale che rompe l'armonia e innesca pensieri negativi soprattutto in Ombretta,
in effetti dover partire sotto il diluvio di certo non è il migliore dei modi!
Pervaso dalla tranquillità e fiducioso in un rapido miglioramento, cerco di rompere questa atmosfera cupa dicendo: "dai ragazzi, adesso si sfoga e poi quando dobbiamo partire smetterà" ma nei loro visi vedo ancora tanto scetticismo e preoccupazione, quindi coperti da sontuose mantelline antipioggia ci andiamo a disporre sotto la linea del traguardo in attesa della partenza.
Così per magia, poco prima dello sparo, la pioggia diminuisce l'intensità e appena usciamo fuori dal paese smette di cadere,
il mio positivismo ha funzionato, adesso non rimane che darci dentro e divertirsi.
I primi 10 km sono di studio, cerco di impostare un'andatura non esasperata, di controllo che mi permetta di arrivare sano e salvo alla fine di questa affascinante avventura, subito il bosco ci mette in difficoltà con la sua inarrestabile sequenza di saliscendi e ostacoli naturali, le gambe girano bene e riesco ad alternare alla corsa una camminata decisa e redditizia.
Finalmente dopo tanto tribolare, arriviamo al primo ristoro, io Paolo e Batman (al secolo Domenico Nuzzi), quest'ultimo nonostante un periodo di scarsa preparazione, sta dimostrando un naturale adattamento a questo tipo di gare, ripartiamo così dopo la sosta affiancati e terminiamo l'ascesa della prima asperità di giornata.
Diversamente da quanto indicato nella descrizione della gara, la discesa non arriva subito, ancora altre piccole ascese ritardano questo evento, nel frattempo noi tre riusciamo a viaggiare ancora assieme,
poi finalmente inizia questa benedetta discesa!
Subito riesco a trovare un ritmo a me congeniale, ma quasi subito noto che la distanza fra di noi inizia a dilatarsi, ben presto ci separiamo e con la mia andatura mi riporto su 3 concorrenti che si erano avvantaggiati in salita, li passo e e termino la discesa (tecnica ed insidiosa) con un bel margine di vantaggio.
Giunge il momento del secondo ristoro, siamo quasi al 20° km e colgo l'occasione per rifocillarmi e reintegrare tutti i liquidi persi sino ad ora, dopo un po’ vedo arrivare Paolo che con calma si appresta a ristorarsi, lo saluto e gli do appuntamento al prossimo ristoro.
Adesso il percorso si svolge sulle stradi locali e ho l'occasione di sciogliere un po’ le gambe e aprire la falcata, mai un tratto di pianura, sempre saliscendi impegnativi, scambio 4 chiacchiere con altri concorrenti, ma poi inevitabilmente i nostri passi ci separano e io punto dritto verso l'ingresso del tracciato della vecchia ferrovia.
Poco prima di entrare, raggiungo altri due concorrenti, li saluto e proseguo con il mio passo, adesso si ritorna sul brecciato, da solo cerco di orizzontarmi soprattutto nei tratti in cui la segnaletica scarseggia,
altro tratto di bosco impegnativo e poi finalmente si apre la via della ferrovia.
Un lungo meraviglioso tratto di 6 km, con una pendenza regolare del 4% circa che si inerpica in mezzo alla montagna e rende ancora più emozionante la nostra gara, poi tutto d'un tratto ecco la prima galleria, con molta calma prendo dallo zainetto la mia luce frontale e affronto questa novità.
La galleria è uno di quegli ambienti che mi ha sempre affascinato, senza timore ed indugio proseguo la mia corsa e ben presto mi ritrovo immerso in paesaggi incantevoli, la salita intanto è costante e non molla mia e come una piccola formichina raggiungo e sorpasso concorrenti su concorrenti, poi prima di una curva la segnalazione di un addetto al percorso mi fa inoltrare nel bosco, dove ritrovo un percorso tecnico ed impegnativo.
Dopo svariati km immersi nella natura e con pendii accidentati sbuco di nuovo in sommità, vengo indirizzato verso la strada dove, cerco di nuovo una falcata rotonda e rilassante, poi dopo un paio di tornanti brusca svolta a sinistra e davanti a noi compare
"il muro del pianto", un devastante tratto su asfalto con pendenza media del 25%.
Arrivato in sommità ecco di nuovo il ristoro, dove familiarizzo con altri concorrenti e cerco di recuperare le mie energie, siamo oramai a 32,6 km quindi manca poco alla fine di questa interminabile seconda salita, di nuovo veniamo proiettati nel bosco dove supero agevolmente altri due concorrenti ed inizio ad intravedere la sagoma di un terzo.
Dopo esser ritornati sul tracciato ondulato della Vecchia ferrovia, una deviazione ci porta in picchiata verso un piccolo centro abitato che attraversiamo con rapidità per poi riportarci sul sentiero, ecco di nuovo una sequenza di gallerie alcune corte e poi l'ultima di ben 2 km che mette alla prova la mia resistenza e mi da la possibilità di superare il concorrente dinanzi a me.
Usciti fuori dal buio, ecco che intravedo di nuovo persone animarsi, ci siamo è l'ultimo ristoro, arrivo al tavolino e con fare deciso mi guardo tutti i volontari e chiedo a gran voce:
"e la sambuca?" tutti scoppiano a ridere e uno di loro mi risponde:
"la sambuca la trovi giù in paese"; dopo essermi rifocillato chiedo quanto manca alla fine, quando capisco che mancano 10 km e guardando il tempo gara mi accorgo di essere sotto le 5 h penso "dai ci siamo forse ce la faccio a stare sotto le sei ore".
Saluto i volontari del ristoro e parto per quest'ultimo tratto, le gambe girano, la pendenza docile aiuta, unico elemento a sfavore è il caldo e il sole battente, i primi rimanenti 5 km li copro in meno di 25', poi iniziano piccoli problemini ai muscoli delle gambe.
Oramai il chilometraggio maratona è ampiamente superato e
cerco di rintuzzare la protesta muscolare alternando la corsa con piccoli tratti di rigenerante camminata, scorrono i km e finalmente arrivo alla fine della discesa, svolta a sinistra sulla strada statale e ultimi 3,5 km come da indicazioni dei volontari.
Questi ultimi 3,5 km sono infiniti, richiedono una grande concentrazione, la fatica è ai massimi livelli ma io non sono disposto a mollare, non adesso, mi infilo tra le vie storiche del paese e dopo un lungo rettifilo in leggerissima salita, svolto a sinistra e mi trovo davanti l'ultima impegnativa salita (come se quelle che abbiamo fatto sino ad ora non bastavano).
Un piccolo segnale d'allarme al polpaccio destro mi costringe a camminare, mi volto indietro alla ricerca di eventuali recuperi ma non vedo nessuno, poi controllo il tempo gara, ancora 5-6 minuti di margine, inizia a piovere proprio adesso che sto terminando.
Finalmente dopo tanto sforzo finisce questa ultima asperità, sto per svoltare a destra e iniziando a sentire la voce dello speaker raccolgo le ultime energie e percorro di corsa l'ultimo tratto di gara,
taglio il traguardo in 5h57'51" mentre viene annunciato il mio nome ...
Indosso la tanto agognata medaglia, poi la sorpresa più grande ed inaspettata
"decimo assoluto ... secondo di categoria", ritiro subito il premio e visto l'improvviso acquazzone che si abbatte decido di andarmi a cambiare.
Fortunatamente la pioggia dura poco e quando sbuco fuori dalle scalette del parcheggio ecco che arriva Paolo che chiude in 27ª posizione in 6h48'28".
Accompagnato Paolo a cambiarsi, torniamo all'aria aperta e troviamo sul podio anche Domenico Bovi, Batman e Ombretta in 7h40'11", con Ombretta seconda della sua categoria.
Infine dopo aver aspettato pazientemente, non senza un minimo di apprensione ecco arrivare Cristina che chiude con grande euforia questa sua avventura in 8h16'42".
Si conclude così la nostra avventura,
il viaggio di ritorno è occasione per rivivere i momenti di gara e raccontarci episodi che rimarranno per sempre impressi nei nostri ricordi, alla fine l'improvviso acquazzone è stata una gradita sorpresa, capace di rinfrescare e ritemprare la nostra sofferenza.